Pochi giorni dopo la conferma in diretta televisiva della trattativa da parte di Piero Ausilio, secondo diverse testate il greco classe 2001 Georgios Vagiannidis è diventato il primo colpo dell’Inter nel lungo e complesso calciomercato post-Covid. Trasferimento che probabilmente, a causa dello stop forzato del campionato e della conseguente scarsità di notizie legate al mondo del calcio, ha anche attirato più attenzione di quanta non avrebbe ottenuta altrimenti. Sfruttiamo volentieri l’occasione per mettere luce sul giocatore e, più in generale, sulla “strategia giovani” dell’Inter.

L’opportunità economica e strategica

Quello di Vagiannidis è essenzialmente un acquisto a parametro zero. Il giocatore era in scadenza di contratto con il Panathinaikos e la società nerazzurra ha dovuto pagare solamente “l’indennità di formazione” stabilita dalla FIFA, stimata da diverse fonti tra 265 e i 400 mila euro, come compensazione verso il club che ha cresciuto il giovane. Si tratta dello stresso strumento di cui ha beneficiato l’Inter in seguito all’addio inaspettato del classe 2003 Willy Gnonto qualche settimana fa. La richiesta di ingaggio di Vagiannidis si è rivelata troppo impegnativa per il club ateniese; in effetti i 300 mila euro all’anno per quattro anni dell’accordo trovato con l’Inter dimostrano una certa fiducia verso un giocatore con una sola presenza tra i pro.

Ancora una volta, dunque, l’Inter ha deciso di puntare anche sui giovani. Negli ultimi anni non sono mancati anche investimenti importanti su prospetti interessanti. Un’opportunità come quella di Vagiannidis, a un costo particolarmente basso, rientra perfettamente in questa strategia più ampia. Dando per scontato che i giocatori maturi e affermati restino alla base della competitività della prima squadra, l’investimento oculato e continuo sui più giovani può essere un metodo vincente, potenzialmente capace di produrre elementi utili (dal titolare protagonista al contributore secondario) con un rischio economico contenuto.

Caratteristiche tecniche

Lo studio che predispone mosse come l’acquisto di Vagiannidis, naturalmente, non si limita agli aspetti economici e strategici. Le valutazioni tecniche sulle caratteristiche e sul potenziale del giocatore restano alla base del lavoro capillare degli scout. Le qualità del greco non sono un mistero nel mondo del calcio: almeno secondo Tuttosport, era già stato cercato da PSG e Monaco in passato, ma era rimasto ad Atene per finire lì la scuola superiore. Si è fatto notare anche nella sua prima e unica presenza in prima squadra, a Febbraio, mettendo a segno un gol e un assist.

Entrando nello specifico, Vagiannidis ha giocato principalmente come terzino destro nella sua carriera nelle giovanili del Panathinaikos, anche se proprio nell’esordio da professionista è stato schierato da esterno offensivo. Con i suoi 180cm di altezza dimostra un certo potenziale fisico, che resta comunque da realizzare vista la corporatura ancora longilinea. Si tratta sicuramente di un terzino che fa della proiezione offensiva la sua caratteristica principale: non disdegna le progressioni palla al piede, così come le sfide uno contro uno con il diretto avversario e le sovrapposizioni. Talvolta si sposta anche in zone centrali, o rientrando sul piede debole o inserendosi in aera per concludere l’azione. Insomma l’arsenale offensivo è perlomeno vario.

Questi aspetti del suo gioco non possono che far pensare al ruolo di esterno di centrocampo nello scacchiere di Antonio Conte, ed in fatti l’impressione è che Vagiannidis possa dare il meglio proprio in questa posizione. Senza dubbio è uno dei motivi che ha spinto il club a puntare sul giocatore. La coerenza che si sta venendo a creare tra la prima squadra e il lavoro sui giovani, infatti, si vede anche dal tentativo di introdurre anche in Primavera uno schema simile a quello usato dai grandi. Certo, come speso accade per giocatori così giovani, restano diversi punti di domanda: oltre ai dubbi tecnici sulle capacità prettamente difensive di Vagiannidis, non si può sapere come il giocatore si adatterà al calcio professionistico ad un livello molto più alto del campionato greco.

Prospettive future

Una delle poche certezze, invece, è che Vagiannidis avrà almeno una prima opportunità di dimostrare a Conte di poter essere un elemento utile nel suo schema per il futuro. Infatti, a quanto pare, la promessa di aggregarlo alla prima squadra durante la prossima preparazione estiva è state decisiva nel convincere il giocatore della destinazione nerazzurra. Vagiannidis dovrebbe dunque vivere un’esperienza simile a quella di Esposito, Agoumé e Pirola lo scorso anno. Proprio questi esempi, però, mostrano come le prospettive successive possano essere incerte: Esposito è stato quasi sempre convocato in prima squadra e ha collezionato minuti importanti, Pirola è stato una presenza fissa in Primavera e Agoumé ha fatto la spola tra le due.

Naturalmente Vagiannidis è più vecchio di un anno, e vivrebbe la pre stagione “da professionista” un anno dopo. Il greco, infatti, sarebbe un fuoriquota in Primavera e, probabilmente anche per ambizioni personali, non sembra indirizzato a tornare nel calcio giovanile. L’ipotesi più realistica resta il prestito in una realtà minore per continuare il suo percorso di adattamento al calcio professionistico. Non è escluso, però, che il giovane possa mettersi in mostra durante l’estate a tal punto da essere confermato in pianta stabile in prima squadra, o perlomeno fino a gennaio per essere valutato più approfonditamente, vista la probabile brevità della pausa estiva.

Conclusione

L’acquisto di Vagiannidis si inserisce perfettamente in un strategia ampia e a lungo termine per quanto riguarda l’investimento nei confronti giovani da parte dell’Inter. Il club ha puntato con decisione su un giocatore apprezzato da grandi club europei, ottenendolo a condizioni vantaggiose e mettendo a disposizione di Conte un’alternativa in più da valutare per la prossimo stagione. Si tratta un’operazione a basso rischio ma ad alto potenziale, la cui logica sia tecnica che strategica appare perfettamente ragionevole.