Per uno spettatore neutrale, la partita è stata indubbiamente bella e vibrante, con capovolgimenti di fronte continui. Per un tifoso dell’Inter (e immaginiamo anche della Roma), invece, è stato decisamente meno bello vedere la propria squadra così lunga in campo e capace di concedere spazi infiniti ai propri avversari: in alcuni momenti, ogni possesso era una ripartenza. I nerazzurri finora avevano dimostrato, Bergamo a parte, grande solidità in fase difensiva, e questo cozza con la prestazione di ieri: le squadre sembravano allenate entrambe da Zeman. Roma-Inter è quindi finita 2-2, con i giallorossi in grado di recuperare due volte il risultato ad un’Inter disordinata, che si è resa protagonista di fiammate importanti, di belle trame offensive che però non sono sempre state concretizzate con il necessario cinismo. Inoltre, essere raggiunti per due volte nella stessa partita vuol dire non essere stati abbastanza forti mentalmente. In condizioni normali, un pareggio all’Olimpico non è un brutto risultato. Questa era però una partita che si poteva e doveva vincere, alla luce di una Roma in crisi di risultati e di uomini causa infortuni e del prossimo impegno che attende i nerazzurri, contro la Juventus. Il calendario ha riservato un ciclo durissimo all’Inter e, delle due trasferte, quella di ieri era sicuramente la più abbordabile per poter portare a casa 3 punti.

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Gli uomini di Spalletti hanno sentito per due volte il profumo della vittoria. All’intervallo si è andati con l’Inter in vantaggio per 1-0 grazie al gol di Keita, arrivato in un momento nel quale era la Roma a rendersi più pericolosa. Nel secondo tempo un gran gol di Under ha pareggiato i conti ma, dopo un iniziale momento di sbandamento, l’Inter è riuscita a riprendere in mano la partita segnando il gol dell’1-2 con Icardi. Proprio per questo, ci si aspettava di poter portare a casa la partita e magari di riuscire anche a segnare l’1-3 in contropiede, ma una grave e fatale ingenuità di Brozovic ha portato al 2-2 giallorosso. In area di rigore non è ammissibile farsi trascinare dall’istinto come successo al croato: c’erano 2 importanti punti in ballo. Il finale ha regalato un’altalena di emozioni con le squadre, come detto, lunghissime e con delle praterie a disposizione per centrare il 3-2 dall’una o dall’altra parte. Il pareggio accorcia le distanze fra l’Inter terza e il Milan quarto (da 6 a 4 punti), mantenendole invariate con la Lazio (5). Stasera il Monday Night, Atalanta-Napoli, con i partenopei al momento appaiati ai nerazzurri a quota 29.

Le prestazioni

Keita sembra ora decisamente a buon punto nel suo processo di integramento nell’Inter: dopo la splendida prestazione di sabato scorso contro il Frosinone, è arrivato un gol importante da numero 9, alla Icardi. Importante, per l’Inter, aver trovato un’ala che abbia il gol nelle sue corde, specialmente perchè da tempo i nerazzurri soffrono i pochi gol che arrivano dai giocatori che ricoprono quel ruolo. Icardi ha staccato divinamente di testa, ma gli si può muovere un appunto: per troppe volte non è stato attento e si è fatto trovare in fuorigioco dai propri compagni. Una leggera mancanza di concentrazione che non è da lui. Da sottolineare, inoltre, la prova di D’Ambrosio, che secondo noi ha disputato una delle migliori prestazioni da quando è all’Inter. Con lui siamo stati molto critici dopo Atalanta-Inter, ma ieri è stato perfetto in entrambe le fasi. Quello che ha più colpito (perchè meno usuale) è stata la sua efficacia quando c’era da attaccare: tre cross splendidi, due volte per Keita (fra cui il gol) e una per Perisic, un’ottima discesa al minuto 85 quando ha poi servito un passaggio leggermente lungo ad Icardi (atterrato irregolarmente da Manolas). Buona partita per Asamoah, che specialmente nel primo tempo si è proposto con efficacia in zona d’attacco, avanzando di molti metri e andando quasi a fare l’ala aggiunta con Perisic o Keita. Unica (ma importante) pecca sul gol di Under: doveva chiuderlo ed impedirgli di calciare in solitudine. La coppia Skriniar-De Vrij si è ben comportata, con l’olandese che ha sbagliato solo nell’occasione del palo di Florenzi, facendosi saltare troppo facilmente da Schick. Il terzetto di centrocampo Joao Mario-Brozovic-Borja Valero ha regalato, come prevedibile, tanta qualità in fase di impostazione, ma non ha fornito il giusto apporto difensivo. Troppe palle perse, inoltre. Chiosa su Perisic: ennesima prestazione negativa, che risulta ancora più frustrante se pensiamo alle dichiarazioni emerse in settimana.

Le scelte di Spalletti

Giusto affidare la titolarità a Keita. Poco felice, invece, la scelta di lasciare in panchina Politano per far posto, ancora una volta, ad un Perisic spento ed assente. Nel momento in cui si è deciso di far posto all’esterno romano a partita in corso, è risultato inspiegabile il fatto che a fargli posto sia stato il senegalese (autore di un gol e di un’ottima prova) anziché lo stesso Perisic. A questo punto, è giusto che il croato rimanga in panchina, anche per salvaguardare la meritocrazia. Keita e Politano risultano in questo momento le scelte migliori per riempire gli slot di esterni offensivi dell’Inter. Il tecnico di Certaldo ha deciso di privilegiare un centrocampo di palleggiatori: in fase offensiva si è visto, perchè la manovra partiva e proseguiva sempre con alta qualità, ma la squadra ne ha risentito quando c’era da ripiegare. Spesso la Roma, con due o tre passaggi, riusciva a saltare completamente il reparto di centrocampo nerazzurro. Forse, fra due uomini di qualità, era giusto inserire Vecino o Gagliardini. Nelle interviste del post-partita ha opportunamente fatto chiarezza sull’arbitraggio: il rigore che manca alla Roma per fallo di D’Ambrosio su Zaniolo fa il paio con uno netto non concesso all’Inter a 5 minuti dalla fine per fallo di Manolas su Icardi. Giusto prevenire, quindi, il rischio di manipolazione mediatica, specialmente in seguito alle parole di Totti, che aveva addirittura parlato di “vergogna”.

Adesso la Juventus

Venerdì andrà in scena la partita più difficile della stagione, quella che non ha bisogno di presentazioni. L’Inter dovrà sicuramente tenere un atteggiamento diverso, meno spregiudicato, per contenere l’enorme qualità offensiva dei nostri avversari. Rispetto a ieri, un altro fattore da modificare nettamente a nostro favore sarà quello relativo al cinismo: avremo sicuramente poche occasioni, servirà farsele bastare. Essere più accorti non significa però scendere in campo paurosi e mostrando segni di inferiorità, come accaduto in parte a Londra. La paura non deve far parte del DNA di chi scende in campo con la maglia nerazzurra, men che meno contro la Juventus.

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