Per la sfida di cartello della 34^ giornata di Seria A contro la Juventus, Luciano Spalletti si affida al suo collaudato 4-2-3-1 con Handanovic in porta e linea di difesa composta da D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar e Asamoah. In mediana, a fianco del rientrante Brozovic, c’è Vecino. Nainggolan agisce da trequartista con Perisic e Politano ai lati, dietro ad Icardi punta centrale.

Quindi Icardi e non Lautaro Martinez come punta: questa è l’unica sorpresa nell’11 di partenza dell’Inter rispetto alle attese della vigilia. Nessuna sorpresa invece sul modulo, che anche con Lautaro in campo sarebbe sempre stato lo stesso.

Allegri inizia la partita schierando uomini che sulla carta avrebbero fatto pensare ad un 4-3-3, ma che in fase di non possesso sono invece di fatto posizionati secondo un 3-5-2 che vede Emre Can nei 3 centrali di difesa (a destra di Bonucci), con Cuadrado interno di centrocampo e Bernardeschi seconda punta.

L’intento sarebbe quello di bloccare Brozovic con la marcatura di Pjanic assistito da Bernardeschi, e di fronteggiare Nainggolan con due mastini del calibro di Bonucci e Can, con Chiellini su Icardi. Sandro e Cancelo avrebbero dovuto agire a tutta fascia.

ASCOLTA IL PODCAST: ALL’ALTEZZA

L’Inizio dell’Inter è da grande squadra e la Juventus non riesce quasi mai ad arginare la fonte di gioco nerazzurra, Brozovic. Il croato più volte infatti aggira il pressing bianconero garantendo ai nerazzurri un possesso palla estremamente fluido e sicuro, con scambi brevi sul corto che premettono alla squadra di arrivare più volte dalle parti di Szczesny.

L’evidenza di questa situazione si ha all’11° del primo tempo, con l’Inter già avanti di un gol grazie alla prodezza balistica di Nainggolan: Brozovic recupera palla sulla mediana anticipando un Ronaldo partito col freno a mano tirato.

La Juventus si ritrova con Emre Can a metà strada tra la difesa e il centrocampo e sulla rapida verticalizzazione dell’Inter ha solo due difendenti in posizione, con il lato destro scoperto che viene attaccato da Icardi, che sullo sviluppo dell’azione tira in porta costringendo Szczesny ad una difficile deviazione in angolo.

Sulle fasce poi il mismatch tra un Perisic in grande spolvero e Cancelo è fin troppo evidente tanto che la Juventus finisce per essere schiacciata nella sua metà campo in una sorta di 5-3-2 fino a quando Allegri corre ai ripari riportando Can a centrocampo assieme a Pjanic, con Matuidi spostato a sinistra e Cuadrado a destra in un classico 4-4-2 (o 4-4-1-1 se vogliamo essere precisi, visto che comunque Bernardeschi agisce sempre alle spalle di Cristiano Ronaldo).

Se da una parte questa mossa di Allegri consente alla Juventus di avere un posizionamento più specchiato rispetto all’Inter, con Ronaldo e Bernardeschi su Skriniar e DeVrij, Pjanic ed Emre Can su Brozovic e Vecino e Cuadrado e Matuidi su Asamoah e D’Ambrosio, dall’altra non sorte grossi cambiamenti sull’inerzia del match perché le difficoltà di Cancelo su Perisic risultano ancor più amplificate dalla mancanza di Emre Can a sostegno in fase difensiva, ed inoltre Matuidi schierato esterno sinistro limita di molto le capacità propositive del giocatore bianconero.

In ogni caso la maggiore densità in mezzo al campo dei giocatori juventini si fa sentire e Spalletti a questo punto chiede ai suoi verticalizzazioni più veloci, come al 28° quando Skriniar lancia Icardi che però si defila troppo sulla destra e non riesce a servire l’accorrente Vecino che si era inserito ottimamente a centro area.

La Juventus a questo punto della partita inizia a prendere campo, anche perché Nainggolan finisce progressivamente la benzina e consente ad uno dei due centrali difensivi bianconeri di salire a turno. Da questo atteggiamento della squadra di Allegri potrebbe però approfittarne l’Inter, con Vecino bravo a proporsi negli spazi lasciati liberi, ma l’imprecisione dei nostri in fase di ultimo passaggio non consente di arrivare ad un raddoppio che sarebbe stato più che meritato.

Evidenza di questo si ha al minuto 37, quando Cristiano Ronaldo si fa intercettare un passaggio sulla trequarti nerazzurra da Nainggolan che serve Icardi in verticale. La Juventus si trova a difendere con il solo Bonucci, ma Icardi non riesce a servire subito nello spazio l’accorrente Vecino consentendo così a Chiellini di riprendere posizione ed intercettare poi il tardivo passaggio di Maurito.

Da qui in poi il canovaccio della partita sostanzialmente non cambia più, con diversi giocatori dell’Inter che calano alla distanza.

Il pareggio dei bianconeri nasce proprio da una ripartenza che vede in nostri non più in grado di portare un pressing efficace come nella prima parte della partita.

Infatti né Nainggolan né Brozovic riescono a chiudere su Cristiano Ronaldo che imposta l’azione, scambia due volte, prima con Cuadrado e poi con Pjanic, ed infine batte Handanovic da fuori area con un preciso rasoterra.

I più affaticati, ovvero Nainggolan e Politano, vengono poi sostituiti da Spalletti con Borja Valero e Joao Mario, nell’evidente tentativo di metterla più sul palleggio che sulla corsa, dato che in diversi dei nostri sono ormai sulle gambe.

La partita termina quindi sull’1 a 1, un punteggio che ci può stare visto l’andamento del match, ma che lascia l’amaro in bocca perché nel momento in cui il predominio del gioco era in mando ai nostri, abbiamo avuto diverse occasioni per raddoppiare, non concretizzate per errori che si sarebbero potuti evitare.

In ogni caso un punto che avvicina l’Inter al terzo posto in classifica che garantisce l’accesso alla prossima Champions League, un traguardo irrinunciabile per continuare il processo di crescita negli anni a venire.

PARLIAMONE SUL FORUM

 

Impiegato tecnico di professione, cantante e chitarrista rock per passione. Amo stare con i miei figli, leggere, scrivere, fotografare e fare qualsiasi cosa possa dare sfogo alla creatività. Nel cuore porto da sempre i colori nerazzurri: per me c'è solo l'Inter!