Storie, Anti-storie, Fanta-storie.

Mentremorivo

Primavera
Fantastoria complottistica sullo sport che tanto amiamo.

Tutti noi siamo ancora "tribali", questa é la ragione per cui siamo ancora interessati ad eleggere un leader "tribale" e questa é la ragione per cui ci vengono forniti questi "leader".
E dato che l'uomo comune doveva essere progressivamente dissociato dal controllo sul proprio destino, nella fase in cui veniva sviluppata una classe di "esperti" , fu deciso che ai maschi sarebbe stata fornita una sorta di valvola di sfogo rendendoli incapaci nel tempo di esercitare il proprio ruolo di "maschi", utilizzando gli sport.
Avrebbero avuto una squadra-tribù con cui identificarsi, avrebbero potuto festeggiare con loro in caso di vittoria, pur non facendo alcun progresso nella propria vita.
Sarebbero stati spodestati, in un certo senso, mentre gli "esperti" avrebbero preso tutte le decisioni al loro posto, in ogni genere di campo.
Psicologia all'opera e piani elaborati prima che gli sport fossero effettivamente implementati.
Quando la radio si presentó sulla scena, ovviamente, la utilizzarono il piu possibile.
Poi si presentò la televisione, che é in grado di indurre una sorta di stato-alfa, ipnotico, e decolló letteralmente.
Gli uomini rimasero incollati alla tv a guardare i programmi sportivi.
think-thank costantemente all'opera per pianificare il futuro, per creare un certo tipo di cultura.
Come fanno ad implementarla?
Sempre facendo ricorso alla cultura giovanile, un intervento che é semplice da realizzare quando hai dei modelli educativi che sei in grado di diffondere a livello globale.
Operi sempre in modo tale che il medesimo sistema, la medesima cultura, sia diffusa attraverso i giovani.
Già dagli anni 60 quando la televisione letteralmente decolló gli sport andavano in onda un giorno alla settimana, nel corso dei successivi 10 anni, andavano in onda ogni singola serata della settimana, fino ai giorni nostri in cui abbiamo addirittura canali dedicati allo sport.
Ed é possibile osservare soggetti che sono assolutamente privi di potere sul lavoro, dove hanno i propri capi, sono privi di potere per strada, dove é presente la polizia, forze dell'ordine a sorvegliarli.
Non hanno alcuna possibilità di sentirsi forti e quindi guardano agli sport come se fossero un succedaneo, operano una proiezione di se stessi in un gioco a cui mai partecipano.
Quindi, quando la propria squadra ottiene una vittoria, sentono che nella loro vita si é verificato un evento positivo che gli permette di sentire di aver avuto successo.
Ah...
 
Vorrei capire se queste medaglie le hanno date a tutti quelli che hanno fatto la guerra o solo a chi è rimasto militare anche dopo?
Lo chiedo perchè mio padre, che era iscritto all'associazione degli ex combattenti, nei suoi ultimi anni di vita, ogni volta che vedeva la parata del due giugno si lamentava per non aver ricevuto una medaglia.
Pensavo si riferisse ad un episodio accaduto durante la guerra, non ad un conferimento generalizzato di medaglie.
Hai messo il dito su una piaga enorme e, quasi sicuramente, tuo padre aveva ragione.
La spiegazione non è semplice ma cercherò di chiarire la cosa. Distinguiamo innanzitutto tra medaglie al valore e medaglie celebrative e/o commemorative. Nel primo caso la concessione è ad personam, l'interessato viene segnalato e contattato direttamente per la concessione, la medaglia è spesso personalizzata e sempre accompagnata da un attestato.
Nel secondo caso il comportamento fu molto diverso in epoca monarchica rispetto a quella repubblicana. Nel primo caso quando veniva istituita ufficialmente una decorazione (esempio il famoso "bronzo nemico" per chi aveva partecipato alla Grande Guerra) si occupava l'amministrazione di individuare gli aventi diritto che ricevevano l'attestato e la medaglia. Dopo la seconda guerra mondiale questo tipo di decorazione, che a volte dava diritto a "benefici combattentistici", divenne a richiesta, bisognava cioè fare domanda all'amministrazione che verificava il possesso dei requisiti e concedeva del caso il brevetto.
Dal momento che una decorazione commemorativa veniva istituita alcuni anni dopo gli eventi va da sé che il militare di professione ne veniva a conoscenza subito e poteva richiederla, mentre il coscritto che dopo il 1945 magari tornava a fare (ad esempio) l'idraulico difficilmente nel 1948 veniva a conoscenza della cosa e, nel poco probabile caso, magari non era neanche interessato a farne domanda.
Per sapere se tuo padre avesse effettivamente diritto a una o magari più medaglie come erede diretto puoi richiedere copia del Foglio Matricolare al distretto militare di appartenenza. In base a quanto riportato nella sezione "arruolamento, servizi, promozioni e altre variazioni matricolari" sono in grado di dirti quante e quali decorazioni gli sarebbero spettate.
Parlo al passato perché la maggioranza di quelle relative alla seconda guerra mondiale sono state dichiarate cessate nel 2010.
 
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ferpes

Titolare
Hai messo il dito su una piaga enorme e, quasi sicuramente, tuo padre aveva ragione.
La spiegazione non è semplice ma cercherò di chiarire la cosa. Distinguiamo innanzitutto tra medaglie al valore e medaglie celebrative e/o commemorative. Nel primo caso la concessione è ad personam, l'interessato viene segnalato e contattato direttamente per la concessione, la medaglia è spesso personalizzata e sempre accompagnata da un attestato.
Nel secondo caso il comportamento fu molto diverso in epoca monarchica rispetto a quella repubblicana. Nel primo caso quando veniva istituita ufficialmente una decorazione (esempio il famoso "bronzo nemico" per chi aveva partecipato alla Grande Guerra) si occupava l'amministrazione di individuare gli aventi diritto che ricevevano l'attestato e la medaglia. Dopo la seconda guerra mondiale questo tipo di decorazione, che a volte dava diritto a "benefici combattentistici", divenne a richiesta, bisognava cioè fare domanda all'amministrazione che verificava il possesso dei requisiti e concedeva del caso il brevetto.
Dal momento che una decorazione commemorativa veniva istituita alcuni anni dopo gli eventi va da sé che il militare di professione ne veniva a conoscenza subito e poteva richiederla, mentre il coscritto che dopo il 1945 magari tornava a fare (ad esempio) l'idraulico difficilmente nel 1948 veniva a conoscenza della cosa e, nel poco probabile caso, magari non era neanche interessato a farne domanda.
Per sapere se tuo padre avesse effettivamente diritto a una o magari più medaglie come erede diretto puoi richiedere copia del Foglio Matricolare al distretto militare di appartenenza. In base a quanto riportato nella sezione "arruolamento, servizi, promozioni e altre variazioni matricolari" sono in grado di dirti quante e quali decorazioni gli sarebbero spettate.
Parlo al passato perché la maggioranza di quelle relative alla seconda guerra mondiale sono state dichiarate cessate nel 2010.
Grazie.
Sicuramente mio padre non si è mai preoccupato di richiedere decorazioni o simili, gli sarà bastato non fare parte dei caduti visto che ci era andato molto vicino.
Probabilmente è andata come dici tu, dopo oltre cinquant'anni dalla fine della guerra era stato contatatto da un torinese suo ex compagno di reparto in guerra e hanno iniziato a tenersi in contatto, andare a farsi visita durante le vacanze ecc, fino alla morte di quest'ultimo, avvenuta pochi anni prima di quella di mio padre.
In queste occasioni sarà uscito il discorso sulle medaglie.
Non so se è il caso di andare a disturbare al distretto per una decorazione quasi sicuramente decaduta.
 
Emanuele Filiberto di Savoia, nipote di Umberto II, che comunque aggiunge: «Mio nonno scrisse a chi di diritto, e ad avere quel diritto sono gli eredi. I gioielli sono di casa Savoia e ci dovrebbe essere una restituzione, poi, come ho sempre ripetuto andrebbero esposti in Italia perché fanno parte della storia italiana».

Per una volta questo soggetto per cui ringrazio sempre quel referendum per averci tolto l'imbarazzo di doverlo chiamare "vostra maestà" ha anche detto una cosa intelligente.

Sicuramente meglio in qualche museo che ad ammuffire in caveau
si sono appena fatti avanti
 
Hai messo il dito su una piaga enorme e, quasi sicuramente, tuo padre aveva ragione.
La spiegazione non è semplice ma cercherò di chiarire la cosa. Distinguiamo innanzitutto tra medaglie al valore e medaglie celebrative e/o commemorative. Nel primo caso la concessione è ad personam, l'interessato viene segnalato e contattato direttamente per la concessione, la medaglia è spesso personalizzata e sempre accompagnata da un attestato.
Nel secondo caso il comportamento fu molto diverso in epoca monarchica rispetto a quella repubblicana. Nel primo caso quando veniva istituita ufficialmente una decorazione (esempio il famoso "bronzo nemico" per chi aveva partecipato alla Grande Guerra) si occupava l'amministrazione di individuare gli aventi diritto che ricevevano l'attestato e la medaglia. Dopo la seconda guerra mondiale questo tipo di decorazione, che a volte dava diritto a "benefici combattentistici", divenne a richiesta, bisognava cioè fare domanda all'amministrazione che verificava il possesso dei requisiti e concedeva del caso il brevetto.
Dal momento che una decorazione commemorativa veniva istituita alcuni anni dopo gli eventi va da sé che il militare di professione ne veniva a conoscenza subito e poteva richiederla, mentre il coscritto che dopo il 1945 magari tornava a fare (ad esempio) l'idraulico difficilmente nel 1948 veniva a conoscenza della cosa e, nel poco probabile caso, magari non era neanche interessato a farne domanda.
Per sapere se tuo padre avesse effettivamente diritto a una o magari più medaglie come erede diretto puoi richiedere copia del Foglio Matricolare al distretto militare di appartenenza. In base a quanto riportato nella sezione "arruolamento, servizi, promozioni e altre variazioni matricolari" sono in grado di dirti quante e quali decorazioni gli sarebbero spettate.
Parlo al passato perché la maggioranza di quelle relative alla seconda guerra mondiale sono state dichiarate cessate nel 2010.

Non sapevo queste procedure, per le medaglie di mio nonno ho sempre immaginato una roba tipo "grazie per aver rischiato la pelle tutti questi anni (anche perché mica potevi rifiutarti di farlo) piglia questi pezzi di metallo come ricordo e vattene a fanculo" invece forse anche lui dovette fare una domanda specifica per averle.
Purtroppo non glielo possiamo chiedere.
 
La perla di oggi
"Da chi fu processato Galileo?"
"..."
"Dalla Santa...?"
"Maria"
"Sì, Santa Maria Goretti"
"Eh prof non me lo ricordavo"

In pratica non capiscono nemmeno quando li prendi per il culo.
Quando arriva giugno?


P.S. Ovviamente abbiamo anche fatto corpose attività su quella cosetta che si chiama Giornata della Memoria
ma insegni allo zoo o è questo il livello medio?
non ne imbroccano una
 
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