Magari...ridimensionamento che però deve necessariamente significare che i "trafficanti" procacciatori di business vengano cacciati dal "tempio"...In realtà una soluzione c'è: il ridimensionamento sportivo.
Momentaneo si spererebbe, e con delle basi solide per la ricostruzione (immagino una società in mano ai tifosi per il 51%, modello ormai testato con successo in Germania), tetto ingaggi o comunque garanzia di bilancio in ordine (per statuto).
La soluzione più rapida e indolore sarebbe quella di una politica comune europea, volta a tagliare prepotentemente i costi del calcio. Come hai detto tu però, sembra non sentirci nessuno dalla UEFA, Figc ecc..
Ceferin, invece che prendere atto dei gravi problemi che affliggono il calcio europeo, si preoccupa delle possibili sanzioni ai secessionisti (che qualcuno ha volutamente fatto passare come golpisti).
Io sarei pienamente disposto ad accettare un ridimensionamento sportivo, a patto di riuscire a prendere la maggioranza della società e a rifondarne i principi dalle fondamenta. Non è accettabile ed è totalmente illogico che una società di calcio abbia 400 milioni di debiti.
Ma tutti...nessuno escluso...
Resettare tutto mettendo alla base la qualità sia tecnica che umana partendo dai settori giovanili.
Allontanare in tempo zero dal calcio, ad ogni livello, i devoti ai muscoli ed alla tattica.
Perchè il seme marcio che ha portato a questa invasione di incompetenti e farabutti nel calcio, è anzitutto l'averlo ridotto ad una questione prettamente muscolare con annessi e connessi che una deriva simile ha purtroppo sviluppato nel tempo.
Per chi come me era nel calcio all'epoca di sacchi e dei suoi discepoli, tutto risultava già essere molto chiaro ed altamente prevedibile.
Il covid, o chi per esso, ha solo accellerato un processo irreversibile.
Sarebbe un gran bell'inizio ribaltare tutto ridimensionandolo e portandolo su altri binari assolutamente più qualitativi, peccato solo che manchi la materia prima e la volontà di farlo.