La prestazione di Mauro Icardi di ieri, è stata l’emblema della prova incolore dell’Inter. Il capitano ha toccato 18 palloni in una gara in cui l’Inter ha avuto il 72,6% del possesso palla fotografano il pomeriggio a pane e acqua di Mauro Icardi. Maurito è affondato con la bagnarola nerazzurra, non è certo l’unico colpevole ma – come quando le cose andavano bene – i riflettori vanno a cercare lui. Per quella fascia al braccio che ha quasi sempre onorato sbattendosi in campo – anche se un vero leader dovrebbe riuscire a scuotere la truppa -, e per i gol. Che lui sa segnare come pochi, anche se il trono dei marcatori si allontana come l’Europa per l’Inter, con Dzeko, Belotti e Higuain scatenati. Coerente con i compagni, invece ieri Maurito si è ingolfato. Un problema frequente soprattutto in trasferta, dove in campionato non segna su azione dal 21 settembre. Visto che la prossima partita lontano dal Meazza sarà il 22 aprile (Fiorentina), siamo a sette mesi. Malgrado nella ripresa Pioli abbia giocato di fatto con cinque attaccanti – mancava solo Gabigol -, Icardi non è mai riuscito ad incidere. Colpa anche dei compagni che non hanno saputo innescarlo. Ma il problema era già emerso in altre occasioni. Anche perché l’Inter rimane la squadra che mette più cross in area e con Pioli il problema della solitudine in area del capitano era stato affrontato in diversi modi. Compreso il continuo accentramento dei due esterni offensivi.
(Gazzetta dello Sport)