Fine anno, tempo di bilanci e di classifiche; un 2018 da ricordare per i nostri colori, contrassegnato dal ritorno nell’Europa dei grandi dopo un’assenza che pareva interminabile, ma che si chiude in chiaroscuro e con un lieve sentore di amarezza. Senza dubbio è stato l’anno di Icardi, capocannoniere, MVP e autore del gol più bello della Serie A 2017-2018 che ha finalmente iniziato a bucare le difese delle big della Champions. Ha avuto un ruolo importante anche Matias Vecino, “l’uomo della Champions”, ma è stato anche l’anno della rivelazione Politano, autore finora di una stagione sontuosa, delle prime scalpitanti incornate del Toro Martinez, di Keita, Perisic (il quale però non sembra ancora tornato ai livelli pre-Mondiale) e Brozovic.

La classifica dei gol, dunque. Quest’anno è proprio il capitano a farla da padrone, autore di numerose prodezze spesso decisive, in barba ai suoi detrattori che lo accusavano, in passato, di eclissarsi nei momenti di difficoltà. A ogni modo, si ricorda che le classifiche sono pur sempre soggettive e, per forza di cose, non esaustive. La bellezza, d’altronde, risiede nell’occhio di chi guarda. Ecco la nostra top 10 dei gol neroazzurri del 2018:

10. Karamoh vs Bologna (2-1)

Al decimo posto la prima rete italiana del giovane francese, partito in prestito direzione Bordeaux (però abbiamo tenuto Candreva. Furbo.) negli ultimi giorni di mercato. Che possa ritagliarsi un ruolo da protagonista nel corso del 2019.

9. Keita Balde – Inter – Frosinone (3-0)

Il primo acuto del senegalese in maglia interista è un saggio delle sue qualità tecniche, che bisserà nel secondo tempo. La rete è impreziosita inoltre dal delizioso assist di Lautaro.

8. Icardi – Inter – Sampdoria (0-3)

La rete più bella dello scorso campionato, a parere della Lega Calcio. Chi siamo noi per contraddire?

7. Perisic – Inter – Verona (2-0)

Vogliamo ricordare così Ivan il Terribile, assente ingiustificato di questa prima parte di stagione. Stop di petto a seguire su lancio millimetrico, conclusione di prima in precario equilibrio; rapidità di pensiero e di esecuzione.

6. Vecino – Inter – Tottenham (2-1)

Forse uno dei gol che gli interisti ricorderanno per molto, molto tempo a venire, non solo per motivi estetici. Questa rete è assurta a simbolo della Garra Charrùa, dello spirito agonistico che contraddistingue gli urugagi (e per estensione l’Inter) grazie all’enfatica telecronaca di Trevisani e Adani (che vi risparmieremo stavolta). Un vero meme, che non ha però portato fortuna all’Inter, incapace di guadagnare l’accesso agli ottavi di finale nell’ultima partita contro il PSV con cui ha vanificato un girone condotto fin lì ben al di sopra di ogni aspettativa.

5. Icardi – Inter – Milan (1-0)

In classifica anche il gol decisivo nel derby di quest’anno. Un gol molto, molto meno banale di quel che sembra (per quanto clamorosa rimanga la papera di Donnarumma). Il movimento con cui l’argentino elude e disorienta Musacchio è da far vedere in loop ai pulcini nelle scuole calcio.

4. Icardi – Lazio – Inter (0 – 3)

“Icardi tecnicamente è scarso, palla al piede non è nulla di che”. Provate a ripeterlo ora.

3. Icardi – Inter – Barcellona (1 – 1)

L’ennesimo pezzo di bravura del capitano. Oltre al superbo lavoro di Icardi nel tenere a bada i centrali blaugrana, va sottolineato come Lautaro Martinez sia riuscito a ripulire un pallone ostico sotto pressione e a servirlo a Vecino.

2. Politano – Inter – Cagliari (2 – 0)

Una prodezza balistica rara, in una squadra notoriamente priva di grandi tiratori dalla distanza, che fa curiosamente il paio a quella di Brozovic nella stagione passata. Nonostante l’incertezza nello stop, Politano trova la coordinazione per un tiro ad alto coefficiente di difficoltà, una staffilata che si stampa sul palo interno e finisce in rete.

1. Icardi – Inter – Tottenham (2 – 1)

Prevedibile. A rendere ancora più straordinario il gesto atletico di Icardi, è il contesto in cui questa rete è maturata. La squadra stava tentando di rimanere nervosamente aggrappata alla partita, avendo subito la rete di Eriksen qualche minuto prima. Finché l’ottimo traversone di Asamoah non incontra il piede dell’argentino.

Menzione d’onore: il gol di Lautaro all’Atlético

Non potendo figurare in classifica perché realizzato durante un’amichevole precampionato (e non avendo dunque lo stesso peso specifico degli altri), questo gol si è ritagliato un suo spazietto nell’immaginario collettivo nerazzurro. È stato questo gol ad averci dato la (parziale, trattandosi pur sempre di calcio agostano) certezza che Martinez non sarebbe stato un Barbosa qualsiasi.

Inutile dire che l’enorme rimpianto nerazzurro di questo 2018 non può che essere la mancata qualificazione agli ottavi di Champions League, soprattutto per il modo in cui la squadra ha fatto harakiri contro un avversario non irresistibile come il PSV e per le discutibili scelte operate da Luciano Spalletti. Ma il terzo posto appare blindato, e il 2019 che attende l’Inter può riservare molte soddisfazioni, a cominciare dall’Europa League, trofeo sempre bistrattato ma che garantirebbe, in caso di vittoria finale, prestigio e introiti. D’altronde abbiamo una grande tradizione risalente alla vecchia coppa Uefa, competizione che negli anni ’90 era forse al suo apice e che ha visto l’Inter trionfare per ben tre volte.

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