Le ultime due sessioni di calciomercato nerazzurre, per ovvi motivi di bilancio, sono state delle vere e proprie scommesse ad alto rischio. Una su tutte quel Rafinha Alcantara prelevato in prestito con diritto di riscatto dal Barcellona per 35 milioni di euro più tre di bonus, cifra altissima – non certo per le sue indubbie qualità – per un giocatore che ha avuto un grave infortunio prima al legamento crociato e poi al menisco. Infortuni che hanno sicuramente inciso sulla sua carriera costringendolo a star lontano ai campi per quasi un anno.
I primi numeri incoraggianti di Rafinha in nerazzurro
Però, a volte, le scommesse si vincono, anche quelle più rischiose, e Rafinha si sta rivelando una di quelle.
Il brasiliano sembra essere tutto ciò di cui mister Luciano Spalletti aveva bisogno: un giocatore di grande tecnica, capace di leggere il gioco e muoversi negli spazi stretti concessi dagli avversari; l’uomo in grado di spostare gli equilibri di un centrocampo che sembrava in affanno e mettere i compagni davanti alla porta.
Il gol non è ancora arrivato anche se qualche occasione lo ha visto protagonista ma siamo sicuri che è solo questione di tempo. Il suo lungo stop e la tenuta atletica non brillante lo hanno costretto a un impiego con il contagocce ma il numero di minuti nelle gambe sta aumentando progressivamente come il suo impatto nell’economia di gioco della squadra: dai 60 minuti con Napoli e Benevento ai quasi 80 con Samp e Verona.
Ma quali sono i numeri del trequartista brasiliano che hanno spinto Luciano Spalletti a ridisegnare il centrocampo?
- 8 partite giocate, di cui 4 da titolare, per un totale di 371 minuti;
- 254 passaggi effettuati con una percentuale di successo pari all’87%;
- 9 occasioni create e un assist per il gol di Karamoh nel 2 a 1 finale contro il Bologna;
- Respinte, contrasti, intercetti e 13 falli subiti.
Rafinha: l’impatto nell’economia della squadra visto da Luciano Spalletti
“Rafinha è quello che ha un po’ di qualità differenti, che ha rapidità nel fare possesso palla, nell’uscire dal folto quando un centrocampo denso e numeroso ti salta addosso, nel venir via da quell’aggressione e creare un’opportunità importante. È evidente che è cresciuto come condizione come è evidente che quelle qualità lì fanno lievitare un po’ le qualità di tutta la squadra. È quel calciatore che gioca sulla trequarti, che si gira in un fazzoletto e riesce a distribuire con velocità.”
Queste sono le parole di mister Spalletti dopo la gara contro la Sampdoria, ma insieme alla consapevolezza di un giocatore che sta trovando pian piano la condizione giusta c’è anche quella di doverlo dosare nel modo giusto senza farsi prendere dalla fretta, come successo nella gara interna con il Verona.
“Per me non è importante fargli fare i 90 minuti, per me è un obiettivo farglieli fare in maniera produttiva per la squadra. C’è una partita tra tre giorni e si cerca di dosare quelle che sono le complessità o problemi di condizione in base a quello che è il momento che si sta attraversando. Lui viene da quel lungo infortunio per cui deve un po’ recuperare, deve un po’ allenarsi, deve un po’ giocare. Non c’è nessuna presa di posizione nei suoi confronti sia nel bene che nel male, c’è solo un considerare tutto.”
Derby di Milano, Rafinha dal primo minuto?
Il derby è vicinissimo e sembra quasi scontata la presenza di Rafinha dal primo minuto.
Le prime gare dall’inizio, il dosaggio per mettere minuti preziosi nelle gambe e le parole di Spalletti non lasciano dubbi su chi possa essere il titolare della trequarti per la stracittadina. Una partita in cui non si può fare a meno dei gol di Icardi ma nemmeno della qualità del brasiliano per incutere il giusto timore a un Milan rigenerato dalla cura Gattuso e in lotta per un posto importante in Europa.
Rafinha con il suo desiderio di Inter è già pronto per giocare il suo primo derby. Il primo, si spera, di una lunga serie.
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