Progetto nuovo stadio

scusate se forse ripeto la battuta, ma non ricordo se l'avevo già fatta qua oppure su fb.

Visto che i cinesi sono dei maestri nel copiare, pensate se il progetto del nuovo stadio fosse identico a San Siro. :dente
 
forse dovrei mandare una lettera al Massimone??

Dovresti andare a vedere l'Allianz Arena (e visto che l'Inter c'ha giocato 2 volte negli ultimi 6 anni non devi essere chissà che superinterista) per scoprire che dentro l'illuminazione dell'esterno non conta niente, non cambia mica il colore dell'interno.

Se poi volessi farlo con riflessi all'interno potresti andare a vedere il regolamento della UEFA per scoprire che per un calo di tensione di pochi secondi sospendono la partita.
Se non si riattiva partita persa a tavolino.

Il tuo sogno: un bell'Inter - Catania 4-0 con gli spalti che si illumimano di azzurro e nero. Al quarto gol.. Ops. Si bloccano le luci a forza di accendi spegni. Partita persa a tavolino. Che bello!! Una genialata!
In alternativa lo stadio si spegne e si accende e si vede solo all'esterno stile Allianz. Bellissimo. Peccato che fuori dallo stadio durante la partita non c'è nessuno. Davvero utile.

Ma andare a vedere una partita invece di andarsi a vedere Fast and Furios ?
 
Repubblica - Fassone al lavoro per il nuovo stadio. Ecco i tempi...


23.10.2012 14:15 di Francesco Parrone Twitter: @FrankParr
Fonte: La Repubblica 23/10/2012


In attesa di capire se la cordata cinese entro dicembre entrerà nel capitale della società nerazzurra, in Corso Vittorio Emanuele si lavora per individuare l'area destinata al nuovo stadio di proprietà. Il dg Fassone starebbe valutando una zona tra Milano e l’hinterland: la short list sarà pronta tra un paio di mesi, a marzo forse la scelta definitiva. L’obiettivo è avere il nuovo impianto nel 2017 o più realisticamente nel 2018.:roll
 
Oggi Il Sole 24 e i quotidiani, sportivi e non,pubblicano una anticipazione che chi legge FabbricaInter sapeva da tempo e a cui, per non bruciare le mie fonti e per tutelare le informazioni sensibili di una operazione cruciale per il nostro futuro, non ho voluto dedicare un post dedicato.

Non ho un interesse specifico (ossia economico) a pubblicare titoli sensazionalistici o cercare lo scoop ad ogni costo, non è nel mio stile di informazione sobria e non voglio alimentare ulteriori stupide e invidiose crociate sul web da parte di chi indica il sottoscritto e questa comunità come anti-interista (rinfocolando polemiche a distanza tra utenti che son stati l’unica causa del giro di vite nei commenti).

Parimenti non ho paura di perdere lettori scrivendo articoli o approfondimenti che contengano critiche al mondo Inter perchè, a differenza delle strategie editoriali di marketing di quotidiani sportivi e aggregatori, rispondo unicamente alla mia passione e onestà intellettuale e hanno sempre un fine costruttivo.

L’indiscrezione è che nel nuovo Consiglio di Amministrazione (quello vecchio è in scadenza nei prossimi giorni), non siederanno i 3 rappresentanti degli investitori cinesi, come tutti auspicavano e prevedevano in virtù dell’accordo trovato, prima con strette di mano e poi con regolare firma sui contratti, i primi di agosto.

Il motivo ufficioso, mancando un comunicato ufficiale e secondo tutte le odierne fonti di informazione, è da ricercare nelle lungaggini burocratiche cinesi per gli investimenti all’estero. In sostanza non sono arrivati i capitali, quei 55 milioni per il 15% di azioni in mano a Massimo Moratti, primo step per una futura scalata fino al 40% e forse anche oltre se il business si rivelerà redditizio sotto il profilo dell’immagine e del ritorno economico.

Ad oggi non lo sarebbe perchè nel bilancio chiuso allo scorso 30 giugno la perdita segna ancora un rosso di 80 milioni, sul quale hanno pesato l’insostenibile monte ingaggi ridotto poi da Branca e Ausilio di oltre 40 milioni lordi e pure i cartellini di alcuni acquisti (su tutti Guarin), avendo esercitato il diritto di riscatto o la prelazione concessa dai club di appartenenza.

In futuro chissà perchè nell’accordo con la China Railways Station (che resta distinto da quello della cessione di quote ma legato a doppio filo perchè l’unico modo per avviare una inversione di tendenza nei conti è quello di lavorare pesantemente sulle entrate commerciali e da stadio) è prevista entro il 2017 (fino all’Expo 2015 Inter e Milan non possono muoversi da San Siro) la costruzione di un nuovo impianto. La scelta dell’area (San Donato ancora in pole position anche se il Comune preferirebbe proprio quella della Esposizione Universale) precede non a caso a rilento, scontando appunto i ritardi di cui sopra.

E’ bene chiarire che l’Inter non ha colpe (e nel caso di fumata nera potrebbe chiedere il pagamento delle penali previste e pure un risarcimento danni).

I contratti ci sono, le firme pure, così l’intenzione di guardare al futuro con un Moratti saldamente al timone e con la progettazione di una società, soprattutto a livello dirigenziale, più moderna ed efficiente. L’ingresso del dottor Fassone come direttore generale va appunto in questa direzione e i frutti (sia sotto il profilo economico del taglio di alcune voci di bilancio sia sotto il profilo della comunicazione) si cominciano a vedere.

La differenza la faranno soprattutto i risultati ed in questo senso il ritorno in Champions League è fondamentale. Stramaccioni lo sa bene e quando storciamo il naso per prestazioni di squadra “provinciali” in presenza dei 3 punti dovremmo ricordarci dell’imperativo societario.

Dovremo aspettare ancora qualche mese (Natale? Oltre Natale?) per sapere come andrà a finire questa operazione (ridiscuteranno i termini dell’accordo?) ed eventualmente riaprire trattative con altri partner o con la famosa multinazionale che il nostro Leader Maximo ciclicamente cita come sogno per il futuro.

Simone Nicoletti
 
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