Archiviato il mondiale, con Lautaro che si è laureato Campione del Mondo, si comincia a pensare a ciò che sarà a partire dal 4 gennaio. Con i pochi presenti ad Appiano, Simone Inzaghi sta iniziando a preparare la sfida contro il Napoli. Tra i tanti temi, due, in particolare, riecheggiano nel quartier generale nerazzurro: importanza della sfida e chi mettere in attacco. C’è tempo per pensare a tutto ma non bisogna farsi trovare impreparati
Importanza della sfida con i partenopei
Il fatto che la sfida con il Napoli sia importante è sicuramente nota, anzi arcinota. Inter-Napoli, negli ultimi anni, è diventato scontro diretto per le posizioni di classifica che contano e già per questo motivo l’importanza della sfida è elevata. Tuttavia, quest’anno, ci sono alcuni dettagli che fanno di Inter-Napoli una partita ancora più importante.
Il primo aspetto è la classifica. L’Inter, se non matematicamente, si trova all’ultima spiaggia per provare a rientrare nella lotta scudetto. Una vittoria dei nerazzurri, oltre a permettere di recuperare 3pt ai rivali diretti, riaprirebbe tutti i discorsi anche per le altre inseguitrici che, dunque, al netto di rivalità storiche, accoglierebbero di buon grado i 3pt per i nerazzurri. Inoltre, in caso di vittoria dell’Inter, sarebbe la prima sconfitta in questo campionato per il Napoli e ciò potrebbe provocare qualche effetto mentale nella banda di Spalletti che due settimane dopo se la dovrà vedere con la Juventus. Concetti astratti ma che già altre volte han aiutato, in un senso o nell’altro, a decidere i campionati
In caso di sconfitta, invece, la squadra di Inzaghi scivolerebbe a -14 dalla capolista e sarebbe, di fatto, tagliata fuori da ogni tipo di discorso. Il pareggio non muterebbe la situazione.
Ma con che formazione giocheranno i nerazzurri?
Una sola boa o due torri? Rebus attacco
Sulla carta non dovrebbero esserci dubbi particolari riguardo al portiere e alla linea difensiva. Sicurissimi di un posto Onana e Skriniar mentre Acerbi, Bastoni e De Vrij si giocheranno le altre due maglie com’era prima della sosta. Per forza di cose non si può sapere, viste le scarse informazioni che arrivano da Appiano, chi è in vantaggio.
Dumfries e Di Marco dovrebbero agire sulle fasce mentre in mezzo Barella sicuro e poi due tra Brozovic, (a seconda di quando arriverà ad Appiano dopo il bronzo mondiale), Calhanoglu e Mkhitaryan. E davanti?
L’attacco è il ruolo che porta con sè i dubbi maggiori. La scelta di Inzaghi è tra un reparto offensivo con una sola boa, (Lukaku?), e un rifinitore, (Miky con qualcun’altro a centrocampo) oppure un attacco a due torri
In caso di attacco a due, infatti, quasi sicuramente giocherebbero i due arieti Dzeko e Lukaku. I due, che Conte voleva insieme, potrebbero essere utilizzati da Inzaghi. Perchè questo? Semplice. Correa non sta benissimo e, soprattutto, non è mai stato il Correa ammirato alla Lazio. Lautaro tornerà ad Appiano solo verso fine settimana prossima dopo aver smaltito le scorie di un mondiale e di 10 giorni di, meritati, festeggiamenti, oltre che a pochi giorni dalla partita. Ecco che Dzeko-Lukaku è la coppia che si crea quasi naturalmente. Possono convivere?
Dzeko sa fare il rifinitore. Il bosniaco è bravo a venire incontro per aiutare a sviluppare il gioco. Idem dicasi per il belga che, con Conte, sfruttava la sua mole per far ripartire i nerazzurri, ma, al tempo stesso, Romelu sa attaccare bene gli spazi che potrebbero aprirsi con il movimento di Edin. Con questi due giocatori, inoltre, la presenza in area, su cross e palle inattive, sarebbe garantita con una quantità elevata di centimetri.
La strana coppia che Inzaghi sta studiando nel suo laboratorio potrebbe essere la soluzione per iniziare la rincorsa. Una rincorsa che parte dall’importanza della sfida con il Napoli