Archiviata la disastrosa trasferta bergamasca e i giorni di melanconica attesa per la Serie A, sabato a S.Siro c’è Inter-Frosinone. I ciociari arrivano da quattro risultati utili consecutivi, l’ultimo dei quali contro la Fiorentina. Nonostante la classifica dica terza contro penultima, il nostro livello d’attenzione deve rimanere a livelli elevati. Conosciamo i nostri ragazzi; le partite da coefficiente minimo sono quelle più pericolose.

Soprattutto perché arriviamo da un momento tutt’altro che tranquillo. La sconfitta contro l’Atalanta ha mostrato una fragilità a livello di alternative che, sebbene nota a tutti, non aveva ancora creato certi grattacapi. Sulla destra D’ambrosio è stato costantemente asfaltato da Gomez e Gosens. Essere il secondo giocatore che ha percorso più km e aver riposato solo una cinquantina di minuti ha iniziato a pesare sulle gambe di Marcelo Brozovic. Diventato insostituibile anche per mancanza di alternative.

Dipendenza croata

L’inter ha un problema di ricambi. San Luciano da Certaldo ha già distribuito miracoli a sufficienza, iniziando dal Brozodrillo e finendo con Dalbert e Joao Mario. Ci sono però tre caselle cruciali che, nel bene o nel male, possono decidere l’andamento della stagione: Perisic, Vrsaljko e lo stesso Brozovic. L’alternativa del primo è Antonio Candreva, del secondo Danilo D’Ambrosio, del terzo il vuoto.

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Perisic contro il Frosinone dovrà cercare di ricordare al pubblico nerazzurro di non essere l’ectoplasma ammirato fin qui, ma il giocatore che può decidere la partita anche nei minuti finali. Manca moltissimo Ivan; il suo score parla di appena quattro tra gol e assist. In passato aveva colmato le assenze dalle marcature con un notevolissimo lavoro difensivo. Non si può dire lo stesso quest’anno. Anche a livello di dribbling riusciti è carente, con solo il 40% dei riusciti.

Chi cercherà di colmare l’assenza di Brozovic è invece Gagliardini. Parliamo di giocatori agli antipodi. Roberto ha dimostrato di essere una buona alternativa anche come interno nel match contro il Genoa, riuscendo a rendersi pericoloso negli inserimenti (soprattutto in termini di gioco aereo). Sicuramente non può essere l’uomo delle verticalizzazioni e della regia, così come il collega Vecino. Joao Mario quasi certamente partirà titolare: arretrerà per facilitare la gestione e la circolazione della sfera?

Emblema della situazione attuale è stata la partita contro il Cagliari. Brozovic in panchina, la squadra faceva una fatica smisurata a creare opportunità. In quel caso però a sostituire Marcelo c’era Borja Valero, più utile da trequartista a gara in corso. Il compito più importante poggerà sulle spalle del centrocampista portoghese, saranno abbastanza larghe?

Sime’s Anatomy

Capitolo a parte per Vrsaljko. In questo caso il problema non sono le possibili alternative, poiché D’Ambrosio come subentrante va bene. Il problema è la condizione fisica del ventiseienne croato. Finora ha giocato complessivamente solo 7 partite (455 minuti) sulle 16 disponibili; troppo esigue per le aspettative e la volontà di compiere un upgrade sulla corsia di destra.

Era una possibilità concreta. Quando l’Inter l’estate scorsa l’ha fortemente voluto, si faceva carico anche dei rischi che la sua tenuta atletica avrebbe portato. Insieme agli infortuni di Nainggolan quelli di Sime sono, seppur relativamente brevi, i più fastidiosi. Prima il ginocchio, ora il bicipite femorale. Si tratterebbe “solo” di un’elongazione che lo terrà fermo una decina di giorni. Lo staff nerazzurro proverà sicuramente a recuperarlo per la sfida contro il Tottenham di mercoledì.

L’uomo in più

Nainggolan? Icardi? Skriniar? Nessuno di questi tre. L’uomo in più dell’Inter 2018/19 indossa il numero 16 e si chiama Matteo Politano. Anche durante la sosta delle nazionali si è messo in mostra, segnando il gol decisivo negli ultimi minuti contro gli Stati Uniti. A livello realizzativo ha totalizzato gli stessi gol/assist di Perisic, dando però un maggior contributo offensivo e difensivo (vedere il recupero palla in Inter-Barça prima della sostituzione).

Giocatore arrivato sottotraccia, con umiltà e simpatia (il suo video di presentazione era quello più “folkloristico”) ha già dimostrato di non temere la pressione di S.Siro né il cambiamento importante di palcoscenico. Contro il Frosinone può essere la chiave per scardinare il loro gioco difensivo e sfruttare l’ottimo momento di forma.

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