La stagione 2022-2023, per quanto riguarda l’ambito nazionale, si è conclusa sabato con la trasferta vittoriosa di Torino. In termini di vittorie ha ricalcato ciò che era stata la stagione scorsa riaffermandosi sia in Supercoppa, (cugini battuti 3-0), sia in Coppa Italia, (2-1 alla Fiorentina. Ora è tempo di pensare a ciò che sarà tra qualche giorno, ma nel frattempo possiamo a redigere un pagellone nerazzurro “nazionale”
Pagellone nerazzurro, ruolo per ruolo
L’Inter 2022-2023 ha mostrato molti ragazzi meritevoli di una seconda chance, (Asllani o Bellanova), uniti a chi dirà addio senza portare con sè innumerevoli rimpianti, (Gagliardini). Entrambe queste “categorie” si amalgamano insieme alle certezze e a qualche piacevole scoperta.
Portieri
André Onana 7: C’è tanto di suo nella stagione nerazzurra. Era partito come portiere di riserva, ma Inzaghi dopo poche settimane ha dovuto sovvertire le gerarchie, facendo accomodare in panchina capitan Handanovic. Onana si scopre essere portiere affidabile, ottimo con i piedi, usa tutti i mezzi a disposizione per difendere la porta nerazzurra. Sarà sacrificato sul mercato? Sarebbe un peccato
Samir Handanovic 6: La prima parte di stagione è stata sua e qualche gol preso, (Dybala a San Siro), c’è l’ha sulla coscienza. Mette la firma in alcune situazioni, soprattutto in Coppa Italia, nel finale di stagione, trasferta di Torino compresa. Grazie di tutto Batman
Alex Cordaz 6: Gioca uno scampolo di partita nell’ultima trasferta dell’anno a Torino. Regala a se stesso e ai tifosi una parata d’antologia sul tiro ravvicinato di Tony Sanabria. Eroe
Difesa
Milan Skriniar 4: capitano e uomo immagine dell’Inter, ma decide di abbandonare la nave nerazzurra attratto dai milioni offerti dal PSG. Trascina per le lunghe il rinnovo e non permette all’Inter di incassare quanto gli spettava. Marotta ha promesso di parlare a fine stagione di quello che è successo veramente. Bon voyage, tanto poi ti verrà voglia di tornare indietro perchè all’Inter non si rinuncia tanto facilmente.
Francesco Acerbi 7,5: Inzaghi l’ha voluto con forza e lui l’ha ripagato alla grande. Ha fatto ricredere tutti gli scettici annullando praticamente tutti i centravanti delle squadre italiane. Ora ha un ultimo compito da mission impossible: limitare Halland. Ce la farà?
Alessandro Bastoni 7: Basto è ormai grande. Leader difensivo e capacità d’impostare nell’inizio azione senza eguali. Si conferma difensore affidabilissimo e fondamentale nella costruzione da dietro. Ha detto che vuole rimanere all’Inter e allora blindiamolo!
Matteo Darmian 7: Il solito immenso Darmian. A destra, a sinistra, ovunque giochi lui rende sempre al massimo. Con l’infortunio di Skriniar si afferma anche come braccetto di destra. Qualità ne ha meno rispetto a molti suoi compagni, ma compensa tutto con il cuore. Clonatelo
Stefan De Vrij 6,5: Perde la titolarità a causa di un Acerbi insuperabile, ma non si scompone e quando impiegato non sbaglia una partita. In questo finale di stagione sta risultando utile anche per dare il cambio ai titolari mettendo esperienza a servizio della squadra.
Danilo D’Ambrosio 6: Il solito gregario che mette tutto ciò che ha a servizio dell’Inter. Dovesse andar via mancherà a tutti
I centrocampisti
Federico Di Marco 7: Padrone assoluto della fascia sinistra. Mette tutto ciò che ha a servizio della squadra che ama. Utile sia come goleador che come uomo assist. Dima is on fire, anche come capo ultrà
Robin Gosens 6: Di Marco e qualche acciacco gli sbarrano la strada. Gosens, tuttavia chiude in crescendo e quando chiamato in causa il suo lo fa. Potrebbe essere messo sul mercato, già a gennaio ci fu più di una voce di un suo ritorno in Germania.
Denzel Dumfries 5.5: Stagione vissuta tra alti e bassi (tanti). Tornato dal mondiale ha faticato a trovare la forma giusta. Nelle partite importanti Inzaghi gli preferisce Darmian. In quel ruolo serve di più.
Raoul Bellanova 5.5: Ha avuto poco spazio, nelle volte che il mister lo fa giocare però non lascia mai il segno. Pare che l’Inter non lo riscatterà.
Roberto Gagliardini 4,5: Diventato lo zimbello dei tifosi, lui in campo non si è mai distinto troppo. Da quando ha detto ‘Non mi vedo ancora all’Inter perchè merito più minuti’ poi il mister gli ha limitato ancora di più le presenze. Immagine di copertina di una stagione da horror? La partita di Napoli, dove prende due gialli in pochissimi minuti facendoci di fatto perdere la partita.
Marcelo Brozovic 7: E’ il rimpianto stagionale dell’Inter. Assente per la maggior parte della stagione per infortunio, ma in questo finale si sta prendendo nuovamente la scena tornando ai suoi livelli. Viene difficile immaginarlo fuori a Istanbul.
Henrikh Mkhitaryan 7,5: Per la maggior parte della stagione è l’uomo in più dell’Inter. Corre, pressa, suda e s’inserisce. E’ un armeno che va veloce come un treno, portando in dote punti pesanti come, ad esempio, a Firenze. Arrivato a zero, doveva essere il primo cambio del centrocampo e invece adesso chi lo toglie dall’11 iniziale?
Nicolò Barella 7,5: Motorino Nicolò. Un finale di stagione in crescendo, dopo aver smussato qualche angolo caratteriale che ne limitava le capacità in campo. Inossidabile ed instancabile. Premiato MVP tra i centrocampisti della stagione è il leader della mediana nerazzurra: quando è in forma lui, tutta la squadra ne beneficia.
Kristjan Asllani 6: Pochi presenze, il mister non sembra aver fiducia in lui e Asllani le poche volte che gioca non lascia mai il segno. Preso per fare il regista, Inzaghi inventa Cahlanoglu in quel ruolo. Il talento c’è, deve però sfruttare meglio le occasioni che ha di entrare in campo e specializzarsi anche nel ruomo di mezzala. Daje Kristijan
Hakan Calhanoglu 8: Viene spostato regista per sopperire all’assenza di Brozovic. Si cala nel ruolo con una tranquillità disarmante. Diventa il perno di un centrocampo che può aspettare con tranquillità il croato. Tornato Brozo, torna mezz’ala. Anche qui, come sempre, da applausi.
Gli attaccanti
Joaquin Correa 5: Pochi acuti in un’ennesima stagione falcidiata da infortuni. Se con Acerbi, Inzaghi ha vinto la scommessa, con il Tucu l’ha persa. In estate sarà sicuramente addio e senza rimpianti da parte dei tifosi
Edin Dzeko 7: Signori e signori, il professore. Il periodo di calo, in termini di gol, da gennaio a maggio non lo nota quasi nessuno. Edin dispensa calcio come stesse scrivendo un manuale qualsiasi. Tonali, probabilmente, è ancora a Riyadh a cercarlo.
Romelu Lukaku 7: Con Brozo è il rimpianto numero 2. Va in gol a Lecce dopo 40″ e tutti si fregano le mani. Stagione nefasta a causa di un infortunio, ma in questo finale Big Rom si riprende la scena a suon di gol e prestazioni. Bentornato. Rimarrà?
Lautaro Martinez 8: Votato, in assenza di Handanovic e Brozovic, capitano. Indossa la fascia colmo di ambrosiano orgoglio. In termini di gol s’inchina solo ad un Oshimen straripante, ma ne piazza alcuni molto pesanti. E’ lui l’Mvp di stagione
L’allenatore
Simone Inzaghi 6,5: Raddrizza la nave e la porta in salvo nel mare sicuro della prossima Champions. Meriterebbe di più per quanto fatto e per quanto vinto, ma le 12 sconfitte, anche se non tutte imputabili a lui, sono una tassa da pagare. Forza Simo, per la seconda stella riproviamoci l’anno prossimo!
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