La gara contro il Torino di domenica scorsa non è certo la prima che vede i tre punti disintegrarsi a un palo o a una traversa, ma non possiamo parlare solo di sfortuna.
Non si può imprecare contro i legni, le parate di qualche super portiere di turno, se l’Inter non ha in mezzo al campo dei gregari con la propensione al gol oltre al capitano Mauro Icardi e l’altalenante Ivan Perisc.
Skriniar il terzo marcatore nerazzurro, Candreva a secco
Mauro Icardi è l’unico ad andare in rete con una certa continuità, dopo di lui Ivan Perisic e a sorpresa il nuovo arrivato Milan Skriniar che è già a quota 4.
Certo, nessuno si sarebbe aspettato il digiuno totale di Antonio Candreva che in questa stagione è ancora fermo al palo ma nemmeno quello di Roberto Gagliardini. Anche Rafinha ha il numero zero alla voce gol segnati, nonostante sia palese quanto il suo ingresso in squadra abbia giovato alle manovre nerazzurre. Meno giustificabile la poca incisività di Epic Brozo.
Vecino è in linea con i suoi gol stagionali, mentre Eder deve la scarsa vena realizzativa anche ai pochi minuti a disposizione.
La sintesi dell’attacco nerazzurro in pochi, significativi, numeri
Sì, bastano pochi numeri per descrivere la febbre da gol della squadra nerazzurra. Una squadra che è aggrappata ai piedi del suo devastante capitano Mauro Icardi.
I gol segnati dalla squadra di Spalletti in questa stagione sono 50, uno ogni 55 minuti:
- il 66% sono stati messi a segno da Icardi e Perisic, di cui 24 dell’argentino e 9 dal croato;
- le restanti 17 da Andra Ranocchia, Milan Skriniar (4), Borja Valero (1), Marcelo Brozovic (3), Danilo D’Ambrosio (1), Matias Vecino (2), Eder (3), Yann Karamoah (1);
- il 94% sono stati segnati in area di rigore, a testimonianza delle qualità da rapace del capitano e dall’incisività quasi nulla nei tiri da fuori area.
Mancano le reti di Antonio Candreva, mancano le reti del trequartista, mancano le reti su calcio piazzato e più in generale da palla inattiva. Non mancano pali e traverse: l’Inter infatti è prima in classifica con tre lunghezze su Roma e 5 sul Napoli per legni presi. Con protagonisti – manco a dirlo – Perisic, Skriniar, Candreva, Brozovic e Rafinha.
La soluzione può essere nelle due punte
Se in difesa i frutti del lavoro meticoloso di mister Spalletti si stanno raccogliendo, non si può dire lo stesso per l’attacco. E non può essere diversamente.
Chi, oltre a Icardi dovrebbe far gol? Nessuno, basta guardare le caratteristiche del centrocampo che non ha la propensione al gol nelle sue caratteristiche principali.
Borja Valero, Vecino, Gagliardini non sono certo i mediani che ti assicurano un certo numero di gol a stagione, tanto meno Brozovic con le sue prestazioni altalenanti.
Qual è la soluzione? L’unica può essere un cambio modulo con l’inserimento di una seconda punta.
Sia Eder che Karamoah hanno trovato pochissimo spazio ma è indubbio che anche Mauro Icardi ne abbia giovato in termini di spazi a disposizione quando è stato affiancato.
Il gioco nerazzurro con corsa sulle fasce e cross al centro a cercare Icardi è ormai troppo prevedibile con conseguente difesa schierata e gabbie ad hoc per la nostra punta di diamante.
Mancano solo sette giornate per salire sul treno della Champions League e, dopo lo scivolone rovinoso al quinto posto, non sarà il caso di provare a schiacciare l’acceleratore, almeno a partita in corso?