Al rientro dalla sosta Antonio Conte potrà finalmente contare su uno Stefano Sensi a pieno regime. Una buona notizia per l’Inter in vista dell’insidiosa trasferta di Torino. In particolare, come spiega la Gazzetta dello Sport, sorridono tre nerazzurri che migliorano le proprie prestazioni quando in campo c’è il numero 12:

Sensi e Brozo

Centosessantasette: sono i palloni che Sensi e Brozovic si sono scambiati in sette partite di campionato. È una media mostruosa: quasi 24 passaggi a partita, in entrambe le direzioni. Dire che parlino in campo lo stesso linguaggio è persino riduttivo. Sottolineare invece quanto il dialogo continuo tra i due sia stata una delle armi vincenti dell’Inter di Conte fino a ottobre, non è mai sbagliato. Sensi è fino a prova contraria ancora imbattuto, in Serie A con l’Inter, perché nella sfida con la Juve uscì dal campo sull’1-1. La chiave del doppio play ha permesso a Conte di criptare il gioco dell’Inter. Mettersi nei panni degli avversari è complicato: se sacrifichi un uomo per marcare il regista Brozovic, ecco che Conte può decidere di far passare il gioco attraverso i piedi di Sensi. Viceversa, i due sanno anche piazzarsi sulla stessa linea in verticale, garantendo una fluidità di gioco maggiore. Ecco spiegato perché Brozovic per primo vota Sensi: con lui il croato ha più liberta d’azione.

Sensi e De Vrij

Altro voto in arrivo per Sensi, da De Vrij. S’è visto più volte nelle ultime partite – Reggio Emilia, Dortmund a San Siro, Bologna, Verona – l’olandese trasformarsi in secondo regista. Necessità ancor prima che scelta: con Brozovic marcato ed evidentemente minore qualità in mezzo al campo, Conte ha affidato a De Vrij il compito di innescare direttamente gli attaccanti. Il gol di Lukaku al Sassuolo è stato in questo senso esemplare. Il ritorno di Sensi «conserva» l’olandese al ruolo di centrale difensivo. Fermo restando che la soluzione potrà sempre essere attuata, l’Inter di fatto adesso saprà tornare a uno sviluppo di gioco più naturale. E questo varrà ancor di più nelle uscite difensive.

Sensi e Lukaku

“Occhio a un altro dato: a nessun altro attaccante Sensi ha servito più palloni (16), da nessun altro ne ha ricevuti di più (12). È chiaro che il belga abbia bisogno di uomini in grado di «allungargli» il campo. S’è visto poco o niente, fin qui nell’Inter, il vero volto del belga. Non certo in termini realizzativi, ma per caratteristiche. Lukaku si esprime al meglio a campo aperto, con la faccia alla porta. Sensi sa come trasmettergli il pallone in velocità. E, caratteristica forse unica nella rosa dell’Inter, sa come trattare con cura l’acceleratore: sa alternare possesso palla – Inter prima in Serie A – a gioco in verticale. Disse Conte a Dortmund: «Noi giochiamo sempre in verticale, a volte anche troppo». Ecco: il rientro di Sensi aiuta l’Inter a gestire i momenti della partita. Non c’è motivo per non votarlo, Stefano da Urbino”.

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