Le loro strade si sono separate questa estate, quando era diventato chiaro che la concorrenza sulle fasce era eccessiva e che non avrebbe portato altro che nocumento al giocatore. La società decise di cedere in prestito al Bordeaux il giovane Yann Karamoh, giovane promessa giunta all’Inter nell’agosto 2017 dal Caen.

Dopo nemmeno 6 mesi, l’ala francese ha stupito con le sue prestazione sia la Beneamata sia la dirigenza della sua attuale squadra, la quale vorrebbe riscattare il ragazzo a fine stagione e, secondo quanto riportato da alcuni media ieri, avrebbe già presentato un’offerta di 15 milioni di euro, subito rispedita al mittente. Considerati i 3 mesi deludenti di Ivan Perisic ed il risicato minutaggio di Antonio Candreva, sorge spontanea una domanda: per quale motivo la dirigenza nerazzurra ha optato per la cessione in prestito del francese, che al contrario sta mostrando tutte le sue qualità in patria?

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Meno di quanto meritasse

Una cosa che balza subito all’occhio guardando le statistiche è lo scarso minutaggio che gli è stato riservato nel suo primo anno in Serie A: 45 minuti nel solo girone di andata, distribuiti in 3 partite (18 con il Genoa, 6 con il Chievo e 21 con l’Udinese). Nel girone di ritorno, invece, se ne contano 435, distribuiti su 13 match, a cominciare da quello in casa contro il Crotone di Walter Zenga (entrato ad undici minuti dal termine).

Complice il momento critico della squadra, falcidiata da infortuni, riesce a giocare quasi un’intera partita l’11 febbraio, risultando peraltro decisivo ai fini del risultato con un goal spettacolare (il primo e finora unico in Italia). Nonostante questo, Spalletti raramente gli concede un minutaggio accettabile: solo contro il Cagliari ed il Chievo Verona riesce a giocare per più di un’ora.

Per il resto, solo scampoli di partita, nei quali Karamoh è stato impiegato più per cercare la rete a tutti i costi.

L’esperienza in Francia

Molti tifosi interisti, pur sapendo che la finalità del prestito non è altro che la crescita di Karamoh come giocatore, non hanno potuto non mostrare il loro disappunto per il trattamento riservato alla giovane ala francese. Non li si può biasimare, poiché la scelta della maglia numero 7 quest’estate, le buone prestazioni nel precampionato e le voci su una cessione di Candreva facevano pensare ad un maggior utilizzo da parte di Spalletti dell’ex Caen. Invece il 31 agosto arriva il trasferimento in prestito al Bordeaux.

Il timore che giocasse poco in ogni caso si è rivelato infondato: Karamoh si è già messo in luce con 2 goal (uno all’esordio contro il Guingamp il 23 settembre e l’altro contro il Nantes il 7 ottobre ) ed un assist per il provvisorio 1-1 contro i Paris Saint Germain. Il tutto in 10 partite di Ligue 1. In Europa League, invece, Karamoh è sceso in campo in tutti i 5 match disputati finora dai girondini. Da registrare un assist in occasione della trasferta di San Pietroburgo, terminata poi con una sconfitta per i francesi.

Un ottimo rendimento, quello di Yann Karamoh, i cui progressi hanno impressionato il suo allenatore, Eric Bedouet, il quale si è espresso sull’ala con parole al miele nella conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Saint Etienne (terminata 3-2 per il Bordeaux): “Ha delle qualità fuori dal comune, può mettere molta intensità nel suo gioco. Ha la capacità di fare avanti ed indietro sulla fascia ed è una qualità che non hanno tutti. Yann ha doti incredibili anche nel dribblare gli avversari. Sta lavorando e migliorando, è molto interessante.”

Puntare su Karamoh

Doti incredibili come dribblare gli avversari e fare avanti ed indietro sulla fascia. Su questo ultimo punto, si può dire che Spalletti lo scorso anno ha sempre incitato Karamoh ad agire in tal senso, sulla scia dei più esperti compagni di reparto Perisic e Candreva. La nuova esperienza in terra francese, condita da un maggior minutaggio, una titolarità quasi assicurata e da meno pressioni rispetto all’ambiente nerazzurro, non possono che giovare al ragazzo sotto questo aspetto.

Riguardo la sua capacità di dribbling, non la scopriamo certo oggi; nello scorso campionato, sin dal suo esordio contro il Genoa, Karamoh aveva fatto intravedere questa sua dote, tanto che molti chiedevano un suo maggior utilizzo proprio per sfruttare questa sua abilità, onde evitare vedere i continui cross dal fondo dell’allora titolare Candreva. Come abbiamo visto, Spalletti ha preferito puntare sull’esperienza, forse perché si ritrovò “costretto” ad inseguire l’obiettivo della qualificazione in Champions League.

In vista del prossimo anno, speriamo di avere un Karamoh finalmente maturato tatticamente e pronto per essere inserito in rosa al posto del deludente Candreva; un’ala con le sue caratteristiche farebbe molto comodo ai nerazzurri, a corto di giocatori tecnici in attacco (e non solo). Come tifosi, non possiamo che augurarci che la società non decida di sacrificare il suo futuro gioiellino sull’altare delle plusvalenze da ottenere, per l’ultima volta, a giugno. Non vogliamo ce si ripeta un nuovo “caso Coutinho”.

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