Al termine di Inter-Roma di questa sera, Antonio Conte è intervenuto in conferenza stampa al Meazza. Queste le parole, raccolte dall’inviato di Fcinter1908.it: “Quando sento parlare del piano del gioco non ho ancora capito cosa sia positivo e cosa negativo. Abbiamo giocato contro una signora squadra, concedendo zero e con occasioni importanti a nostro favore. Non abbiamo giocato contro una squadra di terza categoria, non so per voi cosa sia il bel gioco. Abbiamo fatto una pressione alta spettacolare, abbiamo creato delle situazioni e alla fine è sempre tutto opinabile. In Italia adesso c’è questa cosa del bel gioco e si fa fatica a capire cosa sia: se giochi più in verticale e non fai 30 passaggi sembra che tu non abbia giocato bene. L’aspetto positivo è aver mantenuto la rete inviolata, quello negativo è non aver segnato, più per demerito nostro, ma anche per merito di Mirante, migliore in campo in assoluto. Siamo questi e andremo a giocarci le nostre chance di passaggio: sappiamo che è difficile e chiedo al pubblico di sostenere i ragazzi. Siccome oggi, non mi riferisco alla Curva, ho sentito un po’ di brusii si qualche stop sbagliato, voglio dire che giocare a San Siro non è facile e tutti dobbiamo capire il momento e cercare di aiutare l’Inter”.

La squadra ha saputo soffrire nonostante le assenze.
“Su cosa avremmo sofferto? Fatemi capire. Non riesco a capire che sofferenza c’è stata oggi, perché ho visto solamente azioni dell’Inter. Ci sono partite che se non le puoi vincere, non le devi perdere. Contro la Juve avremmo potuto pareggiare e avremmo un punto in più oggi in classifica. Oggi contro squadre forti devi essere bravo anche a capire il momento. Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, posso solo essere orgoglioso di quello che stanno facendo e che mi stanno dando. Dobbiamo tenere botta fino a Natale, c’è poco da dire. C’è solo da giocare, adesso c’è una partita importante con il Barcellona. Armiamoci e partiamo, tutti”.

Godin e Vecino stanno crescendo dal punto di vista dell’intensità.
“Penso che tutta la squadra sia cresciuta. Come ho detto anche ieri, noi stiamo riuscendo a sopperire a questo momento grazie alla crescita e alle responsabilità di tanti giocatori nella difficoltà. Se devo vedere il bicchiere mezzo pieno, vedo questo aspetto da parte di tutti quanti. Dobbiamo continuare così e cercare di stare belli compatti e arrivare fino a Natale. Guai a chi tocca questi ragazzi. Sono troppo orgoglioso e contento di essere l’allenatore di questo gruppo di giocatori”.

Come preparerai la partita con il Barcellona?
“Non voglio risultati sul tabellone di nessuna squadra. Verrà bandita questa cosa assolutamente. Dobbiamo essere tutti concentrati sul nostro risultato, perché abbiamo la possibilità – vincendo – di fare qualcosa di bello e importante. Penso che alla fine, guardando le prestazioni fatte in Champions, noi meriteremmo di andare avanti, ma sappiamo che c’è una partita contro il Barcellona. Sappiamo che abbiamo nelle nostre mani la possibilità e per questo motivo che ribadisco l’appello: bisogna stare uniti, compatti e spingere i ragazzi oltre l’ostacolo. Lo meritano, al di là che si possa vincere, pareggiare o perdere. I ragazzi oggi hanno dato tutto e questo deve essere riconosciuto. Chi prende di mira qualche giovane non vuole il bene dell’Inter. E io mi metto lì a difenderli, per cui sono cavoli amari”.

Avete prodotto meno a centrocampo. Con questi uomini, è il massimo che potete fare?
“A livello di produzione di gioco sapete benissimo che noi abbiamo gioco comunque con un obiettivo, quello di verticalizzare. C’è a chi piace giocare in orizzontale, noi quando lo facciamo stiamo comunque preparando un attacco che non prevede 20-30 passaggi. Abbiamo un’idea di calcio che anche oggi ha prodotto 5-6 situazioni limpide. Abbiamo sempre creato delle situazioni ed è sempre un modo di vedere il calcio. A volte sento parlare di dominio del gioco, va bene tutto, ma alla fine bisogna andare a tirare in porta e far gol. Anche pressare alti e rubare palla alta è qualcosa di bello da vedere, così come i cambi di gioco e le combinazioni tra le punte. Il calcio è soggettivo, ognuno di noi ha una propria idea. Io cerco di portare la mia ai miei calciatori, di solito ha portato sempre dei frutti perché penso che qualcosina l’ho vinta”.

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