Vino e dintorni

Impossibile non farlo: la linea Terzavia è eccezionale. Ho avuto la fortuna di poterli bere tutti e tre e veramente sono fantastici. Non parliamo della riserva, dosata col Vecchio Samperi...

C'è un'altra cantina del sud da citare se si parla di bollicine, ed è D'arapri, pugliese: per loro il bombino giallo è quello che per de Bartoli è il grillo. Lavorano molto bene.

Complimenti per l'avatar, quel simbolo li mi riporta ad una delle mie maison preferite. La loro base, per me, è la migliore: la metto insieme a quella di Roederer.

Post da incorniciare:
1) de Bartoli RISERVA è stato pre me come per San Paolo sulla via di Damasco;
2) D'Araprì è la fra le 10 cantine che preferisco da sempre (il loro pas dosè è incredibile, soprattutto visto il prezzo);
3) ovviamente Charles Heidsieck è il mio champagne preferito, fra i "base" secondo me ora come ora può sorpassare Roederer.
 

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vedo che ci sono dei veri esperti tra di voi, per cui solo da amante che poco ci capisce, volevo chiedervi per curiosità se siete soliti "allenare" i sensi, gusto, ma soprattutto olfatto.
credo che per arrivare ad apprezzare in pieno un prodotto complesso come il vino non si possa esimersi dal farlo, a meno di non essere dotati di un fiuto da segugio di natura.
qualcuno lo fa per abitudine?

Io ho imparato dal corso di sommelier a "ricordare gli odori" ovvero se sento un profumo (o anche un odore perchè no) che mi colpisce faccio si che il mio cervello lo memorizzi per poi eventualmente ricordarmene nei sentori di un vino.
Per il resto di solito "annuso" i vini quando sono presentati in determinate condizioni (temperatura, bicchiere, ossigenazione) perchè se per esempio mi bevo una barbera frizzante fresca di frigo so già che olfattivamente non troverei nulla.
Fidati poi che molti di quelli che fanno i "fighi" anche tra i più quotati enologi ed esperti alla fin fine spesso "se la tirano" quando cominciano a sciorinare sentori e profumi.
Diciamo che Albanese ci ha preso quando ha fatto

 
Il mercato del vino di lusso esiste solo perché i ricchi sono disposti a pagare certe cifre per una bottiglia. Non venitemi a dire che il prodotto, in sé, giustifichi il prezzo.
Concordo fino ad un certo punto. Ci sono cantine che lavorano bene e cantine che lavorano male, cantine che hanno costi più alti e cantine che hanno costi più bassi: un amarone per forza di cose deve costare di più di un vino non passito, un metodo classico per forza di cose deve costare molto più di uno charmat.

Poi, se mi dici che un Romaee Conti non giustifica il prezzo di svariate migliaia di euro a bottiglia, ti do ragione, per quanto ci sia ricerca dietro al prodotto, ma li subentrano due fattori: il fatto che i francesi sappiano vendersi dannatamente bene (da questo punto di vista noi siamo indietro di anni e anni) e il classico fattore marketing (il classico esempio è quello della Ferrari/Panda: chiaro che anche nel vino c'è chi è una Ferrari e chi è una Panda, e tante volte il proprietario della Ferrari manco la sa guidare. Anche nel mondo del vino, moltissimi aprono bottiglie da migliaia di euro che riuscirebbero a stento a distinguere da un prosecco o da un tavernello).
 
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