Era il 26 gennaio quando Joao Mario, centrocampista portoghese prelevato nell’agosto del 2016 dallo Sporting Lisbona per 45 milioni di euro più bonus, veniva ceduto in prestito con diritto di riscatto al West Ham. Questa formula sembrava una mossa della società nerazzurra per tentare di guadagnare qualcosa da questo affare: se il portoghese avesse fatto bene, che fosse tornato alla base o che fosse stato riscattato sarebbe stato ininfluente poiché l’Inter avrebbe guadagnato in ogni caso, o sul lato tecnico o su quello economico. Ieri il giocatore, dal ritiro della sua nazionale ha rilasciato delle dichiarazioni provocatorie a poco meno di un mese dal suo ritorno ufficiale in maglia nerazzurra. O meglio, dal suo possibile ritorno, perché le sue dichiarazioni hanno destato scalpore per la durezza con la quale si è scagliato contro la società nerazzurra. Ecco le parole del giocatore che vengono riportate nei siti sportivi: “Sarebbe inutile presentarmi ad Appiano, nonostante un contratto valido fino al 2021. Spero si riesca a trovare una soluzione il prima possibile, magari prima della fine del mondiale. Nel calcio, come nella vita, bisogna essere onesti nel capire quando le cose finiscono. E con l’Inter è finita”.

SEGUI LA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

Gli ultimi due anni

Ripercorriamo brevemente la carriera del portoghese in maglia nerazzurra. Giunto a Milano, sponda nerazzurra, il 28 agosto 2016 per 40 milioni più 5 di bonus, il portoghese diventa il secondo acquisto più costoso dell’Inter (ahimè). Debutta due settimane più tardi in occasione della trasferta di Pescara, che diventerà poi la prima vittoria in trasferta ed in campionato per l’Inter guidata da Frank De Boer. Le prime partite illudono i tifosi, i quali vedono in campo un giocatore in grado di dare ordine e sicurezza a centrocampo, assist ed inserimenti in attacco. Contro il Cagliari giunge il primo goal in serie A e sembrava giustificare l’ingente spesa fatta per strapparlo al suo vecchio club d’appartenenza. Col tempo, complice anche il momento negativo della squadra, vengono ricordate maggiormente le sue prestazioni negative ed a nulla valgono le 3 reti ed i 5 assist con cui conclude la sua stagione. Con l’avvento di Spalletti, l’ex Sporting Lisbona viene schierato come titolare ma dopo le prime 3 partite il giocatore viene accantonato dal mister nerazzurro che cerca un giocatore più affidabile e prova Borja Valero, Vecino e Brozovic con risultati alterni. A gennaio la svolta: il portoghese vuole giocare di più, vuole un posto da titolare ma nessuna big europea intende acquistarlo. Va dunque in prestito al West Ham e termina la stagione con 13 presenze in Premier League, 2 goal ed un assist e la tanto agognata convocazione per i mondiali in Russia.

Il fallimento in nerazzurro e quei 45m spesi

Attenzione, ciò potrebbe sviare chiunque non abbia mai visto il giocatore negli ultimi due anni: innanzitutto, doveva essere una pedina fondamentale per il rilancio dell’Inter dopo anni di mediocrità ed uno dei perni del centrocampo interista. Invece ha miseramente fallito e fatto spendere 45 milioni di euro a Zhang Jindong, causando problemi al bilancio della società nerazzurra. Col senno di poi, quei soldi potevano essere spesi per altri giocatori (o magari non spesi). Il popolo interista lo ricorderà per questa occasione, l’immagine perfetta per descrivere la parabola discendente del portoghese all’Inter. E parliamoci chiaro: non è che Joao Mario di occasioni non ne abbia avute. Spalletti lo ha fatto giocare all’inizio del campionato, affidandogli le chiavi da trequartista della squadra, ma ricavandone solo prestazioni mediocri. Da qui la decisione di darlo in prestito a gennaio.

 

Anche in Inghilterra, l’esperienza non è stata certo felice: due goal ed un assist, certo, ma tante critiche da parte dei tifosi e dubbi da parte dell’allenatore per via del suo atteggiamento molle in campo, esattamente come all’Inter. Soltanto a maggio il giudizio nei suoi confronti è mutato, con i tifosi che addirittura chiedono che venga riscattato a tutti i costi.

Dichiarazioni sopra le righe

L’Inter si priverebbe volentieri di un giocatore che ha ampiamente deluso le aspettative ma lo scoglio rimane il peso del giocatore nel bilancio nerazzurro: Joao Mario, infatti, è a bilancio per 28 milioni di euro all’anno e la società nerazzurra ne chiede almeno 30 per lasciarlo andare. Una cifra che il West Ham, forse, potrebbe anche decidere di pagare per proseguire il rapporto con il giocatore. Ma non è detto che la società, dopo le ultime dichiarazioni, possa decidere di accontentarsi di “soli” 30 milioni. Il portoghese non si è limitato a dire di non voler tornare mai più in nerazzurro, ha anche aggiunto altre dichiarazioni che ai tifosi interisti potrebbe apparire come un’ulteriore provocazione e dimostrazione di supponenza da parte del giocatore: “Troppa pressione su di me per i 45 milioni pagati per il mio cartellino? Macché, io valgo questa cifra. E’ quello che spesero, quindi sì. E non ho mai accusato alcun tipo di pressione, sono sempre stati discorsi provenienti dall’esterno. Io sono convinto del mio valore e so di valere quei soldi”.

ASCOLTA IL PODCAST DELL’INTER

L’Inter si merita di meglio

Dichiarazioni che non dovrebbero essere pronunciate in pubblico. Considerato che Joao Mario è giunto in Italia come campione d’Europa con la maglia del Portogallo e che ha avuto tante occasioni per ribaltare il giudizio su di lui, è risibile che dopo una decina di partite disputate sufficientemente o sopra la sufficienza abbia il coraggio di sostenere di valere quel tanto, giudicando tra l’altro come inadatta la serie A per le sue caratteristiche e, soprattutto, che osi rifiutarsi di tornare in nerazzurro nonostante un contratto dica chiaramente che dovrà farlo per altri 3 anni, a meno che non arrivi una squadra per acquistarlo. Nella fattispecie non si può neanche dire “non sputare nel piatto dove hai mangiato” perchè di fatto, Joao Mario in quel piatto ci mangia ancora essendo il suo cartellino di proprietà dell’Inter che gli continua a pagare lo stipendio. Ecco quindi che la società nerazzurra sembra stia valutando se ci siano gli estremi per una sanzione, poiché in un’eventuale trattativa per la sua cessione risulterebbe chiaramente svantaggiata.

Noi, come tifosi, ci auguriamo che il giocatore venga ceduto al più presto; un anno e mezzo è stato sufficiente per capire quanto sia inadatto alla piazza nerazzurra l’ex Sporting Lisbona. Non abbiamo sofferto la sua mancanza in questi sei mesi, non la sentiremo neanche qualora venisse ceduto a titolo definitivo. L’Inter si merita ben altri giocatori.

COMMENTA SUL NOSTRO FORUM