Sembra ormai certo che il difensore e capitano uruguaiano dell’Atletico Madrid Diego Godin si trasferirà all’Inter quest’estate, in concomitanza con la scadenza del suo attuale contratto. La società nerazzurra otterrà quindi, senza pagarne il cartellino, un centrale di eccezionale esperienza, qualità e personalità. Uno dei protagonisti assoluti dell’Atleti di Simeone, formazione che ha costruito risultati storici principalmente sulle fondamenta, appunto, di un reparto arretrato quasi insuperabile. Ecco quindi un riassunto dell’intensa storia calcistica del recente colpo nerazzurro.

Gli inizi in Uruguay e al Villarreal

Leggere sulla sua pagina Wikipedia il luogo di nascita di Godin potrebbe confondere. Il giocatore è infatti originario di Rosario, ma non la grande città Argentina di Messi ed Icardi, bensì un centro di 9.000 abitanti sulla costa nord del Rio de la Plata. Nonostante l’omonimia del paese natale, però, Diego è spiccatamente uruguaiano. In lui alberga chiaramente la garra che viene riconosciuta ai calciatori di queste terre, legata ad esse fin dai tempi dei Charrúa, popolo pre-colombiano che abitava la zona.

Fin dalle prime esperienze in patria, infatti, il difensore si distingue per dedizione e carisma. Diventa capitano del Cerro, club minore di Montevideo con il quale esordisce tra i professionisti, e si guadagna il trasferimento al Nacional nel 2006, all’età di 20 anni. Altro aspetto interessante degli inizi di Godin è il cambio di ruolo: fino ai 17 anni fatica a trovare opportunità come centrocampista offensivo, finché nel settore giovanile del Cerro arretra sulla linea difensiva e comincia la sua scalata. La grande pericolosità di Diego in zona gol, soprattutto di testa, potrebbe essere un lascito proprio della gioventù passata nei pressi dell’area avversaria.

Nel 2007, dopo un solo anno con il Nacional, durante il quale fa esperienza anche in Copa Libertadores, il Villarreal lo porta in Europa. Godin si impone presto come titolare e nella prima delle tre stagioni trascorse con il Villarreal contribuisce allo storico secondo posto ottenuto dal club.

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La carriera all’Atletico

Nell’estate nel 2010 viene acquistato dall’Atletico Madrid, squadra che si è risollevata dalle stagioni negative dei primi anni 2000 ed è fresca vincitrice dell’Europa League. Godin, infatti, fa il suo esordio per i colchoneros il 27 Agosto, giocandosi immediatamente la Supercoppa Europea, che l’Atletico vince contro i più quotati Campioni d’Europa, e cioè proprio l’Inter. Il debutto di Godin con l’Atletico sembra quindi sia presagire la ricchezza di successi della sua permanenza a Madrid, sia stabilire una connessione con i nerazzurri che si è completata proprio in queste settimane.

Con l’arrivo del Cholo nel 2011, l’Atletico diventa uno dei protagonisti assoluti degli anni 2010 nella Liga e nelle competizioni europee. Godin è uno dei pilastri di questa squadra, come Gabi e Koke presente per tutto il suo periodo d’oro. In quanto difensore, ricopre un ruolo fondamentale nello scacchiere tattico di Simeone. Nel 2018 eredita la fascia dallo stesso Gabi. Torna anche a farsi sentire la sua pericolosità offensiva, raggiungendo l’apice in un settimana ad alta tensione del Maggio 2014. Diego, infatti, segna il gol del pareggio al Camp Nou che vale la Liga 2013-14, titolo che l’Atletico non vinceva dal ’95, e pochi giorni dopo segna anche la rete del vantaggio in finale di Champions contro i rivali del Real. L’1-0 dura fino al 93′, quando il gol di Ramos pareggia la partita e strozza l’urlo di trionfo in gola ai colchoneros. In generale, Godin con l’Atletico vince due Europa League, tre Supercoppe Europee, una Liga, una Copa del Rey e una Supercoppa di Spagna.

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La Celeste

L’esperienza di Godin nella nazionale uruguaiana è stata più altalenante, nonostante sia diventato capitano anche della Celeste. Gioca con costanza al Mondiale 2010, raggiungendo la semifinale, mentre vive principalmente dalla panchina la vittoria della Copa America 2011. Al Mondiale 2014 segna la rete decisiva per la qualificazione agli ottavi ai danni dell’Italia.

Conclusione

La storia di Godin evidenzia ripetutamente le sue migliori caratteristiche. In tutte le realtà in cui ha giocato ha saputo essere decisivo nei momenti cruciali, si è fatto apprezzare per autorevolezza e tenacia e ha dato sfoggio delle sue eccezionali abilità difensive.

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