“In Champions League non ha mai giocato. In nazionale non ha mai segnato. Partecipa poco alla manovra, costringe l’Inter a giocare male.”

Quante volte abbiamo letto e sentito queste affermazioni riguardo Mauro Icardi nelle innumerevoli chiacchiere da bar e nei salotti degli studi televisivi di tutta Italia? Tante, troppe volte.

Dopo valanghe di goal in serie A,  il capitano nerazzurro quest’anno ha varcato i confini nazionali, segnando alla sua prima esperienza in Champions League 3 goal in 4 partite. Finora. In più, martedì, nel match amichevole della nazionale argentina contro il Messico ha siglato la sua prima rete in albiceleste, in quella che, a detta di molti addetti ai lavori, sarà solo la prima di una lunga serie di reti del centravanti della nazionale argentina per i prossimi anni.

Aggiungiamoci i 7 goal in campionato realizzati fino a questo momento, senza tener conto dei 117 complessivi segnati  in tutte le competizioni con la maglia dell’Inter, c’è da stupirsi quando ancora si mettono in discussione le qualità del 9 nerazzurro.

Le sirene straniere

Ma si sa, parlare è molto più facile che agire ed allora alle chiacchiere da bar non c’è miglior risposta dei numeri  e delle statistiche che confermano di quanto Icardi sia uno dei top bomber del panorama calcistico internazionale ora e nei prossimi anni. Non è un caso se i più grandi club abbiano messo gli occhi sul capitano nerazzurro, come ad esempio il Real Madrid che farebbe carte false per portarlo al Bernabeu. Già in passato ci sono stati dei contatti tra la dirigenza madrilena e quella interista, con quest’ultima che ha sempre ribadito la ferma volontà di trattenere Icardi facendone l’uomo squadra e simbolo dell’Inter. Nonostante un rinnovo di contratto da ridiscutere- probabilmente a luglio, a settlement agreement scaduto- ad oggi sembra impensabile immaginare Mauro Icardi con un maglia diversa da quella nerazzurra.

Leader tecnico e morale

Perché nel corso degli anni e mai come oggi, il bomber di Rosario oltre ad essere il giocatore simbolo dell’Inter, nonché suo capitano, è il leader tecnico e fulcro del gioco nerazzurro.La squadra è studiata e modellata su di lui, terminale offensivo di un’organizzazione di gioco che- in particolar modo dall’arrivo di Spalletti in panchina- ne ha fatto l’uomo squadra da esaltare , cercando sempre di metterlo nelle condizioni di fare ciò che meglio gli riesce: goal.

E lui sin dal primo giorno in cui ha cominciato ad indossare i colori nerazzurri non ha fatto altro che farsi trovare pronto e segnare goal su goal, regalando gioie all’ambiente nerazzurro. La sua attitudine al sacrificio e l’attaccamento ai colori nerazzurri gli hanno permesso di indossare con grande personalità la gloriosa fascia di capitano dell’Inter. A 25 anni a Mauro Icardi non gli si può chiedere di più; le critiche lasciano il tempo che trovano, perché lui, capopopolo di una tifoseria e di una squadra  risponde con i goal e con quelle mani alle orecchie pronte ad ascoltare le chiacchiere di chi vuole sminuirlo invece che esaltarlo.

 

COMMENTA SUL FORUM