Contro il Crotone è arrivata la quarta vittoria consecutiva per l’Inter. Neanche i tifosi più ottimisti si sarebbero aspettati un inizio così forte da parte dei nerazzurri. La vittoria contro il club calabrese ha un però. Già, perché non tutti, soprattutto gli addetti ai lavori, hanno apprezzato la prestazione degli uomini di Spalletti. Chiaro, è stata una prestazione un po’ sottotono e non poteva essere altrimenti visto un avversario molto ben messo in campo, specie in difesa e il terreno di gioco asciutto con la palla che faceva fatica a viaggiare veloce, come hanno dichiarato anche alcuni giocatori. Al termine della partita, l’allenatore nerazzurro, sempre molto lucido nelle analisi, ha spiegato bene quanto sia stato importante vincere: “Una vittoria importantissima, quello che abbiamo detto lo abbiamo ripetuto tutta la settimana, oggi abbiamo penato, Handanovic ha fatto interventi importanti. Vincere, anche se in maniera sporca, è sintomo di adattamento, di mentalità e personalità“. Ecco, l’ultima frase è fondamentale per capire quanto importante e in tal senso sia stata sottovalutata la vittoria di Crotone.
Ma questo pare essere solo un problema dell’Inter, perché quando le altre “grandi” hanno vinto offrendo prestazioni tutt’altro che brillanti, si è sempre parlato di mentalità vincente, di cinismo, “le grandi squadre vincono anche così”, di “belle e brave”, la frase buona per quasi tutte le occasioni. Interessante l’analisi di Lele Adani a tal proposito: “L’anno scorso ho commentato a gennaio la Juventus contro il Crotone, che aveva fatto 2-0 (2 gol proprio in quella porta). Una partita giocata male, primo tempo brutto: sbagliati tanti passaggi, forzature, indecisioni e ripartenze. Ha fatto la stessa partita, ha vinto e della Juve e di quelle vittorie ne parlavamo ovviamente in maniera positiva“. Per l’Inter questo non va bene, partono subito i sermoni sul bel gioco (che poi bisognerebbe capire cosa si intende per bel gioco, ma questo è un altro discorso). Stiamo parlando di calcio non di pattinaggio artistico (cit.), quello che conta davvero è il risultato e l’Inter ha fatto il pieno. Siamo ancora in una fase di work in progress, ma i segnali che si sta costruendo una mentalità vincente ci sono tutti e sono confortanti checché ne dicano i palati fini: una gara così, una stagione fa non sarebbe finita allo stesso modo.
(Fonte: FCINTER1908.IT)