A meno di grandi colpi di scena credo che la relazione tra l’Inter e Simone Inzaghi stia per arrivare ai titoli di coda. Le buone intenzioni c’erano tutte affinché potesse essere una lunga storia d’amore, ma purtroppo è andata male. Il “fidanzamento” tra noi tifosi e Inzaghi sembrava essere quello perfetto: non aveva avuto ex scomodi, la precedente è stata una lunghissima relazione ed era giovane da far sperare in una lunga relazione. Sì, aveva un fratello un po’ scapestrato che poteva dare qualche timore, ma alla fine chi non ha una pecora nera in famiglia?

La relazione era cominciata bene l’anno scorso, eravamo convinti che avremmo vinto nuovamente lo scudetto e fino a gennaio le cose andavano bene, poi c’è stato un crollo, delle crepe, fino a regalarlo quello scudetto. Sì, abbiamo vinto la Supercoppa e la Coppa Italia, ma con quella squadra lì e soprattutto con quegli avversari lì potevamo fare molto di più. Ci rifaremo l’anno prossimo ci siamo detti e anche in quel caso eravamo speranzosi, ma quest’anno è stata un altalena di emozioni: vincevamo contro le forti e perdevamo contro le deboli, giocavamo bene una partita, ne giocavamo male tre. Non va assolutamente bene. Siamo in semifinale di Coppa Italia e ai quarti (abbordabili) di Champions League, ma se dovessimo fare una media delle partite giocate stiamo ben sotto la sufficienza.

Inzaghi va esonerato?

Ora ci troviamo davanti un ennesimo bivio. Va esonerato? Meglio aspettare la fine del campionato. E allora in quali circostanze andrebbe esonerato a fine campionato? Sicuramente se non ci qualifichiamo in Champions andrebbe mandato via a pedate, ma voglio dare per scontato il fatto che riusciamo a piazzarci tra le prime quattro del campionato. Ora restano altri scenari:

  • Usciamo contro il Benfica e in semifinale di Coppa Italia. Esonero!
  • Semifinali di Champions e finale di Coppa Italia. Esonero
  • Vinciamo la Coppa Italia. Questo potrebbe essere il migliore degli addii.

È inutile continuare a scrivere di ipotetici scenari. Diciamoci la verità: qualsiasi scenario, tranne la vittoria della Champions League porterà l’esonero dello Spiazel One. L’importante, a mio parere, è non esonerarlo ora che potrebbe solo peggiorare le cose.

Chi può guidare l’Inter l’anno prossimo?

Ammesso e non concesso che Inzaghi venga esonerato a fine stagione, chi sono i “nomi caldi” per gestire la panchina della Beneamata?

Cominciamo dal più grande allenatore degli ultimi 20 anni: Josè Mourinho. Lui è quella tua ex bellissima, quella che piaceva a tutti in famiglia e ancora oggi, a distanza di 12 anni ti domandi come sarebbe andata se fosse rimasti insieme e che magari se entrambi fosse single le chiederesti di uscire. Però, nonostante la bellezza del suo carattere, dopo quasi 15 anni il suo fisico non è più quello di una volta. Resta una bella donna, ma non c’è più quella magia di 15 anni fa. Al grande Mou non smetterò mai di ringraziarlo, ma sulla panchina della Beneamata non lo voglio più vedere perché so già che non finirà bene.

Ora passiamo ad un’altra ex fidanzata. Ti aveva scelto perché pensava che avessi i soldi, le sue relazioni precedenti era finite perché i suoi ex non riuscivano a mantenere i suoi standard. Ora è in crisi con il suo attuale fidanzato e sta sondando il tuo 740 per capire se ci sono speranze. Parlo ovviamente di Antonio Conte. Anche lui per me è un grosso no. Nonostante lo scudetto non l’ho mai sopportato anche a causa delle macchie sul suo CV.

Ci sarebbe l’opzione Massimiliano Allegri. Io credo che se la dirigenza dovesse scegliere Max ci sarebbe una rivoluzione degna di quando la Lazio stava per cedere Signori al Parma. Allegri lo sopporto meno di Conte. Quindi anche lui, per me è un NO. E poi un altro Juventino?

Ci sarebbe l’opzione sempre calda che si ripropone come un incubo dopo aver mangiato qualcosa di indigesto: Walter Zenga. Sicuramente una soluzione low-cost (immagino), ma se come portiere era il numero uno, come allenatore non mi è sembrato un fenomeno. Se poi leggiamo il suo CV da allenatore ci rendiamo conto che ha allenato squadre di basso profilo senza mai lasciare una vera e propria impronta. Per me può restare in Arabia o dove si trova.

Iniziamo a vedere chi possono essere i “ni”. Cominciamo con uno degli eroi del Triplete: Thiago Motta. Forse non ha ancora l’esperienza giusta per guidare una squadra importante come l’Inter, ma bisogna anche capire il progetto che dirigenza e la proprietà vogliono fare. Se si tratta di ricominciare tutto da zero con un progetto a lungo termine senza spendere troppo in ingaggi forse potrebbe essere la persona giusta.

L’altro “nì” è Roberto De Zerbi. Al Sassuolo aveva fatto bene ed anche in Ucraina stava facendo bene. Forse ha più esperienza di Thiago Motta come allenatore. Vale lo stesso discorso di Thiago Motta: tutto dipende dal progetto della dirigenza/proprietà. Potrebbe essere la persona giusta o uno dei tanti peggiori incubi. Se dovessi scegliere tra questi ultimi due con il cuore direi Thiago Motta, con la mente Roberto De Zerbi.

Ed ora passiamo a quelli che potrebbero essere i profili giusti se si vuole puntare a vincere da subito: Diego Simeone o Thomas Tuchel. Come già detto precedentemente Thomas Tuchel al momento è senza squadra e sembra il profilo più vicino (a mio parere) per le pretese dell’Inter: ha esperienza in campo internazionale, è in cerca di riscatto, ha vinto in Germania e in Inghilterra.

Last but not the least c’è Diego Simeone. L’ho sempre ammirato per la sua grinta come giocatore. Anche come allenatore ha saputo dimostrare di avere gli attributi. L’unico problema è che, forse, è un po’ caro, l’ingaggio non sarà una fesseria e sicuramente presenterà una “lista della spesa” degna di Antonio Conte.

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