L’Inter si presenta in campo per la sfida casalinga contro il Parma, con il classico 4-2-3-1: la linea difensiva è formata da D’Ambrosio, DeVrij, Skriniar e Dalbert; davanti alla difesa agiscono Brozovic e Gagliardini; Perisic, Nainggolan e Candreva agiscono alle spalle della punta centrale Keita.

Nell’11 messo in campo da Spalletti risaltano le presenze dal primo minuto di Dalbert al posto di Asamoah, tenuto precauzionalmente in panchina visti gli acciacchi patiti nei giorni precedenti, di Candreva al posto di Politano e di Keita al posto di Icardi, rientrato solo da un giorno dalla lunga trasferta in Sudamerica per la nazionale.

Primo tempo

L’Inter parte subito tenendo in mano il pallino del gioco, facendo grande possesso palla contro un Parma schierato con un 4-4-2 attendista, pronto a rilanciarsi con le folate di Gervinho che parte dalla destra e Di Gaudio a sinistra, con Inglese perno centrale. La manovra nerazzurra non riesce a sfondare per vie centrali, dove spesso Nainggolan è costretto ad arretrare per trovare palloni giocabili, ma finendo per allontanarsi troppo dalla possibilità di innescare subito Keita. Da parte sua, la punta senegalese svaria molto sul fronte offensivo finendo per lasciare sguarnita l’area di rigore nel momento in cui partono i cross dalle fasce di Candreva, Perisic e Dalbert, che spesso si propone in sovrapposizione a sinistra.

L’occasione migliore nel primo tempo per l’Inter nasce da un calcio d’angolo battuto da Brozovic dalla sinistra. Il Parma non mette uomini sul secondo palo e Skriniar e D’Ambrosio sono bravi a liberarsi dalla marcatura ed a fiondarsi sulla palla prolungata di testa da Perisic. La deviazione non riesce per un nonnulla.

Secondo tempo

Nella ripresa Spalletti gioca la carta Icardi al posto di Keita, con il chiaro intento di riempire l’area di rigore del Parma. L’operazione non riesce perché la manovra dell’Inter si ferma troppe volte prima di riuscire ad innescare il centravanti. I cross di Candreva si fanno sempre più fuori misura e Spalletti mette dentro al suo posto Politano. Col passare dei minuti il Parma arretra ancora, chiudendosi con 10 uomini dietro la linea della palla, lasciano il solo Inglese a fare a sportellate in avanti con Skriniar e DeVrij. L’Inter non trova sbocchi anche perché in molti iniziano ad andare in affanno, anche a livello mentale oltre che fisico.

Esempio lampante della scarsa concentrazione si ha quando dopo una ripartenza del Parma, l’Inter riesce ad attaccare con più spazi a disposizione, tanto che Nainggolan riceve palla e si trova in condizione di poter battere a rete poco fuori area. Il tiro del Ninja è ribattuto male da Sepe, ma nessuno dell’Inter ha seguito il tiro per farsi trovare pronto per il tap-in, così la difesa dei ducali riesce a spazzare.

L’ultima sostituzione di Spalletti è obbligata dall’infortunio di D’Ambrosio. Essendo fermo ai box Vrsaljko, l’unico terzino disponibile è Asamoah, che però a destra è completamente fuori ruolo. Spalletti quindi opta per un significativo cambiamento tattico e passa alla difesa 3 con DeVrij, Skriniar e Dalbert, con Asamoah dirottato esterno a sinistra, ruolo a lui più congeniale. Questa mossa ha però una conseguenza che si rivelerà fatale, ovvero il lasciare sguarnita la zona di campo difensiva sulla destra, in quanto da quella parte Politano non ha nelle corde la copertura della fascia nelle due fasi. Non è un caso che il gol del Parma nasca proprio in quella zona di campo.

Considerazioni finali

L’Inter ha giocato indubbiamente una brutta partita, nonostante un possesso palla del 70% e 28 tiri verso la porta del Parma. Troppi giocatori sono apparsi in condizioni fisiche non perfette e con una concentrazione non al 100%. Spalletti dovrà lavorare molto in questi giorni per dare le giuste motivazioni alla squadra in vista dei prossimi impegni, il primo già domani in Champions League contro il Tottenham. I tifosi si aspettano una reazione decisa.

Detto questo, l’analisi non può non tenere conto del fatto che nonostante una prestazione non esemplare, l’arbitraggio ha contribuito in maniera determinante alla sconfitta contro il Parma. Il mancato utilizzo del VAR sull’intervento col braccio in area di Di Marco è totalmente incomprensibile: era rigore per l’Inter ed espulsione del terzino dei ducali. Lo stesso Di Marco ha poi segnato il gol della vittoria parmense con un bellissimo tiro di sinistro sul quale però c’era Inglese in fuorigioco sulla traiettoria della palla.

Questi episodi non vanno a scusare una prestazione insufficiente dell’Inter ma, se fossero stati giudicati nella maniera opportuna, il risultato finale della partita sarebbe stato completamente diverso.