Non si può perdere in casa con il Parma. Non si può farlo davanti a 60.000 tifosi accorsi a incitare la squadra in una cornice di pubblico a San Siro da fare invidia a tutta la Serie A.

L’Inter sembra tornata quella di qualche anno fa: confusa, scombinata e depressa a livello di motivazioni. Com’è possibile che una squdra che bene aveva fatto la passata stagione, migliorata nettamente sul mercato, si ritrovi con 4 punti dopo 4 partite? Il calendario iniziale “facile sulla carta” faceva pensare a tutt’altri risultati.

E invece siamo qui a farci queste domande e a mettere già in discussione l’allenatore Spalletti. Si perchè quando la squadra non gira, il primo colpevole è sempre lui, l’allenatore.

I capi d’accusa a Spalletti sono 3: quello di non aver dato continuità al modulo 4-2-3-1 che aveva dato risultati l’anno scorso, provando a inserire la difesa a 3 (poco collaudata) in occasione delle prime partite di quest’anno (poi subito abbandonata per tornare alla difesa a 4), e il fatto di avere giocatori al di sotto del loro potenziale e infine la condizione fisica.

Difesa a tre o a quattro?

C’è da dire che il tentativo di giocare con la difesa a 3 è stato subito accantonato. Ma perchè buttare via punti la prima partita con il Sassuolo provandola senza tuttavia averla testata abbastanza in precampionato? A logica non era meglio aspettare che la squadra entrasse in forma, manetenendo la difesa a 4 dell’anno scorso e inserendo gradualmente quella a 3?

Giocatori al di sotto del loro potenziale

Su questo mi riferisco a Keita, apparso l’ombra di se stesso. Vero è che ha dovuto portarsi sulle spalle il peso dell’attacco interista con l’assenza di Icardi. Quello che però doveva essere l’uomo dal gol “facile” (16 i gol con la Lazio nella sua ultima apparizione in Serie A), è invece un giocatore avulso e poco concreto sotto porta.

E Brozovic dov’è finito? Perchè il talentuoso croato non è più quello dell’anno scorso? E’ stato sempre impiegato nelle 4 partite, il gioco passa costantemente tra i suoi piedi che toccano una serie infinita di palloni, ma perchè Brozo non riesce più ad illuminare come faceva prima?

Condizione fisica precaria

L’Inter sembra sulle gambe, incapace di reagire, la condizione atletica (ultimo capo d’accusa a Spalletti) appare precaria. Eppure l’Inter aveva programmato un pre-campionato soft: niente trasferte oceaniche e la scelta precisa di rimanere alla Pinetina per svolgere un lavoro mirato ad essere subito pronti per Campionato e Champions League. La squadra è imballata e anche Politano che con il Parma entra negli ultimi 30 minuti pare essere invece quello più indietro tra i compagni già stanchi in campo.

Tottenham già decisiva?

Non mi sento comunque di dare tutta la colpa a Spalletti. I giocatori alla fine scendono in campo loro e con tutto il rispetto per il Parma che ha fatto la sua onorevole partita, si doveva vincere anche se qualche giocatore era sottotono fisicamente. Quando piove grandina perchè Spalletti è già in emergenza: D’Ambrosio uscito malconcio sabato, probabilmente non sarà della partita e con l’assente Vrsaljko e Dalbert non convocabile per la Champions, il mister ha solo un terzino di ruolo (Asamoah). Ecco quindi che la difesa a 3 torna d’attualità, ma questa volta più che una scelta pare un’imposizione a meno che Skriniar non giochi (bloccato) sulla destra con Miranda-Devrij coppia centrale per mantenere l’assetto a 4. Tottenham già decisiva quindi perchè un’altra sconfitta non immaginiamo le conseguenze che potrà portare.