Sinisa Mihajlovic

R.I.P.
Però voglio essere impopolare...sta narrativa del guerriero che ha lottato contro il male(che sto leggendo un po' dappertutto)ha pure francamente stancato....la ritengo un'offesa a tutti quelli che non ce l'hanno fatta e purtroppo non ce la faranno....che di sicuro non erano dei paurosi piagnucoloni...se guarisci è perché ci sono tutte le condizioni per farlo, sennò nisba...guerriero o meno.
(purtroppo vicende che ho vissuto in prima persona per affetti carissimi ed ancora dolorose)
Quoto enorme anche se con ritardo

Una delle cose più odiose
 
Quoto enorme anche se con ritardo

Una delle cose più odiose
Concordo. Una reazione psico/fisica forte ( la stucchevole etichetta del guerriero ) del paziente verso il male sicuramente aiuta nella resistenza allo stesso.
Per il resto è un concatenarsi di fattori, tra i quali anche la buona sorte è una sua componente.
Di coloro che conosco, che hanno avuto la stessa malattia di Sinisa, purtroppo, non se n'è salvato uno nell'arco di 2/3 anni dalla scoperta del male.
Infatti non se ne può più di frasi come " ha vinto il cancro" o " ha sconfitto il cancro", ci sono elementi totalmente differenti: il tipo di cancro ( ci sono quelli curabili e quelli no), e la fortuna di accorgersene per tempo. Non si vince e non si perde col cancro
 
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