Lothar Matthäus

Una leggenda. Tra l'altro vinse un mondiale da assoluto protagonista ad Italia 90 ... lui e Brehme inseriti nell'Inter di oggi la renderebbero pressochè inbattibili, sono esattamente i due giocatori che mancherebbero per completare questa magnifica squadra, molto più forte della sua Inter a mio avviso.

Per me invece no. L'Inter dei record era più squadra, a partita secca più forte. Non potrebbe fare il triplete però i livelli per me sono più alti.

Per il Triplete bastavano i giocatori che avevamo...
 
Ho giocato 20 anni di carriera ma i 4 anni all'Inter sono stati i più emozionanti". Così Lothar Matthäus aveva commentato un anno fa l'ingresso nella Hall of Fame nerazzurra, votato come miglior centrocampista grazie a migliaia di voti arrivati dai tifosi, da testate nazionali e internazionali e dal 'mondo Inter', dalla Prima Squadra ai dipendenti. Per il campione tedesco Pallone d'Oro a Milano dal 1988 al 1992, 153 presenze, tante vittorie e trofei: una Supercoppa Italiana, una Coppa Uefa e lo Scudetto dei Record.
Recentemente è tornato a parlare della sua avventura interista ripercorrendo le tappe più emozionanti nel nostro Matchday Programme: "Far parte di quella squadra è stato per me un gran divertimento e un grandissimo privilegio. Quando abbiamo sollevato la Coppa eravamo esaltati, felici per noi stessi e per i tifosi. Eravamo forti, ma soprattutto, eravamo un gruppo fantastico: Zenga, Bergomi, Ferri, Berti e, naturalmente, i 3 tedeschi: se penso a quei ragazzoni, sorrido".
Poi sul Pallone d'Oro: "Sollevarlo in casa è stato un brivido incredibile. Ricordo che lo stadio era pienissimo e il mio sorriso incantato. Condividere con i tifosi nerazzurri quel momento è stato magico: ogni calciatore gioca per i propri supporters, è vero, ma loro significano tantissimo per me".
Oggi Matthäus compie 58 anni, a lui gli auguri da parte di Inter Forever e di tutta FC Internazionale Milano.
 
Ho giocato 20 anni di carriera ma i 4 anni all'Inter sono stati i più emozionanti". Così Lothar Matthäus aveva commentato un anno fa l'ingresso nella Hall of Fame nerazzurra, votato come miglior centrocampista grazie a migliaia di voti arrivati dai tifosi, da testate nazionali e internazionali e dal 'mondo Inter', dalla Prima Squadra ai dipendenti. Per il campione tedesco Pallone d'Oro a Milano dal 1988 al 1992, 153 presenze, tante vittorie e trofei: una Supercoppa Italiana, una Coppa Uefa e lo Scudetto dei Record.
Recentemente è tornato a parlare della sua avventura interista ripercorrendo le tappe più emozionanti nel nostro Matchday Programme: "Far parte di quella squadra è stato per me un gran divertimento e un grandissimo privilegio. Quando abbiamo sollevato la Coppa eravamo esaltati, felici per noi stessi e per i tifosi. Eravamo forti, ma soprattutto, eravamo un gruppo fantastico: Zenga, Bergomi, Ferri, Berti e, naturalmente, i 3 tedeschi: se penso a quei ragazzoni, sorrido".
Poi sul Pallone d'Oro: "Sollevarlo in casa è stato un brivido incredibile. Ricordo che lo stadio era pienissimo e il mio sorriso incantato. Condividere con i tifosi nerazzurri quel momento è stato magico: ogni calciatore gioca per i propri supporters, è vero, ma loro significano tantissimo per me".
Oggi Matthäus compie 58 anni, a lui gli auguri da parte di Inter Forever e di tutta FC Internazionale Milano.
Che giocatore, che ***** di giocatore!
 
pensa nel biennio '97-99' avere Matthaues capitano e direttore della difesa, Simeone a centrocampo, e quel Ronaldo...

Erano 2 scudetti sicuri, Moggi o non Moggi.
Come dico sempre io: La Juve, una squadra criminale, la si deve battere sul campo come li ha battuti L'Inter di Matthaus, il Napoli di Maradona e il Milan del trio olandese.
 
Non è detto. Alla fine loro hanno creato una squadra forte che nei momenti topici aveva il quid in più di rigori e ammonizione sistematiche.
Per batterli ci vuole altrettanto una squadra forte per contrastarli, tu pensa che li stavamo battendo con Guly (Schiappa rotta), Gresko (Schiappa difensivamente, modesto offensivamente), Conceição (Bollito), Recoba (Discontinuo) e Seedorf (Discontinuo) nel 2001/2002. Se in quell'anno al posto dei giocatori che ho citato c'erano giocatori sani, continui e forti singolarmente lo scudetto era nostro senza se e senza ma con arbitri a sfavore nostro :reg
 
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