L’Inter esce dal San Paolo con un soddisfacente pareggio a reti bianche, dopo aver dato prova di grande organizzazione tattica e di grande spirito di sacrificio imbrigliando la squadra che, a giudizio unanime, più si avvicina al famosa definizione di “calcio champagne“. Si è trattato di un risultato  che significa tanto per l’ambiente nerazzurro, perché si è trattato della vera prova del fuoco per la squadra, per l’allenatore dopo un avvio di campionato di certo soddisfacente ma pur sempre caratterizzato, per la maggior parte, da sfide contro squadre sulla carta inferiori. Invece la notte di Napoli ci ha regalato una squadra unita che seguendo i dettami e le indicazioni del suo condottiero ha ampiamente superato l’esame.

Tante le indicazioni positive, la maggior parte di queste facenti capo al nostro condottiero toscano, quel Luciano Spalletti che sin dal primo momento è sembrato il vero colpo del mercato estivo nerazzurro:

in soli 3 mesi si è passati da un’Inter sostanzialmente da rifondare, per non dire da rifare ad una squadra che è provvista di una più che buona organizzazione generale in campo, fatta di solidità difensiva, concretezza a centrocampo e spietatezza in attacco. Inutile nascondere come il lavoro dell’ex allenatore romanista sia stato immane nell’infondere fiducia ed ordine e soprattutto una mentalità solida e vincente. Ciò traspare anche dalle conferenze stampa e l’ultima pre-Napoli ne è una dimostrazione lampante: al cronista che suggeriva come la squadra potesse andar al San Paolo con animo rilassato frutto del buon inizio di campionato, il nostro condottiero ha risposto invitandolo a non presentarsi neanche.

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giocatori che fino a giugno sembravano l’epitome dell’inaffidabilità e del ora rappresentano figure in crescita e, verrebbe da dire, quasi valide. D’Ambrosio, Nagatomo, Brozovic, Candreva tanto per citarne quattro, sembrano totalmente rigenerati; Gagliardini lentamente pare sulla giusta via per tornare quello che avevamo ammirato in maglia atalantina.

– persino figure come Perisic che sembravano esser destinate ad altri lidi ora sono quanto mai dentro il progetto e pienamente consapevoli e desiderosi di recitare una parte importante in questa stagione.

molti dei nuovi arrivati hanno trovato subito la loro dimensione: Skriniar, Vecino e Borja Valero sono già colonne portanti ed a breve anche Dalbert e Cancelo rientreranno in rotazione. Karamoh pare esser già stato adottato da San Siro.

– finalmente anche i tifosi vedono un uomo vero in panchina, una persona che rappresenta in pieno i valori dell’interismo autentico e dell’orgoglio di far parte della storia nerazzurra: questo concetto è stato una leva importantissima sin dal primo giorno per il mago di Certaldo nel rapporto con i giocatori. Capire chi era interista vero significava vedere chi era disposto a rimettersi in gioco. Le risposte per ora sono incoraggianti.

Tutto ciò in soli 3 mesi, tutto ciò a dispetto di tutto e di tutti, tutto ciò senza i top players che erano stati paventati.

Martedì ci attende il match casalingo contro la Sampdoria: sarà un ostacolo insidioso perché i genovesi sono un’ottima squadra (n.d.a. chiedere al Milan per conferme) e perché viene dopo due sfide cariche di prestigio e di visibilità. Luciano ha fiutato il pericolo e la squadra si farà trovare presente per continuare il cammino vero un posto in Champions League.


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Parola al Forum: “Handanovic e Skriniar mostruosi!”, “Merito anche di Spalletti!”. Soddisfazione nel forum dopo il pareggio al San Paolo.