Nell’edizione odierna, Il Messaggero si sofferma sul momento dell’Inter che con il Bologna non ha convinto a livello di carattere e gioco.

Se la vittoria di Crotone aveva nascosto in parte i difetti, il pareggio di Bologna è il primo campanello d’allarme da non sottovalutare. Nell’anticipo di martedì, l’Inter è apparsa lenta e poco concreta. Sul banco degli imputati è finito Joao Mario: il portoghese è ancora un corpo estraneo nel gioco di Luciano Spalletti. I nerazzurri sono rinati con l’ingresso di Eder, che si è poi procurato il calcio di rigore trasformato da Icardi. È un problema di testa per un giocatore capace di ricoprire più ruoli, ma che nelle ultime gare è apparso fuori dagli schemi, lento e molle. In attesa di un suo recupero totale, una soluzione per il tecnico nerazzurro sarebbe quella di puntare proprio su Eder: elemento imprescindibile nella Nazionale di Giampiero Ventura, l’italo-brasiliano a Bologna ha dato una spinta in più al gioco offensivo dell’Inter. Insomma, il suo ingresso è stata la svolta della partita. Soprattutto in assenza del solito Perisic, incappato nella più classica serataccia da archiviare al più presto“, si legge sul quotidiano.

Spalletti, secondo Il Messaggero, deve trovare il modo di accendere l’Inter anche quando Perisic non riesce ad essere incisivo. “Il mercato avrebbe dovuto regalare al tecnico un esterno, ma in assenza di questo bisogna correre al più presto ai ripari. Non giocare le coppe europee è un vantaggio per una squadra in costruzione, in grado di lottare per il quarto posto. Ma per alzare l’asticella degli obiettivi serve la perfezione, assente a Bologna“, conclude il quotidiano.

(Fonte: Il Messaggero)

Redazione
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