Lo scorso anno Francesco Acerbi fu sommerso dalle critiche da parte dei tifosi dell’Inter, dopo che fu inquadrato mentre rideva dopo il gol del 1-2 di Tonali in Lazio-Milan. Nelle porte girevoli del mercato estivo, il giocatore si è ritrovato a trasferirsi a Milano, sponda nerazzurra, come nei più assurdi degli scherzi del destino. Qualche mese dopo, attorno a lui, ci sono solo sorrisi. Qualcuno ora gli chieda scusa!

Francesco Acerbi, professionista esemplare

Il giocatore ex-Lazio si è dimostrato, fin qui, un professionista esemplare. Nonostante un inizio di stagione che non l’ha visto protagonista, il difensore ha mantenuto una certa compostezza, continuando a lavorare e a mantenersi sereno. La partita, persa, con l’Udinese ne ha sancito il debutto da titolare e da lì, non ha, praticamente più perso il posto a discapito di un De Vrij apparso in difficoltà.

Prestazioni importanti sul campo han permesso al numero 15 di conquistare sempre più credibilità agli occhi dei tifosi che, prima, lo denigravano e lo insultavano per il suo “presunto” tifo rossonero. Praticamente, alla fine del girone d’andata si può benissimo dire che, a suon di prestazioni, Francesco Acerbi si sia dimostrato un professionista esemplare oltre che un grande giocatore dal punto di vista tecnico-tattico.

 

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Molti attaccanti fermati, Oshimen e Giroud su tutti

Molti attaccanti avversari hanno faticato ad avere la vita facile al cospetto di Acerbi. Il difensore nato a Vizzolo Predabissi ha avuto la capacità di non tremare al cospetto di attaccanti che, nel corso degli anni, hanno saputo dire la loro in Serie A e non solo. Due su tutti? Victor Oshimen e Olivier Giroud, in rigoroso ordine di partite affrontate.

Sarebbe un errore ricondurre le prestazioni degne di nota di Acerbi a queste due sfide. Non è un errore, invece, eleggere queste due prestazioni, (con Napoli e Milan in Supercoppa), come immagini di copertina di 7 mesi da protagonista.

La prima è andata in scena il 4 gennaio. A San Siro arrivava il Napoli capolista nella prima partita dopo la pausa mondiale. Era la partita del dentro o fuori per la Beneamata che si trovava a 11 punti dalla vetta. E’ arrivata una vittoria per 1:0 grazie all’ennesimo canto stagionale del cigno di Sarajevo. Monza, qualche giorno dopo, avrebbe poi vanificato, parzialmente la serata eroica dei ragazzi di Inzaghi. Di quella sera rimane, anche, la prestazione mostruosa di Acerbi che ha praticamente annullato Oshimen che, mai come quest’anno, è sempre più in odore di vittoria del trono dei bomber. Francesco Acerbi l’ha letteralmente sovrastato andandolo a prendere alto quand’era giusto farlo e aspettandolo quando c’era da aspettarlo. Dopo Dzeko, come migliore in campo c’era proprio Acerbi.

La seconda serata da copertina è più fresca. 18 gennaio, Riyadh, Supercoppa Italiana contro i cugini. Occasione perfetta per vendicare, parzialmente, lo scudetto perso qualche mese fa. Detto fatto. 3-0 senza repliche che, oltre ai marcatori e ad una prestazione corale da applausi, scrive a referto un altro avversario annullato per Acerbi, Olivier Giroud. Il vice-campione del mondo che in carriera qualche gol l’ha fatto è stato letteralmente annullato dal numero 15 nerazzurro.

Se vogliamo, la partita con il Milan ha segnato un passaggio di consegne ideologico tra Acerbi e De Vrij. Il difensore olandese era stato bersaglio di critiche dopo il derby di ritorno dell’anno scorso, colpevole di aver lasciato troppo libero proprio Giroud, in occasione del gol del sorpasso rossonero. Questo dettaglio testimonia maggiormente come, in questo momento, sia giusto che Acerbi abbia scavalcato, nelle gerarchie di Inzaghi, Stefan De Vrij. Sia chiaro, De Vrij non è giocatore da buttare, ma ora come ora Acerbi rimane un gradino sopra per prestazioni e leadership al centro di una difesa a tre che sembra sempre più il giardino di casa sua.

Al difensore olandese, che a giugno andrà in scadenza, sta rimanendo sempre meno spazio. In campionato non gioca dalla partita di Bergamo, l’ultima prima della pausa. A Riyadh è entrato all’ 84′, a risultato pienamente acquisito.

Il riscatto s’ha da fare

A fine stagione sarà il momento di decidere se riscattare o meno il difensore italiano. Poco più di 4 milioni per accaparrarsi definitivamente le prestazioni del centrale azzurro. Cosa dovrebbe fare l’Inter?

A nostro avviso dovrebbe riscattarlo e le ragioni principali sono, almeno, due.

La prima è legata alla meritocrazia. Le prestazioni offerte da Acerbi gli stanno facendo meritare la rinconferma, anche per l’anno prossimo, nello scacchiere di un allenatore che, più di chiunque altro, lo conosce bene.

Il secondo aspetto riguarda i centrali nerazzurri, in generale. Skriniar sembrerebbe deciso a non rinnovare e ad andare al Psg, De Vrij sta discutendo un rinnovo sempre più difficile anche “a causa” di Acerbi che gli ha preso il posto. Lasciarsi scappare anche quest’altro perno difensivo, (rimarrebbe solo Bastoni), sarebbe deleterio per il reparto arretrato.

Francesco Acerbi ha già vinto un suo personale campionato. Ha avuto la capacità di far ricredere il popolo nerazzurro. Fischi e critiche si sono trasformati in applausi.

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Scrivere è bello. Farlo parlando della propria squadra del cuore credo sia la massima aspirazione per chiunque sogni di fare questa professione.