Lothar Matthäus

ecco...questo significa avere personalità...essere Leader...
del resto...era il Boss...
senti parlare Lui e senti parlare quelli di adesso...beh...c'è il giorno e la notte di mezzo...
trasuda personalità anche semplicemente quando parla.
Provate ad immaginare che scarica di adrenalina fosse per i compagni quando non parlava ma giocava.
 

mourinhonumero1

Pulcino
  Bannato
Sinceramente non mi ricordo di questo gol. Ho in mente uno dei più bei gol segnati da Brehme con la nostra maglia, ma non mi pare fosse sugli sviluppi di un calcio d'angolo. E la partita era Inter-Pisa vinta con il risultato di 4-1. Destro al volo bellissimo. Sicuro che invece non ti riferissi al gol di Matthäus in un Bayer Monaco-Leverkusen? Quello sì che combacia con la tua descrizione e fu una perla di rara bellezza.

Possibile. Sai, ho una certa età.:D........ Ma fammi capire bene :

era da azione di angolo alla destra del portiere ?.....
chi ha battuto l'angolo ha messo un pallone alto, fuori area, che poi è sceso e, prima che toccasse terra fuori area, è stato colpito a volo e messo in rete (credo di destro, come dici tu...) come un missile con pochissima parabola ?....

Potrebbe essere stato Lotar a tirare ?.... possibile. E chi avrebbe battuto l'angolo ?....Brehme ?... ed io li ho confusi ?..... puo' essere. E òa partita ?....
 
E chi se lo scorda il trombettiere Rinaldo Bianchini. Grandissimo tifoso, ma ancor prima grandissimo uomo.

già....il Trombettiere.....che ricordi



"Il 'trombettiere della carica' ora spronerà la sua Inter dal cielo. In un angolo di paradiso nerazzurro, assieme a tanti amici che con lui vissero il periodo più bello della storia della Beneamata: Angelo Moratti, Helenio Herrera, Armando Picchi, Giacinto Facchetti, Italo Allodi, Peppino Prisco. Perché Rinaldo Bianchini, l'uomo che per tanti anni ha incitato la sua squadra dalle tribune con la sua inseparabile tromba, è stato molto più di un semplice tifoso. Con la sua scomparsa, avvenuta lunedì a causa di un male che non perdona, se ne va un altro pezzo di calcio, quello puro e genuino, passionale e sincero.

Nato a Zelo Buon Persico 74 anni fa, e fiero delle sue radici lodigiane, Bianchini si era poi stabilito a San Giuliano Milanese, posizione strategica per raggiungere la sua seconda casa, lo stadio 'Meazza', dove ogni domenica (e ogni mercoledì di coppa) caricava la truppa nerazzurra soffiando a pieni polmoni nella sua tromba, strumento che aveva imparato a suonare nella banda 'San Giuseppe' di Melegnano, arrivando poi a esibirsi in svariate orchestra e accompagnando addirittura, per qualche serata, un genio dello swing come il grande Fred Buscaglione.

'Ha girato tutto il mondo seguendo la Grande Inter - lo ricorda il fratello Franco -. Era molto noto nell'ambiente nerazzurro, con alcuni protagonisti di quell'epoca aveva stretto una sincera amicizia, in particolare con Allodi, Angelo Moratti, Herrera, Mazzola e Facchetti. L'Inter e la tromba erano le sue due grandi passioni: è riuscito a coniugarle diventando un personaggio molto amato'. Prima in curva e poi in tribuna, Bianchini ha vissuto da vicino oltre sei lustri di storia interista: fu il primo, nel 1960, a fondare un Inter Club, il primo ad addobbare lo stadio con gli striscioni colorati di nerazzurro. E ovunque andasse veniva accolto con entusiasmo anche dai tifosi avversari: 'Nel 1961 seguii una trasferta dell'Inter a Belgrado - si legge in una sua intervista rilasciata al 'Cittadino' e pubblicata l'8 luglio 1991 -. Decisi di partire da solo, con la macchina. Arrivato a Zagabria ebbi un guasto, dovetti abbandonare l'auto e prendere il treno, portando con me solo lo striscione che avevo preparato. Il disguido aveva scompaginato tutti i miei piani: infatti arrivai con grande ritardo, con Herrera e tutti i giocatori ad aspettarmi impazienti per andare in pullman allo stadio per la partita. Arrivati, allungai lo striscione e furono gli stessi tifosi della Stella Rossa ad aiutarmi ad appenderlo sulle tribune'. Del resto la sua filosofia di tifo era completamente improntata al fair play: 'Centomila persone non mi hanno mai fatto niente - diceva -, perché il mio scopo è semplicemente quello di guardare la partita e basta. Tifare significa solo incitare la propria squadra'.

Cosa che Bianchini ha fatto per una vita, dando fiato e polmoni al suo morbo nerazzurro e diventando un personaggio simbolo, citatissimo da radio e telecronisti (Bruno Pizzul in particolare ne raccontava spesso le gesta) di un calcio forse oggi perduto. 'Lo ricordo con tanta simpatia - dice il lodigiano Giampiero Marini, centrocampista dell'Inter a cavallo tra gli anni '70 e '80 -. In campo noi giocatori sentivamo la sua tromba, come segnale per caricarci o per festeggiare. È stata una persona che ha lasciato un segno importante nella storia dell'Inter'.

Le note del silenzio per uno degli ultimi paladini del tifo vero verranno suonate oggi pomeriggio alle ore 15 presso la chiesa di San Giuliano Milanese" (fabio ravera).
 
Per chi si è perso una delle più belle giornate della Storia dell'Inter.
Punizione battuta 3 volte
C'era anche il trombettiere in tribuna
Chi se lo ricorda?
Suonava la carica...

è una delle partite che ricordo meglio
mi ricordo benissimo il gol di careca e il silenzio agghiacciante in curva
mi ricordo anche i giornali di napoli del giorno dopo qualcosa tipo "vergogna inter" per la punizione ripetuta

ma mi ricordo gli incitamenti alla squadra di lothar quando eravamo sotto, era un condottiero vero

il trombettiere c'era sempre, io lo ricordo da sempre, da piccolo
 
https://www.youtube.com/watch?v=3Jhl_oJs3ZY

comunque i nostri dirigenti non si smentivano manco all'epoca!!!

sentire all'inizio dell'intervista minuto 0,44

Si riferisce a Paolo Giuliani che all'epoca era DG. Tutto sommato me lo ricordavo come un buon dirigente. Fu grazie ad un suo blitz in Germania se arrivò Matthäus e con lui di conseguenza Andreas, e sempre grazie a lui se arrivò Nicolino Berti. Però questo aneddoto raccontato da Matthäus mi fa abbastanza ricredere sul suo conto. Il passaggio in cui Paolo domanda chi fosse Brehme dimostrando di non conoscerlo, con Matthäus che gli spiega che giocava nella nazionale, la posizione e tutto, assume in tal senso un valore emblematico. Anche se va detto che, se la memoria non mi inganna, Giuliani ebbe un mezzo litigio con Brehme nell'estate in cui andò via il Trap. Giuliani aveva infatti trovato un accordo col Verona per cedergli Brehme, ma quest'ultimo non ne voleva sapere e accusò l'altro di fare i suoi interessi personali. La storia si concluse con Pellegrini che licenzio' Giuliani e Brehme che rimase da noi un altro anno. In quell'occasione Matthäus prese le difese del connazionale. Ecco perché la versione raccontata da Lothar, per me va presa un po' con le pinze. Non vorrei fosse in parte anche dettata dal cattivo rapporto che si era instaurato con Giuliani all'epoca. Nonostante ciò, io mi sento di credere alle parole di Lothar e trovo la cosa a dir poco. imbarazzante
 
Possibile. Sai, ho una certa età.:D........ Ma fammi capire bene :

era da azione di angolo alla destra del portiere ?.....
chi ha battuto l'angolo ha messo un pallone alto, fuori area, che poi è sceso e, prima che toccasse terra fuori area, è stato colpito a volo e messo in rete (credo di destro, come dici tu...) come un missile con pochissima parabola ?....

Potrebbe essere stato Lotar a tirare ?.... possibile. E chi avrebbe battuto l'angolo ?....Brehme ?... ed io li ho confusi ?..... puo' essere. E òa partita ?....

Ti allego il video, faccio prima:
Era l'Aprile del 1993 al Bayarena, la stagione in cui aveva fatto ritorno a Monaco di Baviera dopo il nostro ottavo posto in campionato. Non trovo però il nome di chi calcio' l'angolo. Ora vedo di trovarlo facendo una ricerca più dettagliata.
 
Ti allego il video, faccio prima:
Era l'Aprile del 1993 al Bayarena, la stagione in cui aveva fatto ritorno a Monaco di Baviera dopo il nostro ottavo posto in campionato. Non trovo però il nome di chi calcio' l'angolo. Ora vedo di trovarlo facendo una ricerca più dettagliata.

Trovato. Era il 21 novembre 1992, non l'Aprile dell'anno dopo. Secondo tempo. Punteggio fermo sul 1-1. Corner dalla sinistra per il Bayern. Si incarica della battuta Mehmet Scholl, neo acquisto. Tutti in area, tranne Lothar che si trova fuori ad una distanza di 25 m in posizione centrale. Scholl la crossa a lui e... ciò che ne segue è un gol capolavoro di Matthäus. Eletto gol dell'anno. Uno dei più belli e difficili che gli sia mai riuscito in carriera. Una vera perla.
 
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