Il Barcellona ha fatto il suo dovere. L’Inter no. E così i nerazzurri da febbraio giocheranno in Europa League. Per propri demeriti perché non sono riusciti a battere in casa un Psv non irresistibile. Ancora una volta nel momento di difficoltà gli uomini di Spalletti si sono squagliati. Nella gara più importante della stagione i nerazzurri hanno denunciato una colossale mancanza di personalità, un male che andrà curato sul mercato inserendo calciatori che sanno come si vince. Contro il Psv invece a tanti sono tremate le gambe e le menti si sono annebbiate. Questa volta Mauro Icardi non è bastato ma, nell’opaca prestazione dei suoi compagni ha, ancora una volta dimostrato, di essere il vero leader ed un capitano vero rispondendo alle polemiche dei giorni passati, legate al viaggio a Madrid per la finale di Libertadores, con la legge che solo lui conosce in maniera perfetta: fare gol.

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DELUSIONE LAUTARO MARTINEZ

Ora serve voltare pagina ed al più presto e con calma, a mente lucida, magari afftrontare anche la questione Lautaro Martinez. Accolto con un boato dal pubblico nerazzurro, l’attaccante argentino ha avuto sulla testa l’occasione del 2-1 ma l’ha buttata al vento, certificando il fatto che, a differenza di quello che sostiene il padre, di strada ne deve fare e tanta, per giocare a certi livelli. Di certo l’impegno non è mancato ma i grandi giocatori certe occasione le sfruttano buttandola dentro. E’ giovane, forte e sicuramente verrà fuori, ma ci vuole tempo. Discorso a parte merita Asamoah, fino ad oggi uno dei migliori acqusti della stagione; l’ex bianconero ha deluso un pò le aspettative ed il suo erroraccio ha inevitabilemente indirizzato la gara: da uno come lui e dalla sua esperienza, certi errori non sono tollerati anche perchè uno dei motivi che ha spinto l’Inter ad acquistarlo è stato sicuramente la sua esperienza internazionale ma nella serata di ieri questo non si è visto.

ORA L’EUROPA LEAGUE E GUAI A SOTTOVALUTARLA

Voltare pagina si diceva; ebbene, per l’Inter ora si aprono le porte dell’Europa League e sarebbe un errore, l’ennesimo, sottovalutare la manifestazione. Certo non è la Champions League ma è pur sempre un trofeo europeo che, oltre ad aprirti le porte della Champions ti dà la possibilità di disputare la Supercoppa europea che i nerazzurri non hanno mai vinto. I nerazzurri, terzi qualificati, entreranno a febbraio nei sedicesimi di finale e sono già sicuri di essere comunque nelle prime quattro: questo vuol dire che al sorteggio saranno teste di serie. Sfideranno così una delle squadre che hanno chiuso il girone di Europa League al secondo posto o una delle peggiore quattro terze classificate in Champions, retrocesse in Europa League: al momento c’è di sicuro in quell’urna il Galatasaray. Evitate Arsenal, Chelsea, Dinamo Kiev ed Eintracht. Ovviamente ai sedicesimi di finale non sono possibili derby con le altre due italiane: la Lazio, già qualificata, e il Milan, che attende il pass domani.

SUNING DA OGGI SI AFFIDA A MAROTTA

Per tornare all’attualità sono ore decisive per Marotta. Domani sarà ufficialmente nominato amministratore delegato dell’area sportiva dell’Inter. Oggi con ogni probabilità arriverà la conferma della convocazione per domani di un cda, indispensabile per completare l’operazione visto che il dirigente varesino sarà cooptato nel consiglio d’amministrazione nerazzurro al posto di uno dei nove attuali consiglieri. Probabile che ad essere “revocato” sia uno di quelli in quota Suning.  Contestualmente gli saranno immediatamente attribuite le deleghe per l’area sportiva, mentre quelle per l’area economico-finanziaria resteranno all’altro ad, Alessandro Antonello. Non sarà presentato alla stampa, ma parlerà a Inter Tv e sabato sarà in tribuna a San Siro per Inter-Udinese. All’ex dirigente bianconero, tutta l’Inter, Suning compreso, chiederanno di portare quella mentalità vincente che ieri sera, in una delle serate più deludenti, è davvero mancata