Lo Youssou

Lo Youssou

Nuovo colpo per il club nerazzurro. Sempre tramite il sito della Lega Serie A viene comunicato il deposito del contratto dell'attaccante senegalese, classe 1992, Lo Youssou, in arrivo dal Vicenza.

Fonte FcInter1908

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Accoltellato mentre rientrava a casa nella serata in cui insieme ai compagni di squadra aveva dovuto digerire l’amarissima eliminazione dai playoff ai rigori, qualche ora prima contro il Savona. Ma quel che è capitato a Youssou Lo, attaccante senegalese di 22 anni tesserato per il Vicenza è stato molto peggio. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, il giocatore intorno alle 20,30 di domenica stava appunto rientrando a casa quando, attraversando Campo Marzo, una zona nota in città per essere oltre che un polmone verde anche un punto dello spaccio di droga, è stato vittima di un’aggressione, a quanto pare a scopo di rapina, anche se gli accertamenti sono tuttora in corso per ricostruire la dinamica dei fatti. Ferito al costato, Youssou Lo ha avuto la forza di chiamare un taxi dalla vicina stazione ferroviaria e si è fatto accompagnare al pronto soccorso dell’ospedale San Bortolo, dove è stato ricoverato nel reparto di rianimazione e pare ormai fuori pericolo di vita.
Poche presenzeYoussou Lo, giunto dall’Udinese a Vicenza nell’estate del 2011, ha raccolto soltanto 4 presenze da allora. Rimasto in organico dopo la retrocessione in Prima divisione, Youssou Lo non ha mai trovato spazio nel progetto tecnico di Lopez e non è mai stato utilizzato. Pareva che potesse trovare una sistemazione nel mercato di gennaio, ma così non è stato ed è restato in rosa. «Un fatto gravissimo – ha commentato Paolo Cristallini, direttore sportivo del Vicenza – per fortuna abbiamo ricevuto notizie piuttosto rassicuranti sul suo stato di salute dai medici che lo hanno soccorso, questa è la cosa più importante, in attesa di poter parlare con lui per capire quanto è successo».
L’agente Il giocatore domenica pomeriggio aveva visto la partita contro il Savona e poi assieme al suo procuratore, Ippolito Gallovich, era uscito dallo stadio dove però i due si sono lasciati. "Ci eravamo visti perché dovevamo parlare del suo futuro dato che ha il contratto in scadenza a giugno, poi a fine partita gli ho chiesto se voleva che lo portassi a casa in macchina – racconta Gallovich – ma lui mi ha detto che preferiva fare due passi e solo nella tarda mattinata di lunedì ho saputo della terribile aggressione, sono sbalordito e sono vicino alla sua compagna e al suo bimbo di due anni".

Articolo GDS del 13 maggio 2014
 
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