“Sono venuto all’Inter con un’opzione per rimanere. Sono molto felice qui. Barcellona sarà sempre la mia casa, è la migliore squadra del mondo, ma sono davvero felice, ho compagni straordinari, mi sento molto bene nella squadra. Sono qui da tre mesi, ed è come se fossi qui da anni, per il trattamento dei compagni e dei tifosi.Sono molto felice. Il mio pensiero è di rimanere, ma non dipende da me. Dipende da Inter e Barcellona”.


Ciao Rafhi,
dovremmo essere entusiasti noi tifosi interisti in questo momento.

Dopo la gioia infinita della qualificazione in Champions acciuffata negli ultimi minuti di Lazio Inter -che più di una volta ha rischiato di svanire per un pareggio- non passa giorno in cui, aprendo i giornali, non troviamo buone notizie sulle plusvalenze da portare a casa per il FFP entro il 30 giugno. Più di 40 milioni che fino a qualche settimana fa erano uno spauracchio per il mercato e oggi diventano quasi un dettaglio da accantonare pensando al futuro.

Se ci metti anche la consapevolezza di aver acquistato giocatori come De Vrij, Lautaro Martinez e Nainggolan senza svendere nessun pezzo grosso… beh, dovremmo essere alle stelle.

Ma molti, anzi, moltissimi di noi non sono con l’euforia alle stelle come dovrebbero. Sul tuo riscatto è calato il silenzio assoluto e se circola qualche bisbiglio non ha certo note positive.

Sembra proprio che non vestiremo la stessa maglia la prossima stagione. Assurdo. Pensavamo, poi speravamo, che la tua permanenza fosse legata solo all’obiettivo. E invece no. Qualificazione Champions portata a casa ma quello che doveva essere il primo, grande, acquisto sembra essere il primo, doloroso, addio.

Plusvalenze raggiunte senza sacrificare i big, dicono… poveri illusi. Perché il primo dei grandi sembra già essere andato via.

Sai, all’inizio eravamo un po’ scettici. Un brutto infortunio, tanti mesi lontano dal rettangolo di gioco, pochissimi minuti nelle gambe. L’Inter per continuare a correre e raggiungere il suo obiettivo aveva bisogno di certezze, non di scommesse. Aveva bisogno di un faro capace di guidare la squadra nei suoi, puntuali, momenti bui. E ad accendere la luce non poteva certo essere un giocatore, seppur un campione, in cerca di sé stesso.

Ma ci siamo sbagliati. È bastato poco tempo per stupirci e farci capire che non eri lì per caso ma eri semplicemente l’uomo giusto per dire “Dai, dai, dai”.

Quello che non avrebbe mollato fino alla fine, quello che nonostante il risultato finale era pronto a rimanere per continuare a lottare insieme a noi per raggiungere l’obiettivo.

Lo hai dimostrato correndo, sudando e cercando di imparare l’italiano già dopo pochissimi giorni dal tuo arrivo; lo hai detto a chiare lettere e ribadito più volte sui social che all’Inter ti sentivi a casa e che volevi rimanere… ma oltre ai tifosi qualcuno ti ha ascoltato?

Difficile oggi trovare un campione vero, quella bandiera senza tempo che continua a sventolare sempre anche quando i colori sembrano sbiadire. Impossibile anche solo riuscire ad immaginare che quel campione in pochissimi mesi possa sentirsi parte integrante non di un progetto ma di qualcosa di più grande: di una storia, di un sentimento viscerale che solo un tifoso può sentire.

Ne abbiamo visti di piedi buoni correre con la nostra maglia addosso, forse negli ultimi anni qualcuno in meno, ma pochissimi hanno dimostrato un rispetto e un attaccamento così forte ai NOSTRI colori in così poco tempo.

E per questo molti di noi vogliono dirti GRAZIE!

Perché con te abbiamo riscoperto il lato più romantico del calcio.

Con te, per un attimo, abbiamo dimenticato che molti calciatori prima di correre per una squadra corrono per un contratto milionario.

Con te abbiamo riscoperto la condivisione di un sentimento “che non si può spiegare” perché germoglia in modo spontaneo e naturale da dentro.

Perché in te abbiamo ritrovato l’abnegazione, la grinta, la determinazione e che portano alla conquista di un obiettivo. In te abbiamo ritrovato la passione vera per la nostra Inter.

E allora grazie Rafinha! Grazie per ogni emozione, grazie per averci riportato a riveder le stelle.

Sperando che i giochi non siano ancora chiusi del tutto, sperando di vederti ancora a San Siro la numero 8 nerazzurra addosso…