Io però credo altro. La cd "comunicazione" vive di presenza sui social e, oggi, per ottenerla è questione di attimi ed emotività. Si tratta insomma di spararla bella grossa e scatenare likes o dislikes, purché tanti. Poi si può sempre invocare l'equivoco, la scusa e via così. Il signore in questione era un tipico esempio di questo modo di essere. Da qui il caso Haland, ma anche le sue continue e ineffabili contraddizioni: pronto a sputare sentenze per poi dire l'esatto opposto 10 mn. dopo. Presenzialismo ad effetto, ecco la ricetta. Il guaio è che a questo modo di essere, per me disgustoso, la gente si è ormai assuefatta e lo trova normale se non giusto. Nel calcio come nella vita: il che fa capire l'ammortamento dei tempi.
Scusa per il predicazione moraleggiante.