Quando ti chiami Radja Nainggolan e sei il fiore all’occhiello di una campagna acquisti scintillante, è normale che si creino delle aspettative, anche piuttosto alte. Eppure il Ninja è l’uomo che ha inciso di meno, dei nuovi innesti. Non è un problema tecnico, ovviamente; quando al meglio, Nainggolan è probabilmente uno dei migliori centrocampisti d’Europa, e il suo modo di interpretare il ruolo di rifinitore lo rendono perfetto per gli schemi di Spalletti, ma nelle finora poche partite disputate con la maglia dell’Inter, le qualità del belga sono emerse solo a sprazzi (pur avendo segnato tre reti, due delle quali decisive) per via di una lunga serie di infortuni (il primo dei quali occorso durante la preparazione estiva). Certamente Radja non è il giocatore letargico e impreciso visto a Wembley, dove ha offerto la sua peggior prestazione stagionale.

Quanto è mancato

Ciononostante, l’Inter ha saputo offrire ottime prestazioni anche nelle partite più importanti, grazie anche all’adozione di un modulo alternativo privo di trequartisti. Spalletti infatti ha cercato di ridisegnare l’assetto della squadra (senza tuttavia stravolgerlo) adottando un 4-3-3 che ha visto il reintegro di Joao Mario in mediana. Il lusitano si sta infatti confermando come uno degli uomini più in forma a disposizione del mister, per quanto la squadra abbia ultimamente raccolto poco rispetto a quanto creato. Così la sensazione è quella di un ripiego momentaneo in attesa del recupero del suo recupero. Manca infatti un centrocampista come il belga, che ha un ottimo feeling con il gol ed è in grado di sbloccare partite complicate grazie alle sue doti balistiche. Non avrà poi la visione e la grazia di Borja Valero, ma è decisamente più dinamico senza per questo rinunciare alla qualità nella tessitura del gioco.

Serve pazienza

Tuttavia il fisico del belga ha finora reagito male ai tentativi finora fatti di recuperarne la migliore condizione, come dimostrato dalla già citata partita di Wembley contro il Tottenham. Ma una partita a dir poco cruciale attende i nerazzurri; martedì arriva il PSV a San Siro, squadra a cui ha già segnato all’andata. Ci sono speranze di vederlo in campo? E servirebbe davvero averlo anche a mezzo servizio? L’avversario, sia chiaro, è ostico ma non imbattibile e non ha nulla, eccetto l’onore, per cui giocare. Nondimeno la posta in palio sembrerebbe troppo, troppo alta per non tentare il tutto per tutto. Ci sono delle speranze risicatissime di vederlo in panchina, ma cui bono, se dovesse malauguratamente entrare e infortunarsi nuovamente? Spalletti ha escluso categoricamente il suo impiego, e francamente ci sentiamo di condividere la sua prudenza.