E’ stata trovata l’identità di squadra, ma è ancora da assemblare il definitivo undici dell’Inter: Luciano Spalletti sta provando, come è giusto che sia, diverse alternative per capire quale possa essere l’assetto migliore per la sua squadra. Emblematica la situazione attorno al trequartista: ieri il ruolo era interpretato da Brozovic, ma Candreva si è spesso accentrato per occupare quella posizione, così come Joao Mario dopo il suo ingresso in campo, nonostante sia entrato come esterno di destra.

Il tecnico, come spiega La Gazzetta dello Sport, insiste sulle rotazioni per smuovere le acque di un possesso palla ad andamento lento: nel primo spicchio di gara tutto ciò è servito, mentre col passare dei minuti è diventato sempre più innocuo. “Borja Valero e Vecino non hanno passo veloce – e non lo scopriamo ora -, ma a Benevento non hanno fatto correre il pallone con rapidità di esecuzione. Difficile stabilire di chi sia la colpa. Qualunque regista si trova in difficoltà allo smistamento, se chi gli sta attorno non brilla per movimenti senza palla. Il ‘folto che ruota molto’, idea forte di Spalletti perla nuova Inter, è ancora teorico ed è legittimo chiedersi se Vecino-Borja sia la coppia giusta lì nel mezzo. Oggi è difficile immaginare che Vecino-Borja reggano l’urto di un centrocampo come quello del Napoli. Presto sapremo. Scollinata la pausa, l’Inter affronterà il Milan, il Napoli di cui sopra e la Samp di Giampaolo, brutto animale di squadra al di là del tondo di Udine. Un trittico per capire dove andrà a parare l’Inter”, si legge sulla Rosea.

Redazione
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