José senza dubbio.
La tracotante sicurezza bauscia delle sue interviste, quella faccia da schiaffi, quelle risposte velenose e taglienti dette con una sinceritá, un'ovvietá ed una schiettezza cui nel calcio non siamo abituati...
Quel gesto delle manette, quell'aizzare il tifo nel derby di ritorno dopo il rigore parato..
Mourinho ha impersonificiato tutto quello che l'interista ha sempre idealizzato di essere, prima ancora che di voler vincere.
Una tale simbiosi tra popolo e capopopolo non la ricordo, nello sport e nel calcio in particolare.
Dell'anno del triplete io metto praticamente sullo stesso piano le partite giocate e gli show in conferenza stampa del vate.
Dalle conferenze medievali e gli zero tituli, da 'Monaco di Tibete' a "De Laurentis? no ha soldi per me", da Ranieri che ha 70 anni e lo batte 3-1 ma il suo gol é bellissimo a Mazzarri che non ha vinto nemmeno la coppa Toscana e fare risultato contro Mou é il massimo della carriera (detto con un calmo dissprezzo eccezionale), da Rosella Sensi "nata in culla di oro" a "Milan con tradizione, con jogadori, con Pato, Kaccá, Seedorf, bla bla bla...(pausa scenica) 10 punti dietro" a "sconcerti tu amico di Mancini, io a cena con te non ci vengo", dal rumore dei nemici a "squali-fíca", dal 'non sono pirla' a 'non sono un merlo', etc. Etc. Ed etc.
Un anno di spettacolo, tanto dentro quanto fuori dal campo.
Tanto quanto davvero.
Sono sinceramente dispiaciuto per chi tra qualche anno o decennio tiferá inter ma non avrá vissuto il quotidiano di quell'anno. Di quei due anni.