Storia interista nell'ultimo cinquantennio. Episodi ed emozioni vissuti personalmente

Mah, io ne ricordo tantissime, peró senza i bei dettagli di interwallfan (grazia lui di cuore), perché poi vinci o perdi, lí per lí pare che il mondo si fermi e poi, per fortuna non é cosí. Forse il ricordo piú "forte" é quello di quando io e mio fratello parlavamo a mio padre sul letto di un ospedale di Samp - Inter, di come era forte Ronaldo anche se avevamo pareggiato a Genova. É stato il suo ultimo sabato. In settimana le coppe: torniamo dal rosario di mio padre a vedere Inter - Strasburgo, lamentandoci un po' che la partita é giá iniziata (sembra blasfemo, ma pio padre avrebbe fatto lo stresso :D). Una poltrona davanti alla TV é vuota, nessuno ci si é seduto. Ronaldo sbaglia il rigore, poi 3-0 finale e passiamo noi, mia madre rideva di gioia, era da tanto che non la vedevo ridere.
Per me calciopoli, il campionato 97/98, sono sempre stati una questione molto personale, ho sempre pensato che era il campionato che é stato rubato a mio padre e mia madre, che andavano allo stadio da fidanzati e di campionati non ne hanno visto altri.

Bellissimo
 

Muraro-

Vice capitano
bel ricordo nevicata 1985:

primo, domenica dopo la nevicata., vittoria 1-0 sull'Atalanta, gol di Sabato forse, Zenga para un rigore e noi siamo provvisoriamente primi in classifica

secondo, scopate al mare a non finire con la mia di allora e contemporaneamente gol di Marini alla Lazio ascoltato alla radio mentre trombavo (a febbraio, poco dopo la nevicata del 18 gennaio)

Il tuo avatar mi ha fatto sorridere. E' bellissimo.
 
Lo abbiamo ricordato tante volte in altri topic ma...come dimenticare quel maledetto Inter - Sampdoria 0 - 2 del maggio 1991?
In testa quasi tutto il campionato, squadra fortissima, per quanto mi riguarda l'Inter piú...Inter di sempre, e per sempre, vicinissimi a rivincere lo scudetto solo due anni dopo.
Come ogni Domenica pomeriggio di qualche vita fa in un pianeta lontano oggi ormai inimmaginabile accendo lo stereo del salotto di casa per "Tutto il calcio minuto per minuto" per godermi la diretta, sclerando quando commentano altri campi invece che l'unico che mi interessa.
Dalla voce del radiocronista é un dominio totale nerazzurro, mi faccio l'idea di 11 diavoli scatenati che mettono i ciclisti all'angolo con Pagliuca che para di tutto e la porta stregata.
Ricordo pensai che il gol era nell'aria e che avremmo vinto, cosí il destino decide di punire quel pensiero ardito e sicuro facendo il sadico.
Irrompe nella radiocranaca di un'altra partita la voce del tipo che urla "Attenzione da San Siro, rigore per l'Inter!", ed io che attacco a urlare vittorioso, manate alle mattonelle..."mai visto Lothar sbagliare un rigore, é fatta, ora vinciamo e poi ci andiamo a prendere lo scudetto...!"
Naturalmente parato, e naturalmente poi perdiamo, sia la partita, sia conseguentemente lo scudetto, e dico "naturalmente" proprio perché quella fu la prima di tante partite che mi insegnarono che tifare Inter implica la costante possibilitá di vedere l'impossibile materializzarsi, fino all'ultimo secondo di gioco, in male come in bene.
Ci rimasi malissimo.
Malissimo.


E pure se é un ricordo fresco e vivido nella mente di tutti noi, non ho mai sofferto tanto per una partita di calcio come in quella fottutissima meravigliosa serata del Camp Nou.
Maaaamma mia ragazzi, qualche anno di aspettativa di vita quella sera sono abbastanza certo di avercelo lasciato.
Bisogna dire che per chi come me é stato bambino e poi adolescente negli anni '90, andando a san siro la prima volta in uno scontro-salvezza contro il Lecce, vivendo annate difficili e disastrate, anche solo immaginare l'Inter che vince una Champions League era qualcosa di oggettivamente troppo grande, difficile da immaginare, da pensare, probabilmente anche da sognare, all'alba di quella stagione. Ma che dico, fino probabilmente al ritorno con il Chelsea non ci ho mai creduto o pensato davvero.
Dopo la partita d'andata a San Siro qualche friccichio nella pancia mi fece per la prima volta seriamente pensare..."minchia, ma pensa se..e se...mmmnnhaaaa, questi al camp Nou chi li ferma?", peró il solo pormi quel tipo di pensiero e possibilitá fece salire attesa e pressione a livelli elevatissimi, raggiunti solo in passato dal derby champions 2003.
La sera del ritorno la passo solo in casa, tachicardia praticamente costante, tv accesa ma ogni tanto per stemperare la tensione non so perche mi viene da togliere l'audio, mi dá fastidio ( :cod). Nel st a tratti la pressione diventa insostenibile cosí oltre a togliere l'audio inizio a passeggiare su e giú senza guardare lo schermo ogni volta che loro entrano nella nostra metacampo, limitandomi a fissare l'orologio e a pensare che devo trovare le palle di rimettere gli occhi sulla tv per vedere se il risultato é cambiato.
Ogni volta che torno a guardare la tv é un attimo di terrore, cosí inizio a maledire il fatto di non essere mai stato un fumatore e di non sentire il bisogno di attaccarmi ad una sigaretta per sfogare la tensione.
A un certo punto mi rendo conto che sto esagerando e che sono ridicolo, mi mando affancúlo da solo, mi ricordo che per perdere dobbiamo prendere 2 gol e che siamo solo 0-0, mi convinco che, cázzo, se devo viverla cosí, che almeno sia dopo un loro eventuale gol, per cui mi faccio cullare da un bisbiglio di arroganza e mi racconto lo slogan che "siamo l'Inter, siamo arrivati fin qua, abbiamo una difesa della madonna, stiamo ringhiando come cani rabbiosi, mancano 10' alla fine, basta, calmiamoci, rimetto l'audio, mi siedo e mi godo questo momento storico, eccheccaz.

Naturalmente, penso questo e tempo zero arriva il gol di Piqué.

Mi do la colpa da solo, me la sono cercata cázzo, mi rimetto in piedi, ritolgo l'audio, riprendo a passeggiare su e giú, vorrei guardare ma gli occhi vanno altrove, non c'é verso di comandarli verso lo schermo.
Guardo l'ora, convinto siano passate 3 o 4 settimane da quando non sto piú guardando, ma sono passati al massimo 2 minuti, devo ritrovare le palle di guardare lo schermo.
Ripenso a quando anni prima al mare in Liguria a Punta Chiappa ci arrampicammo su una scogliera di tipo 20 e passa metri per poi tuffarci di sotto, alla caga poco prima di buttarsi, ma ormai ero arrivato fin lassú, dovevo farlo per forza. E lo feci.
Insomma conto 1,2,3 e guardo lo schermo col cuore che schizza fuori dal petto...il Barcellona al limite della nostra area, palla a Bojan...gol.
Mi implode dentro un "Nooo" che a voce peró non esce, mi ritrovo sulle ginocchia in stato confusionale, attimi di panico in cui perdo ogni consapevolezza spazio-temporale, poi, come una mano dal cielo che mi afferra e mi riporta indietro, vedo il rammarico sulle facce dei giocatori del Barcellona che non festeggiano, violento il tasto del volume del telecomando con la voce che torna e mi conferma che il gol é annullato.
Riprendo fiato, esausto come avessi giocato io, non penso nemmeno piú a ritogliere l'audio, osservo pietrificato quegli ultimi infiniti minuti, incredulo nell'assistere ad un recupero difensivo addirittura di un tale di nome Mariga, poi quel meraviglioso liberatorio fischio finale.
 
Ultima modifica:
Ero a S.siro quel giorno dietro la porta dove Matthaus sbagliò il rigore (mi sembra stavamo 0-1)
Non ho mai più rivisto un assedio di una squadra che mise l'altra squadra nell'area piccola del portiere
 
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