Salvatore Esposito: possibile un suo debutto in A a 16 anni?

Nonostante la sconfitta, per Sebastiano Esposito, attaccante classe 2002 dell'Inter, è stata una serata da ricordare visto il debutto con la prima squadra nerazzurra. Per lui, ma anche per la famiglia, come testimonia il padre del ragazzo, Agostino Esposito, raggiunto da AreaNapoli.it: "Abbiamo pianto davanti alla tv, quasi senza parole. Ho deciso di restare a casa insieme alla mamma, al fratello e alla sorellina. Abbiamo preferito non andare allo stadio anche per lasciarlo tranquillo. Abbiamo visto la partita alla televisione e, quando Sebastiano è entrato in campo, ci siamo commossi tutti". C'è già chi lo paragona a Nicolò Zaniolo, ma il padre frena: "Il tempo ci darà ogni risposta. Sono due giocatori estremamente differenti tra loro, ognuno con le proprie caratteristiche. Zaniolo è centrocampista, mio figlio un attaccante atipico e moderno. Entrambi col fiuto del gol, ma Sebastiano è destro e non mancino. Zaniolo oggi è una certezza, Sebastiano deve ancora imporsi".

Che rapporto ha con Luciano Spalletti? "Si tratta di un ottimo allenatore, ma è una questione di cui non discuto con mio figlio. In una settimana riusciamo ad andare da lui un paio di volte, preferiamo che cresca anche come individuo e che si faccia le proprie idee. Gli lascio vivere le sue emozioni. Deve saper distinguere, deve imparare, crescere ed apprendere come relazionarsi al meglio con i vari allenatori. Non è importante che ne parli con noi, ma che sia sempre pronto a mettersi a disposizione del mister". Una battuta anche sulle voci di mercato che già lo riguardano: "Ci facciamo svicolare tutto addosso, perché Sebastiano è un giocatore di proprietà dell'Inter. Non smentisco notizie e voci di mercato, non so dire se il Paris Saint-Germain abbia incontrato i dirigenti dell'Inter senza trovare un accordo. Quel posso affermare è che, ad oggi, mio figlio pensa solo alla propria squadra".

futura plusvalenza o scemenza?
 
In primavera o anche nelle giovanili ne ho visti tanti battere punizioni o fare giocate da campioni che in prima squadra si sognano

Poi all atto pratico coi professionisti è come se avessero disamparato la loro sapienza tecnica
E le evoluzioni di quelle carriere nel migliore dei casi si sono sviluppate in squadre di metà classifica in serie a

Forse penso io certe giocate coi pari età riescono perché senza paura di sbagliare e giocano tranquilli
 

piotor

Pallone d'oro
  Moderatore
In primavera o anche nelle giovanili ne ho visti tanti battere punizioni o fare giocate da campioni che in prima squadra si sognano

Poi all atto pratico coi professionisti è come se avessero disamparato la loro sapienza tecnica
E le evoluzioni di quelle carriere nel migliore dei casi si sono sviluppate in squadre di metà classifica in serie a

Forse penso io certe giocate coi pari età riescono perché senza paura di sbagliare e giocano tranquilli
Ma semplicemente lo sviluppo fisico/tecnico/tattico e' strutturalmente asimmetrico. Motivo per cui ci sono decine di colored a centrocampo/attacco in primavera che fanno assolutamente la differenza, ma poi il loro impatto al piano superiore e' identico a quello degli altri.

I primavera/allievi giocano contro gente che al 95% finira' in Serie D. E' un buon modo di maturare con calma finche' il corpo cresce, ma poi, arrivati all'eta' adulta, bisogna iniziare a giocare coi pro.

All'estero il blocco delle giovanili viene promosso di anno in anno, ma chi e' chiaramente piu' forte salta categorie. Cosa che facciamo anche noi (vedasi esposito), ma il problema e' che non c'e' nessuno a lasciargli il posto, dato che non abbiamo la squadra B per promuovere i primavera.
 
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