Werckmeister Harmonies

Per quanto concerne il cinismo, temo di averlo abbandonato vent'anni fa scoprendolo vergognosamente patetico. Per quanto concerne la grammatica, qual è va scritto appunto senza apostrofo. per coloro i quali ostentano appunto un'esigenza di farsi voce, almeno imparare le regole basiche, grazie.
 
lungo l'Arno, a biascicare parole ubriachi tenendoci per le braccia per non perderci nella folla accanita verso i venditori d'oro; Firenze era magica, luminosa e squallida al contempo, gli orologiai nelle vecchie botteghe ci sorridevano riconoscendoci così come gli intellettuali alle Giubbe Rosse. E quanto abbiamo riso di loro.
Un mimo imprigionato dal vento di febbraio che ci chiede una sigaretta, una locanda piena di tedeschi ed io e te, senza nessuna voglia di finirla lì, la notte, la nostra strega magica a dirci parole trionfanti sotto le persiane ingiallite dell'inverno toscano.
Dove sei tenebra? Dove sei avida? Dove sei tu e basta...
 
Pareti

Un disordine programmato
in questa stanza,
i nostri oggetti ammassati
sembrano assopiti
nell’imbarazzo
di essere lì.

Le luci si abbassano
promettendo notte;
le strade si preparano
ad accogliere viandanti
e derelitti
nel silenzio spietato
che avvolge il nostro universo.

Ti alzi dal divano
con un gesto meccanico
e gratuito.

L’abitudine è anche questo.

Le vie del quartiere
sono già perse
nel niente
e noi in silenzio
insieme a loro.
 
https://www.youtube.com/watch?v=-EG-129uDFw

Anche se il vento soffia sempre più forte, anche se questo vuoto mi impregna la gola fino a farmi venire meno sul punto di guardare un cuscino soleggiato; meglio cantare un canto sdentato e senza speranza, meglio incattivirsi sull'orgia di passi inerti che disastrano l'inutile infinito di questi giorni roventi. Piuttosto che crepare con i favori dell'ordinaria spensieratezza.
Lui ordinava un altro giro a nome di nessuno, aveva le unghie curate e sussurrava di inferni docili, ammaestrava con il cerchio delle dita le nostre curiosità sublimi incastrate ad un tavolino di legno. L'ultima volta l'ho visto raccogliere la sua valigia e sparire nella nebbia col passo dell'offeso e del viandante.
Anche se il vento sparpaglia i fogli di platino che hai lasciato morire in questa memoria indegna.
L'inettitudine vince sulla disperazione, la malagrazia ha piu' speranze di sopravvivenza rispetto alla personalità; le solitudini sono graffi sul viso degli astanti e la partecipazione è una forma ormai desueta di ipotetica libertà.
 
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