La nona gara di campionato racconta per l’ennesima volta un’Inter a due facce. Un buon inizio di gara premia i nerazzurri che al quattordicesimo si procurano un calcio di rigore; Thuram anticipa Danilo che lo colpisce, dagli undici metri Zielinski sostituisce alla perfezione Calhanoglu battendo Di Gregorio. Al ventesimo arriva la prima amnesia difensiva nerazzurra, con Mckennie che serve Vlahovic per l’uno a uno.
I nerazzurri non reagiscono e subiscono addirittura l’uno a due, una situazione di gioco che preoccupa ancora di più per l’assenza totale di attenzione. La reazione arriva al tramonto del primo tempo, prima con la gran rete dell’Armeno che corre come un treno, bravo e preciso nel battere ancora il portiere juventino, e poi ancora con Zielinski che realizza la doppietta personale dagli undici metri. Ad inizio ripresa l’Inter è straripante e trova la rete del +2 oltre a produrre varie occasioni da rete soprattutto con Di Marco e Lautaro. La cronaca della gara vede la Juve rientrare in partita nel miglior momento dell’Inter, riuscendo addirittura a pareggiare una gara che poteva essere finita alla metà del secondo tempo. Le due reti di Yildiz sono uno scatto nitido dell’inizio di stagione nerazzurro, disattento, leggero e pure molto sfortunato. La statistica è impietosa, l’Inter non subiva un poker in Serie A da Napoli-Inter del 19 maggio 2019, dove autore di un gol fu proprio Piotr Zielinski.
La delusione di Mister Inzaghi
Al termine della gara risuonano in modo forte le parole del tecnico nerazzurro Simone Inzaghi, dichiarazioni amare che rivelano tutta l’amarezza del mister per il pareggio odierno.
“C’è delusione ma da allenatore devo ripartire. Saranno motivo di analisi i quattro gol presi. Puoi prendere quattro tiri perché di fronte avevamo la Juve, ma non quattro gol. Giocavamo contro una squadra che in quattro partite aveva preso un gol su rigore, e stasera doveva prenderne 7-8. Avremmo dovuto fare il quinto gol”.
Nelle parole dell’allenatore piacentino emergono critiche sia alla fase offensiva – dove al netto dei quattro gol realizzati traspare un grande rimpianto per le occasione fallite -, che per quella difensiva – troppo fragile in questo inizio di stagione -.
L’assenza di Calhanoglu non sia un alibi
La giustificazione non può arrivare dalle pesanti assenze in entrambe le compagini. Tuttavia le mancanze di Calha e Acerbi hanno senza dubbio influenzato la gara dei nostri. Il turco, seppur sostituito dall’ottima prestazione di Zielinski risulta essere il perfetto equilibratore dell’intero centrocampo, l’uomo in grado di guidare tutti i reparti rendendoli un unico organismo. Discorso analogo per Acerbi, il quale nelle partite di cartello difficilmente ha sbagliato, concedendo qualche errore in partite definite “più abbordabili”. Una menzione la merita anche Carlos Augusto, anche lui infortunato ed in grado di offrire freschezza nei momenti di appannamento.
Ripartenza
Guardando il bicchiere mezzo pieno possiamo senza dubbio dire che l’Inter nei momenti della gara in cui ha spinto forte ha dimostrato di poter mettere sotto una squadra forte, raccogliendo poco rispetto a quanto creato. Senza dubbio – come ripetiamo da inizio anno -, resta da registrare la fase difensiva, dove anche gli errori dei centrocampisti e più in generale di tutta la squadra mettono in difficoltà l’intero reparto, ma sicuramente il mister riuscirà pian piano a toccare le corde giuste per sistemare il tutto. L’Inter esce dalla doppia sfida Roma-Juventus con 4 punti inserendo il sesto risultato utile consecutivo – 5 vittorie e 1 pareggio dopo il derby -. Mercoledì si riparte da Empoli, conquistare la vittoria per continuare il percorso, avanti ragazzi!