Olimpia Milano

tranvai

Fuoriclasse
A me come organico sembra migliore dello scorso anno. Si sente la mancanza di un campione come langford ma il colelttivo dovrebbe essere migliore. Bisogna capire quanto ci metterá brooks a capire cosa è il vero basket

come tutti gli americani bisogna capire se è venuto in italia per giocare o per fare il turista
 
come tutti gli americani bisogna capire se è venuto in italia per giocare o per fare il turista

E' necessario un periodo di adattamento. Questo è basket e non spettacolo. Non puoi sfondare e devi rivedere il tiro da 3 adattandolo alla diversa distanza.

Detto questo si spera riesca ad adattarsi in fretta. In tutta sincerità Banchi non mi esalta come allenatore. Contentissimo dei risultati dell'anno scorso, nessun dubbio, ma il gioco è sempre stato dare la palla al giocatore più in forma e sperare ti risolva la partita (langford, jerrells e nei playoff gentile..)
 
E' necessario un periodo di adattamento. Questo è basket e non spettacolo. Non puoi sfondare e devi rivedere il tiro da 3 adattandolo alla diversa distanza.

Detto questo si spera riesca ad adattarsi in fretta. In tutta sincerità Banchi non mi esalta come allenatore. Contentissimo dei risultati dell'anno scorso, nessun dubbio, ma il gioco è sempre stato dare la palla al giocatore più in forma e sperare ti risolva la partita (langford, jerrells e nei playoff gentile..)

scudetto in gara 7 contro una squadra già fallita?
che se poi Jerrells non vi metteva quella roba li in gara sei chi lo può dire come sarebbe andata a finire
poi?
 
scudetto in gara 7 contro una squadra già fallita?
che se poi Jerrells non vi metteva quella roba li in gara sei chi lo può dire come sarebbe andata a finire
poi?

Come gli scudetti vinti contro nessuno dopo Calciopoli? (cit. gobbi)?

Uno scudetto è sempre uno scudetto, per lo più che è arrivato dopo anni di fallimenti. Ma ci mancherebbe che non fossimo contenti :stor
 
Mi sono espresso male me ne rendo conto
Mi riferivo più al reale valore del coach che alla soddisfazione per il risultato raggiunto
Ci mancherebbe

Son contento dei risultati, lo scudetto e le final 8.
Sicuramente non son contento del gioco espresso dalla squadra, dalla tenuta atletica e dall'allenatore in generale. D'altro canto però è pur vero che una stagione così non la facevamo da anni. Da quanto tempo era che non passavamo il girone in Eurolega? I playoff ce li ha fatti vincere Gentile (più una partita Lavall).
 
Son contento dei risultati, lo scudetto e le final 8.
Sicuramente non son contento del gioco espresso dalla squadra, dalla tenuta atletica e dall'allenatore in generale. D'altro canto però è pur vero che una stagione così non la facevamo da anni. Da quanto tempo era che non passavamo il girone in Eurolega? I playoff ce li ha fatti vincere Gentile (più una partita Lavall).

e fai benissimo... ci mancherebbe :giusto
parli con uno la cui squadra dopo anni di minors si è da poco riaffacciata alla Lega2
darei anni di vita per veder vincere uno scudetto: ed ho detto vincere, non ri-vincere
 
Articolo di oggi sul Sole 24 ore.

Il momento no dell’Olimpia Milano? Troppe incognite da risolvere in poco tempo

di Mattia Losi12 novembre 2014
IN QUESTO ARTICOLO

Alzi la mano chi può raccontare: «Io l’avevo detto». Nessuno. Perchè le cinque sconfitte in nove partite dell’Olimpia Milano, con un bilancio incredibilmente in rosso, sono la più grossa sorpresa che il basket ci sta regalando dall’inizio della stagione.

Non che l’EA7 sia del tutto nuova a imprese del genere, dopo il suicidio nelle finali di Coppa Italia dello scorso anno e l’occasione buttata in Eurolega nello scontro diretto con il Maccabi (poi campione d’Europa) che avrebbe spalancato le porte alle Final Four da giocare sul campo amico di Assago. Ma tutto si giustificava, giustamente, con la tensione di dover vincere a tutti i costi, tensione liberata con la vittoria di uno Scudetto atteso da troppi anni. Quella vittoria avrebbe dovuto far saltare il tappo, liberare la testa dei giocatori e dell’allenatore e metterli in condizione di affrontare la nuova stagione con un atteggiamento diverso.

Invece, dopo nove partite, dell’Olimpia dominatrice che era lecito attendersi non c’è ancora traccia. Le tre vittorie in campionato sono arrivate contro avversarie non trascendentali (Cremona e Trento in particolare, Venezia è un’ottima squadra) ma pesano le sconfitte rimediate ad Avellino e Reggio Emilia. In Eurolega una sola vittoria, a Monaco di Baviera, bella ma ottenuta pur sempre contro un avversario che ha un bilancio europeo finora fallimentare.

Ci sarebbero tutti gli elementi per istruire un processo, ma credo sia giusto prendersi ancora un po’ di tempo, e soprattutto concederlo a coach Banchi che è partito all’inizio di questa stagione con troppe incognite da risolvere in pochissimo tempo.

Punto uno, il gruppo è nuovo: vero che molti sono rimasti, ma quando improvvisamente devi salutare gente come Langford, Jerrels, Lawall, Kangur e CJ Wallace è inevitabile che qualche scompenso lo devi mettere in previsione. Non solo in campo, ma anche negli equilibri dentro lo spogliatoio.

Punto due, i giocatori: Milano ha rimpiazzato i partenti con arrivi di altissimo livello, sulla carta anche migliori. Ma anche qui le incognite erano molte: Kleiza è approdato al Forum dopo un triplo salto mortale all’indietro, dal Paradiso dell’Nba a un ricchissimo contratto in Europa con il Fenerbahce, fino ad accettare un ingaggio molto più basso con Milano. Un’occasione straordinaria per il rilancio di un talento purissimo, ma anche il rischio di trovare la conferma di un declino su livelli più umani rispetto al passato.

MarShon Brooks è un fuoriclasse con un potenziale da Nba, come del resto ha dimostrato anche dall’altra parte dell’Oceano. Ma deve convincersi di non essere approdato nel campionato di Segopoli, dove tutti si inchinano al suo apparire. Deve capire che sta giocando contro signori giocatori, in Italia e in Europa, e che una volta battuto il suo avversario diretto arriva inesorabile un raddoppio difensivo (qualche volta seguito da un terzo aiuto). Questo spiega perché dopo aver saltato con azioni splendide il suo difensore, finisca troppo spesso per prendere stoppate da dopolavoro o per sbattere come un giocatore da minibasket sul muro difensivo degli avversari. Capisse queste cose, sarebbe inarrestabile. Se invece proprio non le capisse, sarebbe inutile tenerlo.

Shawn James era reduce da un lungo infortunio e, come se non bastasse, ha avuto problemi fisici appena arrivato a Milano, iniziando la stagione in ritardo di preparazione rispetto ai compagni. Ha piedi veloci e una visione di gioco rara per un lungo, ma inevitabilmente ha bisogno di tempo per poter rendere al massimo del suo potenziale.

Se poi aggiungiamo che Hackett, uno che cambia la faccia alla squadra, gioca a singhiozzo per via della squalifica in campo nazionale e quindi Milano non può essere la stessa per due partite consecutive, è facile capire come per coach Banchi la vita non sia stata finora facile. Ha testa e capacità per risolvere tutti i problemi, come ha dimostrato lo scorso anno, ma sarebbe ingeneroso chiedergli di sfoderare la bacchetta magica.

Come se non bastasse l’Olimpia ha mostrato una certa continuità con lo scorso anno (questa volta sì, preoccupante) nell’alternare momenti di gioco straordinario a passaggi a vuoto capaci di consentire il recupero anche ad avversari di livello decisamente inferiore.

Ultimo elemento sul tappeto, in qualche occasione l’atteggiamento in campo è tipico di chi pensa di dover vincere solo per la maglia che indossa, senza pensare che la maglia che indossa impone invece l’esatto contrario: sputare sangue, sempre e contro ogni avversario. Basterebbe riguardare il filmato che passa sullo schermo prima delle partite, con l’immenso Bob McAdoo che si tuffa come un ragazzino per rubare la palla decisiva nella finale scudetto contro Livorno: Tonut si domanda ancora oggi cosa sia successo.

Se guardiamo le prime gare della stagione con occhio sereno vediamo che in Eurolega l’unica vera sconfitta inaccettabile è stata quella pesantissima (90-63) in casa del Panathinaikos. Perdere di tre in casa del Fenerbahce, dopo aver rischiato di vincere, tutto sommato ci sta, così come non è un reato cedere al Forum contro il Barcellona. Allo stesso modo può essere comprensibile la sconfitta rimediata ad Avellino, una squadra a mio avviso di qualità e finora sottovalutata, e accettata quella di un solo punto contro Reggio Emilia, anche in questo caso in trasferta.

Insomma, a parte due sconfitte (Panathinaikos e Barcellona) le altre avrebbero potuto tranquillamente essere vittorie e, se così fosse stato, oggi staremmo parlando di un’altra Olimpia. Vero che «con i se e con i ma non si fa la storia», ma aiuta a capire.

Questo per dire che coach Banchi ha bisogno di tempo, forse anche più di quanto ne abbia avuto bisogno lo scorso anno: deve lavorare sui singoli e sul gruppo, trovare il giusto equilibrio tra il rilancio di campioni come Kleiza e il riportare con i piedi per terra talenti come Brooks. Recuperare pienamente James e gestire il continuo stop anda go di Hackett. L’unica vera emergenza, a questo punto della stagione, è ottenere quel minimo di risultati che aprano le porte alla Top 16 di Eurolega. Domani sera, al Forum contro il Pge Turow, sarà una gara da non perdere.
 
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