Gabigol è il protagonista della puntata di Caffè Doppio, programma di Inter Channel. Il brasiliano ha raccontato i suoi primi mesi di Inter, dall’inizio difficile al primo gol, con un ambientamento che è andato sempre migliorando con il tempo:

SAO BERNARDO DO CAMPO – “E’ una bella città quella dove sono nato. Anche Thiago Motta è nato lì? Non lo sapevo. Mi piace tanto Sao Bernardo anche se ora non ci vado tanto, ho più amici a Santos. Anche mio padre giocava a calcio ma credo di essere più forte io (ridendo ndr). Poi si è fatto male al ginocchio e ha smesso. Durante una partita tra il Sao Paulo e Santos, io ho giocato bene e ho fatto gol e così il Santos mi ha preso. Il Santos aveva una squadra fortissima e abbiamo vinto. Il rapporto con i tifosi è stato speciale perché io sono santista”

IL FREDDO – “Ho visto per la prima volta in vita mia la neve. Mamma mia a Udine che freddo”

LA FAMIGLIA – “Qui in Italia mangio molta pasta, ma anche in Brasile ne mangiavo. Ci sono tanti ristoranti brasiliani a Milano. Sono venuto a Milano con la mia famiglia, oltre agli amici e questa è una cosa che aiuta, anche se per loro l’ambientamento è complicato. Mia sorella ha 15 anni e va a scuola qui, ora sta riuscendo ad integrarsi. Sono geloso? Sì, di lei come di mia moglie. La famiglia è molto importante per me, con loro mi sento bene. Se stai bene fuori dal campo, allora stai bene anche dentro”.

I SOCIAL – “Mi piacciono. Roma e Milano? Sono stato a Roma qualche giorno fa ma mi piace di più Milano. Fidanzata? Ora sono single ma sicuramente arriverà, ora sono tranquillo”.

L’ITALIANO – “Non è molto diverso dal portoghese, sto studiando. E poi ascolto la musica italiana quindi imparo prima”

L’ESULTANZA – “Ho tanti modi di esultare, quel gol per me è stato speciale perché è stato il primo, non giocavo molto. Ringrazio Dio per quello che ho vissuto quel giorno, e ringrazio anche i tifosi e i miei amici”.

L’AMBIENTAMENTO:

Che cosa stai imparando dai tuoi compagni e dal calcio europeo?

Tante cose, nell’allenamento e fuori dal campo. Le persone sono diverse, è tutto cambiato da quando sono qui, adesso è diverso. Però mi piace stare qua. Mi piacciono i giocatori che parlano con me, mangio troppo bene. Mangio bene, l’alimentazione è diversa.

-Dal punto di vista tattico il calcio europeo è diverso da quello brasiliano…

Però che qua sia diverso perché ci sono tanti modi di giocare e qui è più difficili. Sono stati due mesi complicati all’inizio, ma ora va meglio.

-Eder ci ha raccontato che non è stato facile ambientarsi: ha fatto tanti campi di Provincia e campionati più difficili in cui non è stato supportato. Quanto contano le parole dei “vecchi”…

“Vecchi con rispetto eh… Eder, Miranda e Joao Mario parlano sempre con me e io sto bene adesso. Se ho pensato che è difficile, i primi due mesi sì perché non conoscevo Milano ed era solo allenamento e poi casa…”

LA CORSA ALL’EUROPA – “Penso che possiamo fare bene nelle gare che mancano, ci sono tanti scontri diretti con le squadre che mancano e c’è il derby e l’Inter ha un grande allenatore e grandi giocatori che possono fare bene”.

IDOLO DEI TIFOSI – “E’ quello che voglio, devo ringraziare tutti i tifosi, gli voglio bene e adesso sono un tifoso dell’Inter anche io per tutto quello che fanno per me, che parlano di me, sono felice perché quando mi vado a scaldare sento il loro calore, non mi aspettavo fosse così, sono sempre a favore mio e spero di ripagarli in campo”.

LA FAMA – “Il tempo libero? Gioco alla PlayStation, vado a cena con amici, poi mi alleno anche a casa oltre che ad Appiano. La gente ti ferma per strada, bello? A Roma hanno fatto un casino (ride, ndr). Vado in centro con i miei amici, io giro con un cappellino, mi chiedono foto, autografi. È bello, però quando c’è tanta gente mi vergogno

Redazione
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