U.C. Sampdoria

per dire della confusione:

Riforma campionati, la proposta: Serie A a 18

La commissione dell FIGC ha proposto di ridurre il numero di partecipanti ai campionati di Serie A e Serie B a 18 squadre. Lo riporta la Repubblica, suggerendo che la medesima avrebbe posto dei paletti per quella che potrebbe essere la riforma: la riduzione di squadre iscritte non riguarderebbe solamente i primi due tornei italiani, bensì anche la Serie C (formata non più da tre ma da due gironi da 18 squadre l'uno), e la creazione del cosiddetto 'Campionato d'Elite' che comprenderebbe un minimo di 36 e un massimo di 54 squadra da dividere in due o tre gironi che abbiano la possibilità di crescere dimostrando di dare una continuità economica al progetto.Infine pensare ad un campionato Dilettati vero e proprio diviso in 9 gironi ai quali parteciperebbero 18 squadre ciascuno.

Al momento la strada risulterebbe difficile da percorrere, vista l'opposizione della Serie A che non avrebbe alcuna intenzione di scendere a 18 squadre dalle 20 attuali. La palla ora passa al Consiglio Federale e al presidente della FIGC Carlo Tavecchio che dovrano instaurare un rapporto di diplomazia per trovare un accordo, nella speranza che una volta che A e B abbiano sistemato le questioni dirigenziali, possano sedersi a un tavolo condiviso, a partire da gennaio, per dare il via alla riforma.
 
Per fortuna la riforma sembra andare nella direzione da me suggerita, come giusto e sensato fare.

L'intervista/Il ministro Lotti: «Calcio, diritti tv e investimenti: pronta la riforma»

Per la prima volta nella storia della Repubblica è stato inserito nella legge di Bilancio un “pacchetto” di misure dedicato esclusivamente allo sport. A volerlo è stato proprio il Ministro per lo Sport Luca Lotti. Tra i vari provvedimenti spicca la modifica della legge sui diritti tv.

Quale lo spirito che vi ha guidato?
«Gli obiettivi che mi sono prefissato erano: maggiore equilibrio delle risorse, più spettacolo in campo e più tifosi negli stadi. Dopo nove anni, alla luce degli ultimi campionati, qualcosa andava rivisto. La frattura tra le prime 7 e tutte le altre si è fatto sempre più evidente. Accogliendo le richieste delle società ci è parso giusto rivedere la seconda parte della legge che è quella che regola il metodo con il quale vengono distribuite le risorse».

Quali saranno i nuovi criteri?
«Per prima cosa abbiamo aumentato la fetta da dividere in parti uguali: dal 40% si passa al 50%. Poi si è puntato sulla meritocrazia. Da qui l’idea del 30% legato ai risultati sportivi, e nella legge abbiamo già previsto come avverrà la ripartizione.

Ci spieghi nel dettaglio com’è suddivisa questa percentuale legata ai meriti.
«Un 15%, sarà in base alla classifica e ai punti ottenuti nell’ultimo campionato».

Quella dei punti è un’assoluta novità.
«Sì, l’ho voluta fortemente perché, soprattutto nelle ultime giornate, vincere, anziché pareggiare, sarà uno stimolo per ogni club. Non solo la posizione in classifica, più punti avrai fatto e più guadagnerai nella ridistribuzione.

Proseguiamo.
«Per dare un giusto riconoscimento agli investimenti di una società nel tempo un 10% verrà considerato sulla base dei risultati degli ultimi 5 anni. Poi un 5% sarà legato a risultati internazionali e nazionali a partire dalla stagione sportiva 1946/47».

Siamo all’ultimo 20%.
«Sarà determinato dal pubblico di riferimento di ciascuna squadra, ma tenendo principalmente conto del numero di spettatori paganti allo stadio degli ultimi tre campionati».

Un altro profondo cambiamento anche se gli stadi si stanno svuotando.
«Il mio obiettivo è proprio quello di riempirli. Inserendo un criterio di guadagno sulla presenza dei tifosi allo stadio, i club avranno tutto l’interesse ad abbassare i prezzi e migliorare il servizio».

Riformare il calcio si può?
«Ho aspettato un anno, ho ascoltato le società, fatto le mie valutazioni e portato le proposte nella finanziaria. Credo ci siano tre pilastri: infrastrutture, governance e legge Melandri. Per le prime abbiamo inserito una norma che aiuta le società, per il secondo punto è stato votato dai presidenti un nuovo statuto della Lega e per il terzo abbiamo cercato di dare più equilibrio e stimoli di crescita».

C’è d’augurarsi che la Lega esprima i suoi vertici entro la fine di novembre.
«Qualsiasi azienda che fattura un miliardo e duecento milioni di euro deve necessariamente vendere e comunicare il suo prodotto nel migliore dei modi. Scelgano loro come meglio credono un amministratore delegato qualificato e sono certo che la qualità e la produttività del nostro calcio crescerà. Gli strumenti ci sono tutti: ora o mai più».
Non solo calcio, parliamo degli altri provvedimenti.
«Il pacchetto prevede un investimento di 40 milioni di euro. Mi piace ricordare lo “sport bonus” e l’innalzamento della no tax area dei dilettanti. Per molti quell’attività è fonte unica e primaria di reddito e quindi l’abbiamo portata da 7,5 mila euro a 10 mila. C’è poi il fondo per tutelare la maternità delle atlete, un mondo che ha visto troppe volte nel passato le donne trovarsi davanti a un bivio».
C’è anche la norma del diritto allo sport per tutti.
«Tengo a precisare che questa norma non ha nessun collegamento con lo “Ius Soli”, ma è frutto di un esempio vissuto personalmente».
Ce lo racconti.
«Tre mesi fa ero a vedere una partita di ragazzini dove giocava il figlio di un mio amico. Uno di questi, figlio di extracomunitari, era in tribuna perché non tesserato. Si allenava durante la settimana con i compagni, ma la domenica non poteva giocare. Può andare a scuola, se malato può andare in ospedale a curarsi, si allena, ma giocare la domenica no. Assurdo».
Quindi ora?
«Abbiamo inserito un criterio per cui un ragazzo entro i 18 anni che abbia completato un anno di scuola in Italia potrà essere tesserato, anche non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno. Un Paese avanzato deve poter garantire il diritto al gioco e allo sport».
Ora ci sarà la discussione della legge di Bilancio e prossimamente la fine della legislatura: cosa si augura il Ministro Lotti?
«Di sicuro che la discussione parlamentare arricchisca di contenuti le proposte e che possano essere approvate. Poi che chiunque arrivi dopo di me non lasci la strada intrapresa e non abbandoni questo nuovo modo di pensare lo sport».
A cosa si riferisce?
«Nel vedere lo sport anche dal punto di vista della crescita economica, turistica e culturale del Paese. C’è bisogno d’investimenti, non solo per i grandi eventi. Mi piace sottolineare a tale proposito l’altra norma “sport e periferie” che da stanziamento annuale di 100 milioni diventa strutturale. Se abbiamo impianti scadenti e fatiscenti lo dobbiamo a venti anni di assoluta assenza di politiche a favore dello sport».
Per i risultati bisognerà aspettare.
«Importante è dare un nuovo impulso e avere una visione verso il futuro. Non si hanno risultati senza programmazione. Ci meravigliamo quando la nazionale di basket non si qualifica o quella del calcio stenta a qualificarsi perché pensiamo all’oggi e non capiamo che si parte sempre da lontano per costruire qualcosa d’importante e duraturo».
Se lo aspettava così il lavoro e il ruolo di Ministro?
«Ciò che mi ha colpito è la voglia di questo mondo di essere rappresentato, raccontato e considerato. Ho raccolto lamentele e proposte di un settore forse fino ad ora troppo appoggiato al Coni rispetto a una politica che deve fare di più».
Com’è il rapporto con il Coni e Malagò?
«Mi trovo bene con lui. Abbiamo sintonia di obiettivi e messaggi. Il Coni sino a ora ha coperto un vuoto lasciato dalla politica. In questa legislatura non c’è tempo per rivedere meccanismi, rapporti ed equilibri, ma bisognerà farlo nella prossima. Cosi come rivedere la legge 91/81».

Devo dire che nel complesso questa riforma , se passa così, mi piace assai.
 
Devo dire che nel complesso questa riforma , se passa così, mi piace assai.

per me è sbagliata perchè da alle piccole in più di ciò che danno senza chiedergli niente...
togliendo ancora risorse alle big prima o poi si arriverà allo scontro, e là saranno caz.zi amari per le piccole perchè rischieranno di sparire definitivamente

diverso è se metti incentivi per esempio per i giovani, per i vivai, per lo stadio, per il bilancio ecc
 

DMaster2

Prima squadra
siete i favoriti per il settimo posto che al 99% vale i preliminari di europa league
che ne dici dmaster?
qual'è la squadra che ve lo potrebbe maggiormente insidiare ?
forse la fiorentina se trova la quadra ma li avete già battuti in trasferta
il torino ogni partita senza belotti è un pianto
l'atalanta punta ai sedicesimi di coppa e inevitabilmente perderà punti in campionato e poi avete battuto pure loro
Calma :stor
Che tra le altre cose il mercato di gennaio deve ancora arrivare, e fino al 1° febbraio non sarò tranquillo.
 

DMaster2

Prima squadra
per dire della confusione:

Riforma campionati, la proposta: Serie A a 18

La commissione dell FIGC ha proposto di ridurre il numero di partecipanti ai campionati di Serie A e Serie B a 18 squadre. Lo riporta la Repubblica, suggerendo che la medesima avrebbe posto dei paletti per quella che potrebbe essere la riforma: la riduzione di squadre iscritte non riguarderebbe solamente i primi due tornei italiani, bensì anche la Serie C (formata non più da tre ma da due gironi da 18 squadre l'uno), e la creazione del cosiddetto 'Campionato d'Elite' che comprenderebbe un minimo di 36 e un massimo di 54 squadra da dividere in due o tre gironi che abbiano la possibilità di crescere dimostrando di dare una continuità economica al progetto.Infine pensare ad un campionato Dilettati vero e proprio diviso in 9 gironi ai quali parteciperebbero 18 squadre ciascuno.

Al momento la strada risulterebbe difficile da percorrere, vista l'opposizione della Serie A che non avrebbe alcuna intenzione di scendere a 18 squadre dalle 20 attuali. La palla ora passa al Consiglio Federale e al presidente della FIGC Carlo Tavecchio che dovrano instaurare un rapporto di diplomazia per trovare un accordo, nella speranza che una volta che A e B abbiano sistemato le questioni dirigenziali, possano sedersi a un tavolo condiviso, a partire da gennaio, per dare il via alla riforma.
Ma quella è un'utopia (perchè non avranno mai i voti per farlo visto che 12-15 squadre non saranno mai d'accordo) della federazione. Quella che ho postato io, la riforma dei diritti tv, dovrebbe arrivare direttamente dal governo (se non si arena tra camera e senato).


per me è sbagliata perchè da alle piccole in più di ciò che danno senza chiedergli niente...
togliendo ancora risorse alle big prima o poi si arriverà allo scontro, e là saranno caz.zi amari per le piccole perchè rischieranno di sparire definitivamente

diverso è se metti incentivi per esempio per i giovani, per i vivai, per lo stadio, per il bilancio ecc
Ah le piccole non danno abbastanza al calcio italiano? Questa è nuova.
Poi di quale scontro stiamo parlando? La famosa superleague per me non arriverà mai (perchè sarà la morte del calcio come sport più popolare del mondo) e anche arrivasse non è che se ora teniamo la ripartizione attuale voi, i gobbi e co non ci andreste no? Quindi fotteseha e avanti con una ripartizione più equa.
Chissà che con meno dislivello economico non ci sia molta più competizione in A, come ai bei vecchi tempi.
 
Ma quella è un'utopia (perchè non avranno mai i voti per farlo visto che 12-15 squadre non saranno mai d'accordo) della federazione. Quella che ho postato io, la riforma dei diritti tv, dovrebbe arrivare direttamente dal governo (se non si arena tra camera e senato).



Ah le piccole non danno abbastanza al calcio italiano? Questa è nuova.
Poi di quale scontro stiamo parlando? La famosa superleague per me non arriverà mai (perchè sarà la morte del calcio come sport più popolare del mondo) e anche arrivasse non è che se ora teniamo la ripartizione attuale voi, i gobbi e co non ci andreste no? Quindi fotteseha e avanti con una ripartizione più equa.
Chissà che con meno dislivello economico non ci sia molta più competizione in A, come ai bei vecchi tempi.

una ripartizione equa è una ripartizione che da a cesare quel che è di cesare...
non è che tu guadagni 10mila€ al mese e per avere una società equa ne dai 4000€ a me dato che io guadagno 1000€ così abbiamo 5000€ a testa e siamo tutti contenti...

dare tanto alle picolle e togliere tanto alle grandi non è "equo"

competizione?inter e milan a metà classifica, atalanta sassuolo sampdoria in europa league, napoli e roma ormai diventate grandi...
il problema è solo tra le piccolissime, società che non si dovrebbero trovare in serie A!

poi ripeto, si tolgano i 60mln di paracadute e si spartiscano tra le piccole...
sono circa 5mln in più a testa, è già un inizio...
poi si diano dei meriti di valutazione, in modo che chi è virtuoso venga premiato
 
comunque: Premier League, le sei big sconfitte sui diritti tv esteri: resta la equa ripartizione

I club più importanti hanno spinto verso il cambiamento perché credono che siano i maggiori responsabili del crescente interesse dall’estero verso la Premier League e pertanto meritano un fetta della più grande della torta.

http://www.calcioefinanza.it/2017/10/24/premier-league-ripartizione-diritti-tv-esteri/

loro stanno cercando di tornare verso una situazione più simile alla nostra e alla liga, noi invece vogliamo andare verso la loro situazione...va a finire che saremo gli unici nei prossimi tempi ad andare in quella direzione prendendolo in quel posto un'altra volta come sempre
 

DMaster2

Prima squadra
comunque: Premier League, le sei big sconfitte sui diritti tv esteri: resta la equa ripartizione

I club più importanti hanno spinto verso il cambiamento perché credono che siano i maggiori responsabili del crescente interesse dall’estero verso la Premier League e pertanto meritano un fetta della più grande della torta.

http://www.calcioefinanza.it/2017/10/24/premier-league-ripartizione-diritti-tv-esteri/

loro stanno cercando di tornare verso una situazione più simile alla nostra e alla liga, noi invece vogliamo andare verso la loro situazione...va a finire che saremo gli unici nei prossimi tempi ad andare in quella direzione prendendolo in quel posto un'altra volta come sempre
E' anche grazie al fatto che i Leicester possono vincere che la Premier prende tutti quei soldi. Pensi che se vincessero sempre le stesse 2-3, magari a colpi di quinquennio ciascuna, genererebbero così tanto interesse?
 
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