Testa o gambe? Opinioni.

Classifica al fischio dell'intervallo. Saremmo primi con largo margine. Interessante.
Testa o gambe? Opinioni.

Inter 64
Juventus 54
Lazio 46
Roma 45
Atalanta 44
Napoli e Udinese 41
Milan, Parma e Sassuolo 39
 
Entrambe, ma leggermente più decisiva la testa.

Mi spiego meglio.

Il vero nostro problema è l'incapacità di reggere alte pressioni ed aspettative per lungo tempo, per cui appena una cosa va storta (a Barcellona non ti danno rigore dubbio su Sensi sull'1-1 e poi becchi il 2-1, subisci il primo gol a Dortmund quando stavi dominando e finisci per perdere malissimo, Lukaku si divora gol facile sotto porta sull'1-1 con il Barça in casa e poi subisci gol a pochi minuti dalla fine, il Lecce pareggia poco dopo il tuo vantaggio e non riesci a reagire, il Cagliari a San Siro trova il pareggio su deviazione fortunosa e non riesci a reagire, ti danno rigore contro a Roma contro la Lazio e non riesci ad indirizzare la partita dalla tua parte e finisci per perdere, la Juve passa in vantaggio con un gol fortunato nel momento in cui stai giocando bene e smetti di giocare, fai 3-2 col Sassuolo ed ingenuamente stacchi la spina pensando che sia finita, sbagli il rigore del 2-0 in 10 vs 11 e finisci per perdere 1-2 col Bologna) la squadra inesorabilmente crolla, va nel panico, non capisce più niente e sbaglia di tutto, uscendo mentalmente fuori dalla partita. Il vero problema, a mio modesto avviso, è l'incapacità di reagire mantenendo la lucidità quando qualcosa va storto. Tutte le partite andate male nella gestione Conte sono state perse proprio per episodi in cui 1) o ti è andata male 2) o l'avversario è stato più bravo di te. Ma in entrambi i casi la squadra non è MAI riuscita a rialzarsi, come se si crogiolasse in questo atteggiamento perdente per cui "eh siamo stati sfortunati" oppure "eh l'avversario è stato più bravo di noi". E si tratta di un problema di approccio alla gara e di mentalità ENORME, l'unico davvero ENORME problema di questa squadra. Non c'entrano niente i moduli né le tattiche né gli schemi né nient'altro. Non appena il vento inizia a spirare dal verso opposto, per un motivo o per un altro, questa squadra si butta a terra da sola come un bambino che, davanti ad ostacoli insormontabili dovuti o alla sfortuna o all'oggettiva abilità di avversari più forti, decide di smettere di impegnarsi e butta via tutti i giocattoli. Noi paghiamo un'ossatura di squadra mediocre, malata di 'perdentismo' (perdonatemi il neologismo, ma non mi viene in testa niente di meglio) e di 'vittimismo', due spettri difficili da scacciare dopo anni e anni e anni e anni di 'mentalità perdente' e di 'accontentiamoci ché più di questo non possiamo/sappiamo/vogliamo fare'. L'ossatura della squadra è quella che è: 0 fuoriclasse, 1 campione arrivato a gennaio (Eriksen), 7 ottimi giocatori (Lukaku, Lautaro, De Vrij, Handanovic, Brozovic, Skriniar, Godin), 4 giovani promesse (Sensi sempre infortunato, Barella, Bastoni, molto più dietro Esposito) e tantissimi tantissimi tantissimi tantissimi gregari (Vecino, Gagliardini, Candreva, Biraghi, Borja Valero, Ranocchia, Moses, D'Ambrosio, Asamoah, Padelli, Young per via dell'età, Sanchez per via dell'età) che ogni tanto ti sfornano una bella prestazione, ma spesso e volentieri, soprattutto nelle notti che contano (guarda caso: quelle da cui siamo usciti sempre sistematicamente con le ossa rotte) o quando si trattava di compiere uno step in avanti anche sul piano della crescita e della gestione dei risultati, risultano impalpabili.

Sta alla dirigenza e all'allenatore educare questo bambino che, dall'estate 2017 ad oggi, ha intrapreso un percorso di crescita graduale ma che, davanti alla prova decisiva in cui è chiamato a dimostrare la propria maturità, continua a compiere gli stessi insopportabili errori di sempre che hanno caratterizzato tutto il suo percorso nell'ultimo orripilante decennio. E come si fa ad educarlo? Sostituendo i troppi gregari che stanno in rosa e che ho elencato sopra con gente di vero valore, non solo tecnico, ma anche mentale: intendiamoci, non c'è un vero leader in mezzo al campo. L'Inter di oggi è debole nelle basi, nelle fondamenta. E le basi sono appunto tutti questi gregari che possono overperformare per un girone, salvo poi, gioco-forza, dimostrare la propria vera natura nell'arco di una stagione e a maggior ragione in un periodo in cui si gioca ogni 3 giorni in piena estate. Chiaramente non possono essere sostituiti tutti nel giro di un anno. Quello che deve essere chiaro è che una squadra davvero competitiva deve avere almeno due titolari veri per ruolo. Hakimi è un ottimo acquisto, ma se il suo primo ricambio deve essere Candreva........... i gregari devono essere interpreti chiamati in causa solo in situazioni di grave emergenza-infortuni/squalifiche, non come valide alternative a partita in corso o in caso di partite ravvicinate. Altrimenti, non cambierà nulla!

La mentalità vincente, inoltre, si allena negli anni, non in 6 mesi, soprattutto quando vai ad investire in giovani prospetti (Sensi, Barella, Bastoni) da cui non puoi pretendere immediatamente costanza e alta qualità delle performances e i cui passaggi a vuoto o cali di tensione o errori d'inesperienza devono essere perdonati in nome della giovane età e del salto né facile né scontato da realtà 'tranquille' come Cagliari o Sassuolo ad ambienti in cui al primo pareggio iniziano i mugugni e i processi. I 200 milioni che per tanti isterici interisti sono un'autentica pietra dello scandalo alla luce dei risultati e dell'atteggiamento di squadra non sono stati affatto buttati: sono stati un investimento a lungo termine, perché nessuno garantiva che i Sensi e i Barella avrebbero sfornato immediatamente, con una maglia pesante addosso, le stesse belle performances che esibivano in provincia; sono sicuro che possano solo migliorare (di Barella ne sono certo; Sensi spero sia preservato da ulteriori infortuni, ma il talento c'è). Il valore di Lukaku è noto, ormai: ottimo giocatore, uomo squadra, ma spesso poco freddo nelle notti che contano (problema che si trascina sin dalla Premier League). Ma sono cose già preventivate, che già si sapevano. I 200 milioni testimoniano un netto miglioramento perché abbiamo finalmente 1 campione in squadra (Eriksen), 1 altro ottimo giocatore (Lukaku) e 4 nuove giovani promesse che, se tutto va bene, nel giro di 2 anni, possano diventare a loro volta ottimi giocatori o magari campioni: non sono stati 200 milioni buttati proprio perché sono stati investiti in gente giovanissima (Sensi 25 anni; Barella 23 anni; Bastoni 21; Esposito 18 anni; Lautaro 23 anni; Lukaku stesso ne ha ancora 27; Eriksen ne ha ancora 28, nel pieno della maturità proprio come De Vrij) che può solo migliorare e tornare utile. Non sono stati sufficienti, ma la strada tracciata è giusta e si sta proseguendo in tal senso (cfr. acquisto Hakimi), per cui perché essere così pessimisti e chiedere la testa di Marotta e/o Conte?

Piena fiducia a Marotta e Conte. Smettiamola di pensare che il miglior allenatore sia sempre quello che deve ancora arrivare.......
 
Beninteso, Conte e Marotta sono ampiamente criticabili per vari aspetti, che posso anche elencare:
1) Marotta dovrebbe chiudere le operazioni di mercato appena ne ha la possibilità (come ha fatto con l'immenso bomber di Rosario in uscita e con Hakimi in entrata), senza stare ad aspettare gli ultimi minuti per strappare lo sconticino che poi, di fatto, paghi sul campo in termini di inserimento effettivo in squadra (Lukaku ed Eriksen) o che ti costa l'annullamento dell'operazione (cfr. Dzeko, che ci sarebbe servito con il pane, con il quale c'era l'accordo su tutto, che sarebbe venuto all'Inter subito e che non abbiamo preso per una differenza di cartellino esigua);
2) Marotta ha buttato 20 milioni per Lazaro;
3) Marotta avrebbe dovuto acquistare un'altra punta a gennaio: non si poteva pensare di fare tutto il girone di ritorno, con le varie coppe, con 2 attaccanti titolari + 1 dall'infortunio facile + 1 diciassettenne. La sospensione, da questo punto di vista, ci ha giovato;
4) Conte potrebbe tentare di trovare una soluzione diversa al 3-5-2 (ricordo che con i bulgari ai sedicesimi di EL provammo il 4-4-2 e il 4-3-1-2), a condizione, però, di non buttare tutto quello che è stato fatto costruito in un anno in termini di automatismi e di schemi;
4) Conte dovrebbe trovare il modo di capire come mai la squadra abbia tante difficoltà a gestire una situazione di vantaggio, come mai la squadra incespichi ogniqualvolta debba trovarsi a gestire la palla per "tirare il fiato", come mai la squadra crolli inesorabilmente andando nel panico ogniqualvolta qualcosa vada storto. E' chiaro che sia un problema di mentalità, ma è anche chiaro che lui debba trovare il modo di fare leva su 'potenziali leader in mezzo al campo' come Lukaku o Handanovic o De Vrij. Mi sta bene che non riesca a fare presa su Biraghi, ma non accetto che la 'mentalità vincente' (intesa come 'lucidità quando le cose si mettono male per un motivo o per un altro) non riesca ad essere assimilata da gente forte come il belga, lo slovacco, l'olandese o Eriksen stesso. Riconosco che ci voglia tanto tempo e questo 'calcio estivo' sia molto strano da gestire, però dalla prossima stagione pretendo un importante upgrade in tal senso.

Ma da qui a lamentarsi per l'operato dei due ex rubentini (che, tolte queste critiche, hanno fatto tutto perfettamente nei restanti aspetti fino ad ora) o addirittura a chiedere l'esonero del leccese o, peggio ancora, a rimpiangere Spalletti (il cui esonero era necessario perché aveva ormai dato tutto quello che poteva, un terzo anno con lui sarebbe stato insostenibile) ce ne vuole...

Basta con inutili isterie. Amiamola sempre.
 

Angelus

Stella
  Moderatore
Entrambe, ma leggermente più decisiva la testa.

Mi spiego meglio.

Il vero nostro problema è l'incapacità di reggere alte pressioni ed aspettative per lungo tempo, per cui appena una cosa va storta (a Barcellona non ti danno rigore dubbio su Sensi sull'1-1 e poi becchi il 2-1, subisci il primo gol a Dortmund quando stavi dominando e finisci per perdere malissimo, Lukaku si divora gol facile sotto porta sull'1-1 con il Barça in casa e poi subisci gol a pochi minuti dalla fine, il Lecce pareggia poco dopo il tuo vantaggio e non riesci a reagire, il Cagliari a San Siro trova il pareggio su deviazione fortunosa e non riesci a reagire, ti danno rigore contro a Roma contro la Lazio e non riesci ad indirizzare la partita dalla tua parte e finisci per perdere, la Juve passa in vantaggio con un gol fortunato nel momento in cui stai giocando bene e smetti di giocare, fai 3-2 col Sassuolo ed ingenuamente stacchi la spina pensando che sia finita, sbagli il rigore del 2-0 in 10 vs 11 e finisci per perdere 1-2 col Bologna) la squadra inesorabilmente crolla, va nel panico, non capisce più niente e sbaglia di tutto, uscendo mentalmente fuori dalla partita. Il vero problema, a mio modesto avviso, è l'incapacità di reagire mantenendo la lucidità quando qualcosa va storto. Tutte le partite andate male nella gestione Conte sono state perse proprio per episodi in cui 1) o ti è andata male 2) o l'avversario è stato più bravo di te. Ma in entrambi i casi la squadra non è MAI riuscita a rialzarsi, come se si crogiolasse in questo atteggiamento perdente per cui "eh siamo stati sfortunati" oppure "eh l'avversario è stato più bravo di noi". E si tratta di un problema di approccio alla gara e di mentalità ENORME, l'unico davvero ENORME problema di questa squadra. Non c'entrano niente i moduli né le tattiche né gli schemi né nient'altro. Non appena il vento inizia a spirare dal verso opposto, per un motivo o per un altro, questa squadra si butta a terra da sola come un bambino che, davanti ad ostacoli insormontabili dovuti o alla sfortuna o all'oggettiva abilità di avversari più forti, decide di smettere di impegnarsi e butta via tutti i giocattoli. Noi paghiamo un'ossatura di squadra mediocre, malata di 'perdentismo' (perdonatemi il neologismo, ma non mi viene in testa niente di meglio) e di 'vittimismo', due spettri difficili da scacciare dopo anni e anni e anni e anni di 'mentalità perdente' e di 'accontentiamoci ché più di questo non possiamo/sappiamo/vogliamo fare'. L'ossatura della squadra è quella che è: 0 fuoriclasse, 1 campione arrivato a gennaio (Eriksen), 7 ottimi giocatori (Lukaku, Lautaro, De Vrij, Handanovic, Brozovic, Skriniar, Godin), 4 giovani promesse (Sensi sempre infortunato, Barella, Bastoni, molto più dietro Esposito) e tantissimi tantissimi tantissimi tantissimi gregari (Vecino, Gagliardini, Candreva, Biraghi, Borja Valero, Ranocchia, Moses, D'Ambrosio, Asamoah, Padelli, Young per via dell'età, Sanchez per via dell'età) che ogni tanto ti sfornano una bella prestazione, ma spesso e volentieri, soprattutto nelle notti che contano (guarda caso: quelle da cui siamo usciti sempre sistematicamente con le ossa rotte) o quando si trattava di compiere uno step in avanti anche sul piano della crescita e della gestione dei risultati, risultano impalpabili.

Sta alla dirigenza e all'allenatore educare questo bambino che, dall'estate 2017 ad oggi, ha intrapreso un percorso di crescita graduale ma che, davanti alla prova decisiva in cui è chiamato a dimostrare la propria maturità, continua a compiere gli stessi insopportabili errori di sempre che hanno caratterizzato tutto il suo percorso nell'ultimo orripilante decennio. E come si fa ad educarlo? Sostituendo i troppi gregari che stanno in rosa e che ho elencato sopra con gente di vero valore, non solo tecnico, ma anche mentale: intendiamoci, non c'è un vero leader in mezzo al campo. L'Inter di oggi è debole nelle basi, nelle fondamenta. E le basi sono appunto tutti questi gregari che possono overperformare per un girone, salvo poi, gioco-forza, dimostrare la propria vera natura nell'arco di una stagione e a maggior ragione in un periodo in cui si gioca ogni 3 giorni in piena estate. Chiaramente non possono essere sostituiti tutti nel giro di un anno. Quello che deve essere chiaro è che una squadra davvero competitiva deve avere almeno due titolari veri per ruolo. Hakimi è un ottimo acquisto, ma se il suo primo ricambio deve essere Candreva........... i gregari devono essere interpreti chiamati in causa solo in situazioni di grave emergenza-infortuni/squalifiche, non come valide alternative a partita in corso o in caso di partite ravvicinate. Altrimenti, non cambierà nulla!

La mentalità vincente, inoltre, si allena negli anni, non in 6 mesi, soprattutto quando vai ad investire in giovani prospetti (Sensi, Barella, Bastoni) da cui non puoi pretendere immediatamente costanza e alta qualità delle performances e i cui passaggi a vuoto o cali di tensione o errori d'inesperienza devono essere perdonati in nome della giovane età e del salto né facile né scontato da realtà 'tranquille' come Cagliari o Sassuolo ad ambienti in cui al primo pareggio iniziano i mugugni e i processi. I 200 milioni che per tanti isterici interisti sono un'autentica pietra dello scandalo alla luce dei risultati e dell'atteggiamento di squadra non sono stati affatto buttati: sono stati un investimento a lungo termine, perché nessuno garantiva che i Sensi e i Barella avrebbero sfornato immediatamente, con una maglia pesante addosso, le stesse belle performances che esibivano in provincia; sono sicuro che possano solo migliorare (di Barella ne sono certo; Sensi spero sia preservato da ulteriori infortuni, ma il talento c'è). Il valore di Lukaku è noto, ormai: ottimo giocatore, uomo squadra, ma spesso poco freddo nelle notti che contano (problema che si trascina sin dalla Premier League). Ma sono cose già preventivate, che già si sapevano. I 200 milioni testimoniano un netto miglioramento perché abbiamo finalmente 1 campione in squadra (Eriksen), 1 altro ottimo giocatore (Lukaku) e 4 nuove giovani promesse che, se tutto va bene, nel giro di 2 anni, possano diventare a loro volta ottimi giocatori o magari campioni: non sono stati 200 milioni buttati proprio perché sono stati investiti in gente giovanissima (Sensi 25 anni; Barella 23 anni; Bastoni 21; Esposito 18 anni; Lautaro 23 anni; Lukaku stesso ne ha ancora 27; Eriksen ne ha ancora 28, nel pieno della maturità proprio come De Vrij) che può solo migliorare e tornare utile. Non sono stati sufficienti, ma la strada tracciata è giusta e si sta proseguendo in tal senso (cfr. acquisto Hakimi), per cui perché essere così pessimisti e chiedere la testa di Marotta e/o Conte?

Piena fiducia a Marotta e Conte. Smettiamola di pensare che il miglior allenatore sia sempre quello che deve ancora arrivare.......
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