Roberto Carlos Da Silva

Roberto Carlos Da Silva

Non so se c'è già un topic su di lui... ho cercato, ma non l'ho trovato...


R. Carlos: "Ronaldo, che paura! Eto'o e Hodgson..."
11.02.2014 08:42 di Alessandro Cavasinni Twitter: @Alex_Cavasinni articolo letto 6258 volte
Fonte: Gazzetta dello Sport

Interessante intervista della Gazzetta dello Sport a Roberto Carlos, ex terzino dell'Inter, che si racconta a cuore aperto.

All’Inter ricordano soprattutto il matrimonio fallito con Hodgson nel 1996.
"Voleva farmi giocare ala, io volevo giocare terzino. Però non è colpa sua se sono rimasto un solo anno".

Chi è il giocatore più forte visto in Italia?
"Totti. Se parliamo in assoluto, Zidane e Ronaldo. Una volta a Madrid stavo uscendo da un ristorante quando si avvicinò una signora: “Ronaldo, Ronaldo, mi firmi un autografo?”. E io: “Ok, mi dia il foglio. Con affetto, Ro-nal-do”. Quando lei capì, andò dalla Polizia a denunciarmi. Ho dovuto spiegare ai poliziotti che scherzavo".

Chi è il più matto incontrato in una vita di calcio?
"Gravesen, il danese ex Real. Viveva a un ritmo accelerato. In campo era divertente: ti faceva dei falli atroci e poi si metteva a ridere. Però una bravissima persona...".

Quella volta nel ’97 a Lione fu generoso. La punizione alla Francia è sovrumana.
"Mai capito come mi è uscita. Usavo scarpe strette, e di sicuro hanno aiutato. Il pallone era molto leggero, e ha aiutato. La mia coscia sinistra ha una circonferenza di 64 centimetri, e anche quello c’entra. Però il tiro con le tre dita l’ho provato mille volte. Non mi è mai più riuscito".

Qual è stata la cosa migliore fatta in carriera con il piede destro?
"Andare in bicicletta, perché col destro spingo più forte. In campo, niente di niente: 2 gol in 25 anni. Tutto quello che Dio mi ha dato per il sinistro, per il destro me lo ha tolto. Mio papà era destro, i miei figli sono destri e anche io non scrivo con la sinistra. Mia mamma me la legava dietro la schiena perché non imparassi".

Parliamo di Mondiali. Francia ’98.
"Sono stato il primo a vedere la crisi di Ronaldo, sul letto dell’hotel prima della finale. Per me era un attacco epilettico. Ho ancora paura: tremava, era rigido, tutto bloccato. Non aveva il fisico per giocare ma avevamo mezz’ora per decidere. E Ronie in Brasile è come un Dio, doveva esserci".

Giappone e Corea 2002.
"Eravamo la famiglia Scolari: tutti amici, Cafu e Ronaldo i leader, io un clown. Il bambino della famiglia".

Brasile 2014.
"Vince il Brasile, se dico un altro nome mi uccidono. Ma mi fa paura la Germania".

Si può spiegare che cos’è l’Anzhi a chi non lo ha mai visto dal vivo?
"Kerimov aveva il sogno di lavorare con me e mi ha fatto quel supercontratto. È una persona come noi ma se vai a casa sua e suoni, ti aprono 15 guardie del corpo. Lì è pericoloso...".

Più di Makhachkala?
"Mai avuto paura a Makhachkala. La gente lì è carina, ma la città è una follia. Una follia".

È vero che è finito tutto per Eto’o?
"Ha il suo carattere. Non ho niente contro di lui però Samuel vuole controllare tutto. Se ci sono un allenatore e un direttore, non puoi parlare con il presidente per decidere".

Si può parlare della banana lanciata nel finale di Krylya-Anzhi, nel 2011?
"Sarei uscito dal campo anche se fosse successo al terzo minuto. La gente ha problemi a casa, viene allo stadio e si sfoga: mi fanno pena. Quell’uomo mi ha lanciato la banana, poi mi ha chiesto di fare una foto".

Com’è finita?
"Ha fatto tre mesi di carcere. Gli hanno fatto mangiare solo banane. Colazione, pranzo e cena".
 
Roberto Carlos: "Fu un bene lasciare l'Inter. L'addio? Con Moratti..."
18.12.2014 15:16 di Christian Liotta articolo letto 4017 volte
Fonte: Goal.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Intervistato da Perform, l'ex terzino dell'Inter Roberto Carlos ripercorre con piacere la sua stagione con la maglia nerazzurra; un periodo forse troppo breve, chiuso con la cessione al Real Madrid, ma che l'ex nazionale verdeoro ricorda sempre con molto piacere: "A Milano sono stato molto bene. L'altro giorno stavo cenando a Istanbul in un ristorante italiano e alcuni tifosi dell'Inter mi hanno riconosciuto e mi hanno chiesto perchè lasciai la squadra nerazzurra. Io ho detto 'meno male che me ne sono andato, altrimenti non avrei giocato per dodici anni con il Real Madrid'". Roberto Carlos ha proseguito: "E' stato bello giocare per l'Inter. Il mio primo goal in nerazzurro fu contro il Como, il primo in Serie A fu contro il Torino. Poi tutti quei derby accesissimi col Milan sono delle cose indelebili. Dicono che sono stato poco all'Inter ed è vero. Ma io non volevo perdere il posto in Nazionale".

E a proposito del suo addio ai nerazzurri, Carlos svela un retroscena: "Mancava poco alla Copa America e Roy Hodgson (allora allenatore dell'Inter, ndr) mi schierava continuamente come attaccante esterno; io non posso essere una punta, perchè sono alto 1,50. La Copa America era dietro l'angolo, io volevo esserci a tutti i costi e pensai che non sarei stato convocato se avessi continuato a essere impiegato come attaccante. Allora la Serie A era popolarissima in Brasile e tutti guardavano le partite del campionato italiano in televisione. Anche mia madre a un certo punto mi chiamò e mi disse: 'Perchè stai facendo l'attaccante? Tu sei un terzino sinistro'. Alla fine chiamai Massimo Moratti e lo implorai di convincere Hodgson a riportarmi in difesa - ha raccontato ancora Roberto Carlos - Lui mi disse che io spingevo troppo e di solito i terzini in Italia sono più difensivi di me. Allora gli chiesi di essere ceduto e il giorno dopo Capello chiamò Moratti, dicendogli che mi voleva al Real Madrid. E Moratti fu veramente gentile a capire che io potevo scrivere la storia del calcio soltanto giocando come terzino sinistro".
 

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altro che pirla e seedorf, questo è il più grande rimpianto e la più grande nefandezza compiuta nell'era moratti.
era meglio pistone :facepalm:
io comunque non do poi tutta questa colpa all'incompetenza di hodgson, anche se in teoria è il responsabile numero 1, o meglio ne dò ma ne dò ancora di più a moratti e ai suoi collaboratori, perchè quando tu ti ritrovi con un calciatore così forte, e si vedeva già che lo era, eccome se si vedeva, e te fai andare via a causa dell'incapacità dell'allenatore, quando l'ultima parola spetta a te, questo è imperdonabile. abbiamo dovuto aspettare 10 anni prima di rivedere un campione sulla fascia e il migliore di quei 10 anni era già nostro.
poi, come ha scritto maurito, anch'io ricordo che l'insoddisfazione di hodson era per il fatto che non sapesse difendere, ma questo è veramente un dettaglio, un giocatore del genere non lo fai andare via in ogni caso, soprattutto pensando che pistone possa fare di meglio ... e coi soldoni che aveva l'inter allora, un vero magnete per qualsiasi calciatore, non si può.
 
altro che pirla e seedorf, questo è il più grande rimpianto e la più grande nefandezza compiuta nell'era moratti.
era meglio pistone :facepalm:
io comunque non do poi tutta questa colpa all'incompetenza di hodgson, anche se in teoria è il responsabile numero 1, o meglio ne dò ma ne dò ancora di più a moratti e ai suoi collaboratori, perchè quando tu ti ritrovi con un calciatore così forte, e si vedeva già che lo era, eccome se si vedeva, e te fai andare via a causa dell'incapacità dell'allenatore, quando l'ultima parola spetta a te, questo è imperdonabile. abbiamo dovuto aspettare 10 anni prima di rivedere un campione sulla fascia e il migliore di quei 10 anni era già nostro.
poi, come ha scritto maurito, anch'io ricordo che l'insoddisfazione di hodson era per il fatto che non sapesse difendere, ma questo è veramente un dettaglio, un giocatore del genere non lo fai andare via in ogni caso, soprattutto pensando che pistone possa fare di meglio ... e coi soldoni che aveva l'inter allora, un vero magnete per qualsiasi calciatore, non si può.

vero. questo ti fa comprendere la competenza di moratti e la sua capacità di scegliersi i collaboratori
 
altro che pirla e seedorf, questo è il più grande rimpianto e la più grande nefandezza compiuta nell'era moratti.
era meglio pistone :facepalm:
io comunque non do poi tutta questa colpa all'incompetenza di hodgson, anche se in teoria è il responsabile numero 1, o meglio ne dò ma ne dò ancora di più a moratti e ai suoi collaboratori, perchè quando tu ti ritrovi con un calciatore così forte, e si vedeva già che lo era, eccome se si vedeva, e te fai andare via a causa dell'incapacità dell'allenatore, quando l'ultima parola spetta a te, questo è imperdonabile. abbiamo dovuto aspettare 10 anni prima di rivedere un campione sulla fascia e il migliore di quei 10 anni era già nostro.
poi, come ha scritto maurito, anch'io ricordo che l'insoddisfazione di hodson era per il fatto che non sapesse difendere, ma questo è veramente un dettaglio, un giocatore del genere non lo fai andare via in ogni caso, soprattutto pensando che pistone possa fare di meglio ... e coi soldoni che aveva l'inter allora, un vero magnete per qualsiasi calciatore, non si può.

Tempo fa ho letto un'intervista di Hodgson alla gazzetta.
Riguardo alla cessione di Roberto Carlos disse che lui non c'entrava nulla.
L'Inter stava pensando di entrare in borsa e un certo Massimo MorEtti (esatto con la E) che a quel tempo era se non sbaglio direttore generale disse che bisognava cedere qualcuno: hanno ricevuto l'offerta del Real per Roberto Carlos e hanno deciso di venderlo.
 

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Capello disse che R.Carlos fu ceduto perchè non sapeva difendere, poi aggiunse: "..comunque bastava chiederglielo". E' sintomatico dell'incompetenza e dello schizzofrenismo di Moratti. Di fronte ad un problema o esonerava l'allenatore o vendeva il giocatore, sbagliando il più delle volte, senza mai cercare un punto d'incontro. Si sbarazzò anche di Ronaldo preferendogli Cuper che il brasiliano non voleva più vedere.
 
Capello disse che R.Carlos fu ceduto perchè non sapeva difendere, poi aggiunse: "..comunque bastava chiederglielo". E' sintomatico dell'incompetenza e dello schizzofrenismo di Moratti. Di fronte ad un problema o esonerava l'allenatore o vendeva il giocatore, sbagliando il più delle volte, senza mai cercare un punto d'incontro. Si sbarazzò anche di Ronaldo preferendogli Cuper che il brasiliano non voleva più vedere.

mah...ancora co ste favole del roberto carlos voluto cedere perchè non sapeva difendere...maddai...che fosse un gran giocatore era sotto gli occhi di tutti, terzino o ala hodgson l'avrebbe comunque tenuto...fu la società a volerlo vendere...la storia che hodgson lo scaricò perchè non sapeva fare la fase difensiva è una delle tante leggende metropolitane dell'inter di quegli anni...poi lo dice carlos stesso che non fu hodgson a "cacciarlo"...
 
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