Premier League

Spettacolare rimonta dell'Arsenal, sotto 3:0 nel primo tempo contro il West Ham, e pure andato vicino alla vittoria nel finale. Sembrava quasi che le due squadre si fossero scambiate le magliette nell'intervallo ....
Il WH comunque sta facendo una stagione fantastica, complimenti a Moyes.
 
Avviso, questo è un post lungo, chi vuole dare uno sguardo dia uno sguardo chi preferisce risparmiarselo se lo risparmi, in ogni caso spoilero perchè è davvero TROPPO lungo. Il fatto è che nel tedio di queste giornate, senza uscire, senza campionato, senza Inter, uno deve un po' passare il tempo, per cui di tanto in tanto mi dedicherò ad una "rubrica" di pillole di storie della Premier, diciamo di una 20ina-25 anni fa principalmente, che è poi il periodo in cui un compagno di classe delle medie tifoso dello United mi fece scoprire il calcio inglese all'epoca a me del tutto sconosciuto( eravamo amici-rivali, per cui mi misi a "tifare" Liverpool, ma perso di vista lui sono rimasto un appassionato neutrale).

Non vado in ordine cronologico, quello che mi gira di scrivere scrivo, per cui ci saranno storie seguite da altre che sono precedenti nel tempo.

Partiamo da un bel giorno per il calcio italiano, il 14 maggio 2000 con Calori che affonda la Juve dando lo scudo alla Lazio. Si gioca anche l'ultima giornata di Premier in quella data, e ci sono ancora in ballo due cose, il terzo posto che vale i preliminari di Champions( ai tempi l'Inghilterra aveva 3 posti) con a contenderselo Leeds e Liverpool( 68 e 67 punti rispettivamente), e la terza retrocessa insieme a Sheffield Wednesday e Watford con lotta tra Wimbledon e Bradford, entrambe a 33 ma con i Dons londinesi avanti per differenza reti...ultima giornata con un Bradford-Liverpool che incrocia le due lotte, accanto a West Ham-Leeds e Southampton-Wimbledon, Hammers e Saints non si giocano nulla, ma siamo in Inghilterra, tutti giocano sempre( o quasi). Antefatto per inquadrare la situazione: il Leeds di David O'Leary è una squadra in ascesa, plasmata sapientemente dall'ex tecnico vincente dell'Arsenal George Graham dimessosi all'inizio della stagione prima per un clamoroso passaggio al Tottenham e sostituito appunto dal suo assistente O'Leary che da giocatore era stato una delle colonne dell'Arsenal di Graham, questo Leeds schiera diversi giovani di primo piano lanciati da Graham come Lee Bowyer, Jonathan Woodgate, Alan Smith, Harry Kewell( australiano ma cresciuto nel vivaio dei Whites), la filosofia è quando si è costretti vendere per reinvestire in altri talenti, emblematica la cessione in estate '99 del bomber olandese Hasselbaink all'Atletico, prontamente sostituito dall'ottimo 21enne Michael Bridges, il Leeds per più di metà stagione lotta per il titolo, arriva allo scontro diretto col ManU ad Elland Road con la possibilità di agganciarlo, ma tipico di quegli anni il Leeds prende tre pali e lo United vince 1-0 involandosi verso il titolo, il Leeds resiste ancora qualche giornata ma poi cede e viene superato da Liverpool e Arsenal( anche pagando la corsa in Uefa, dove arriva alle semifinali), riuscendo però nel finale a ripassare i Reds in difficoltà improvvisa dopo una lunga rincorsa seguita ad una pessima partenza; in coda, tra le due che si giocano la salvezza alla 38esima giornata, il Wimbledon è la favola del calcio inglese, una scalata partita dai campetti di periferia che l'ha portato nel 1986 in massima serie, la FA Cup vinta due anni dopo, è tra i 22 che nel 1992 fondano la Premier League, giocatori iconici come Vinnie Jones, sembra destinato ad una salvezza tranquilla anche quell'anno ma 8 sconfitte di fila nelle ultime 10 partite lo fanno precipitare in zona retrocessione a 2 giornate dalla fine dopo essere crollato 3-0 a a Bradford nello scontro diretto, l'allenatore Olsen si dimette, il suo sostituto Burton riesce ad agguantare un prezioso pari casalingo contro l'Aston Villa con un gol a pochi minuti dalla fine che vale l'aggancio al Bradford superato per differenza reti e che ora deve giocare col Liverpool, la salvezza pare insomma fatta per i Dons...quanto al Bradford, altra squadra dello Yorkshire come il Leeds, è al suo primo anno in massima serie in 77 anni di storia, una scalata iniziata negli anni '80 dalla quarta serie, con la partita della promozione in terza funestata dal tragico rogo del Valley Parade, lo stadio locale, in cui morirono 56 persone tra cui anche famigliari dei giocatori in campo.

Veniamo a questa ultima giornata della quale peraltro da raccontare di fatto c'è poco, quello che conta è il dopo, le conseguenze: passano 12 minuti e David Weatherall, ex giocarore del Leeds, porta in vantaggio a sorpresa il Bradford contro un Liverpool in pessima forma, 2 punti nelle precedenti 4 partite...ora il Wimbledon se non arrivano buone notizie deve vincere, le buone notizie non arrivano, e nella ripresa un gol del giovane terzino Wayne Bridge affonda definitivamente i Dons, spediti all'inferno poi dal raddoppio del Southampton, a Bradford il vantaggio dei padroni di casa resiste fino alla fine ed al Leeds per festeggiare il terzo posto e la Champions basta il sofferto 0-0 di Upton Park. Insomma, anche senza il gol di Weatherall le cose con questi risultati sarebbero andate alla fine ugualmente, ma non è giusto non ritenerlo decisivo, uno 0-0 a Bradford intanto avrebbe permesso al Wimbledon di difendere più a lungo il pari senza scoprirsi fatalmente e poi col risultato in bilico e la prospettiva che per il terzo posto sarebbe bastato un gol nel finale il Liverpool non avrebbe mollato come probabilmente inconsciamente fatto col tempo che passava ed i gol da segnare che erano due, il pareggio serviva a nulla ai Reds. Le conseguenze di quel pomeriggio, e di quel gol, su tre dei 4 club coinvolti furono enormi e per nulla buone, in un curioso incrocio di destini. Vediamole.

Leeds: l'euforia ad Elland Road è massima, la Champions League vuol dire tanti soldi ed un futuro roseo. L'idea è che si debba fare il salto di qualità per vincere e consolidarsi al vertice, così la filosofia del club viene abbandonata e ci si abbandona a spese pazze...arrivano in poco tempo gente come Olivier Dacourt, Rio Ferdinand, Mark Viduka, Robbie Keane, successivamente anche Robbie Fowler, si smiliarda insomma, ma con quali soldi? A debito, facendoseli prestare dalle banche, tanto il proprietario Peter Ridsdale è convinto che il Leeds da ora in poi sarà fisso in Champions League e dunque sarà in grado di rientrare del debito...la stagione parte così così in campionato, la lotta per il titolo non è cosa fin da subito, in Champions però è un grande Leeds, che si fa valere con squadre del calibro di Milan, Barcellona, Lazio, elimina il Deportivo ai quarti e cede solo in semifinale al Valencia di Cuper...è però l'ultima gemma di questa squadra che manca, a vantaggio del Liverpool, una nuova qualificazione in Champions, che verrà fallita di poco anche l'anno dopo...senza Champions il club è nella morsa dei debiti e degli interessi, sempre crescenti, la cessione di Ferdinand allo odiato ManU è il primo segnale, capo un anno e la squadra sarà smontata completamente e con minusvalenze paurose e cessioni sottocosto, nel 2004 si retrocede in Championship( forse ancora First Division ai tempi), poi si entra in amministrazione controllata, penalizzazioni corpose, e pochi anni dopo la semifinale di Champions il Leeds si ritrova a giocare in campi come Doncaster in terza serie, onta mai conosciuta prima...la risalita sarà lunga e difficoltosa, passerà per la caotica gestione di Massimo Cellino pure, solo nel 2020 dopo 16 anni i Bianchi rivedranno la Premier, pagata carissima l'euforia causata dal gol di Weatherall il 14 maggio 2000.

Bradford: l'eccessivo entusiamo deve essere contagioso nello Yorkshire, visto che anche i pollicini della Premier sono inebriati da una salvezza inaspettata, pensano di fare uno step successivo e puntare all'Europa, acquistano con ingaggi assurdi per i loro parametri gente come Benny Carbone( reduce da buone stagioni con Sheffield W e Aston Villa, ma in fase di bollitura) e l'ex golden boy Stan Collymore ormai ampiamente e precocemente finito...a questo si aggiunge la malsana idea di sfruttare le rinunce di altre squadre per partecipare all'Intertoto e inseguire il miraggio della Coppa Uefa...l'avventura estiva si chiude in semifinale contro lo Zenit, e condiziona pesantemente il campionato di una squadra che ha perso del tutto lo spirito da piccola della precedente stagione, il Bradford che volle farsi grande precipita nell'inutilità delle due presunte stelle strapagate verso una retrocessione disastrosa, cui farà seguito una situazione di dissesto finanziario che lo porterà due volte in amministrazione controllata e ad un mesto ritorno in pochi anni nella quarta serie da cui era partita la scalata, e ancora oggi fa lo yoyo tra League One e League Two( dove è appena tornato con una nuova retrocessione)...forse scendere nel 2000 a conti fatti sarebbe stato meglio.

Wimbledon: la favola dei Dons resisteva negli anni '90, ma aveva un grande cruccio, lo stadio. I primi anni di massima serie continuarono a giocare nel vecchio Plough Lane, in tutto e per tutto ancora il campo di quando il Wimbledon era una squadra dilettantistica, e dopo il rapporto Taylor sugli stadi successivo alla tragedia di Hillsborough furono costretti ad abbandonarlo e a giocare da ospiti a Selhurst Park, in casa del Crystal Palace, con tanto di affitto non esattamente modico. Finchè si resta in Premier e si beccano i soldi dell'allora BSkyB va tutto, più o meno, bene, ma con la retrocessione cambia tutto, all'epoca la First Division non era certo pagata come la Championship oggi...la risalita al primo colpo non riesce, e la società rende chiaro già dal 2001 che non è più in grado di sopravvivere così e l'unico modo è trasferirsi altrove in uno stadio di proprietà, l'occasione c'è a Milton Keynes, "new town" 90 km a nord di Londra senza una squadra e dove un consorzio aveva acquistato terreni per la costruzione di uno stadio professionistico...come si può immaginare i tifosi non la prendono bene e mollano in massa il seguito della squadra, dandole il colpo finale...nel 2002 nasce l'AFC Wimbledon che riparte dalla decima serie, mentre il vecchio Wimbledon FC finisce in amministrazione controllata, ottiene l'assenso al trasferimento, nella sua ultima stagione col vecchio nome scende in terza serie e poi completa la trasformazione divenendo Milton Keynes Dons, col leader del consorzio costruttore dello stadio nuovo proprietario. La risalita dalle serie minori riporta l'AFC Wimbledon nella Football League nel 2011, e successivamente in League One a sfidare proprio gli MK Dons, ovviamente odiati rivali, che in una stagione sono stati anche dietro come categoria rispetto al club rifondato dei tifosi...una salvezza nel 2000, negata dal risultato a sorpresa di Bradford, forse anche avrebbe cambiato le cose per una squadra ora non più esistente ma che nella storia del calcio inglese il suo posto ce l'ha eccome.

E il Liverpool, che quel giorno perse amaramente l'accesso alla Champions League? L'anno successivo i Reds del francese Gerard Houllier vinceranno FA Cup, Coppa di Lega e Coppa Uefa, raggiungendo finalmente, e a danno proprio del Leeds, l'accesso alla più importante competizione europea. A loro il gol di Weatherall ha fatto male solo sul momento.
 
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