Dopo tanti giorni di astinenza calcistica, oggi si riparte con la Coppa Italia, che vedrà l’Inter opporsi al Benevento in un San Siro tristemente vuoto. Tanti i temi toccati in questo periodo di sosta, a partire dal tanto agognato rinnovo di Mauro Icardi fino all’indiscrezione di ieri secondo la quale un fondo di Hong Kong sarebbe pronto a rilevare il 31% delle quote dell’Inter da Erick Thohir. Il 2019 nerazzurro, però, si è aperto anche con un attitudine nuova e positiva da parte di uno degli uomini più discussi di questo avvio di stagione e in particolare degli ultimi giorni del 2018. Stiamo parlando di Radja Nainggolan. Il Ninja, prelevato nello scorso giugno dalla Roma e arrivato in pompa magna (ricordiamo il suo primo giorno da Interista con i cori dei tifosi davanti all’Hotel Melià), non ha sicuramente rispettato le aspettative elevate che tutti riponevano in lui.

Il peggior Nainggolan

Spiace dirlo, ma l’Inter fino a questo momento ha conosciuto la versione peggiore del Ninja, sia in campo che fuori. Sì, perchè se anche alla Roma era solito rendersi protagonista di episodi spiacevoli (che probabilmente hanno portato alla decisione da parte dell’allenatore e della dirigenza di liberarsi di lui senza troppi patemi), era altrettanto bravo a farsi perdonare con delle prestazioni sontuose sul campo. All’Inter, invece, sono mancate anche le performance, a parte qualche sprazzo da vero Ninja. Quante volte, anche nei momenti in cui il belga è riuscito a trovare un po’ di continuità (periodo che comunque è coinciso con le sette vittorie consecutive dell’Inter in campionato), si è detto che “ancora non è il vero Nainggolan“? E lo si diceva con cognizione di causa, visto che il giocatore ammirato alla Roma era tutt’altra cosa e in grado di fare la differenza sempre e comunque con tecnica, corsa, muscoli e tenacia. E il problema non sta tanto nei gol realizzati, solo 3, quanto nel fatto che il 30enne non abbia mai dato l’idea di rendere al 100%. La causa principale è rappresentata probabilmente dagli infortuni, ed in questo senso qualche scelta avventata da parte dell’allenatore non ha aiutato,come quella di schierarlo titolare in alcune partite come contro il Barcellona o il Tottenham, in cui era evidente che Nainggolan “non stesse in piedi” e non fosse affatto in condizione di giocare. In particolare, però, è l’infortunio di luglio ad aver condizionato tutta la sua preparazione atletica. Proprio per questo, ci auguriamo che in questa sosta Nainggolan abbia seguito un programma specifico per rimediare anche a questo deficit iniziale. Ma, visti gli episodi che ci siamo trovati a commentare recentemente, viene da chiedersi se proprio tutti gli infortuni attribuiti al Ninja fossero autentici…

Già, perchè la sospensione stipulata dalla società prima di Inter-Napoli è stata uno spartiacque della sua stagione. Il motivo addotto è quello di continui ritardi agli allenamenti: decisione ineccepibile. A peggiorare le cose, il caso dell’audio divulgato nel giorno di Natale in cui parla con un tifoso romanista esprimendo il desiderio di voler andar via dall’Inter per ritornare nella Capitale. È questo, sicuramente, il momento più teso fra lui e l’ambiente Inter. Questi episodi potrebbero essere indice di qualcosa di più profondo e far sorgere alcune domande: Nainggolan è stimolato? Ha motivazioni? Ha quello che serve per far fare ai nerazzurri il salto di qualità che gli si chiede? Tutti interrogativi che, a quanto pare, sono stati posti allo stesso giocatore nel corso di alcuni incontri tenutisi nel periodo di sosta e che hanno dato vita a qualche segnale di cambiamento da parte sua.

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Il patto

E allora, in società hanno pensato di stipulare un patto. Come a dire: “Se cambi atteggiamento, hai ancora la nostra fiducia”. Troppo importante l’investimento fatto in estate: 24 milioni più i cartellini di Zaniolo e Santon. E proprio a proposito del 20enne ex Primavera dell’Inter sono cominciati a sorgere parecchi mugugni, visto che alla Roma sta dimostrando di avere alcuni numeri interessanti che potrebbero farne un giocatore importante. Tutto da dimostrare, comunque, anche per lui, ma è ovvio che di fronte al rendimento del belga comincino a prodursi i primi “rimpianti”. In ogni caso, il Ninja ha recepito, ha discusso con Marotta, Ausilio e Spalletti e si è impegnato verbalmente nel voltare pagina e cominciare una personalissima nuova stagione. Proprio il tecnico, che tanto lo ha voluto, è il primo ad augurarsi che le cose possano prendere una piega diversa, soprattutto perchè il rendimento di Nainggolan potrebbe pesare sul suo stesso destino.

Per ora abbiamo piccolissimi indizi beneauguranti. In primis, un episodio che può anche avere un aspetto simbolico: il Capodanno trascorso quest’anno da Nainggolan si è svolto agli antipodi rispetto a quello passato che gli era costato (tanto per cambiare) una sospensione. Se l’anno scorso aveva trascorso la serata riprendendosi mentre oscillava fra bestemmie, alcool e sigarette, quest’anno ha deciso di passare la notte di San Silvestro nella sua Cagliari, con famiglia e amici. Piccoli sprazzi di low profile, quello che l’Inter gli chiede, perchè uno come lui va gestito e seguito in ogni piccolo dettaglio. Inoltre, l’allenamento svolto (in periodo di vacanza) sempre in quel di Cagliari con il completo dell’Inter addosso: not bad. Da martedì scorso, invece, alla Pinetina parlano di un atteggiamento totalmente diverso da parte sua: allenamenti svolti al 100%, lavoro personalizzato ordinato dai medici per rimettersi in sesto e totalmente rispettato dal giocatore con dedizione massima. Proprio da qui deve ripartire, il Ninja: ha 5 mesi di tempo per dare un altro senso alla sua stagione. Ne trarrebbero enormi benefici tutte le parti in causa: lui perchè, come tanto gli piace fare e come è giusto che sia per un uomo competitivo, zittirebbe i critici e chi allude al fatto che sia “finito”; e l’Inter, ovviamente. Con un Nainggolan ritrovato, l’asticella si alzerebbe sensibilmente. Magari già da stasera.

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