“Identikit per il prossimo obiettivo? Un giocatore forte, che potrebbe arrivare da un grande club. Giovane e, cosa più importante, con la giusta mentalità e professionalità”  – sono le parole di Piero Ausilio sul Mister X del prossimo mercato neroazzurro che hanno scatenato la fantasia dei tifosi.

Una supercazzola?

Ci sono due modi principali per valutare ll risposta di Ausilio a RMC Sport sull’identikit del prossimo obiettivo di mercato dell’Inter. Il primo modo, a esser buoni, è quello di giudicarla una non-risposta, garbata, ma evasiva, oppure, volendo essere più maliziosi, considerarla una discreta supercazzola, per cui il prossimo acquisto dell’Inter potrebbe essere alto, ma anche basso, magro, ma anche grasso. In questo caso, il nostro caro Piero potrebbe essere inserito nella grande tradizione dei comici milanesi, e nerazzurri in particolare: in fondo Milano è pur sempre la città del Derby e dello Zelig e Dario Fo, Giorgio Gaber, Paolo Rossi, Aldo, Giovanni e Giacomo, Gioele Dix, Elio delle storie tese ed Enrico Bertolino (e sono certo di dimenticarne qualcuno) sono cresciuti da quelle parti. Gino e Michele lo Zelig l’hanno pure fondato.

Da un grande club

C’è invece la possibilità che Ausilio abbia voluto rispondere sul serio alla domanda che gli era stata posta, svelando soltanto in parte quello che aveva in testa, come si dovrebbe sempre fare prima di intavolare una trattativa. In questo caso è ovvio che “può venire da un grande club”, colpisca più del precedente “può venire da un piccolo club”. Perché negli ultimi tempi, salvo Rafinha (ma quello è un caso particolare che trattiamo a parte anche su Interfans), l’Inter ha pescato da club con un palmares più scarno: Sampdoria, Atalanta, Torino, Udinese, Lazio, Fiorentina, Valencia, Nizza, Caen, Wolfsburg, Dinamo Zagabria per riferirsi ai titolari e ai principali rincalzi. Puntare a un obiettivo proveniente da una grande società costituirebbe certamente un fattore di novità.

Un supergiovane?

Se uniamo la frase relativa al grande club a quella iniziale: “Sicuramente un giocatore forte, può essere anche giovane”, andiamo a restringere il campo a un novero di pochi calciatori: non più semplici prospetti, ma non ancora del tutto maturati e che non trovano molto spazio in un top-club europeo (altrimenti perché qualcuno dovrebbe disfarsene?). Tutti indizi che hanno portato alcuni commentatori (tra cui il Corriere dello Sport) a restringere, con un triplo salto logico, il quadro attorno a Mateo Kovacic già all’Inter nelle stagioni 2013–2015.

Qualcuno ha detto Kovacic?

Se così fosse, come giudicare l’obiettivo? Occorre sempre partire dall’esistente. Se l’attuale rosa venisse tutta confermata non c’è dubbio che la formazione titolare dovrebbe essere Handanovic – Cancelo, Miranda, Skriniar, D’Ambrosio – Brozovic, Gagliardini – Candreva, Rafinha, Perisic – Icardi nel 4-2-3-1 a noi caro. Non cambierebbe molto se al posto di Miranda e D’Ambrosio dovessimo inserire De Vrij e Asamoah (due obiettivi a parametro zero già vicinissimi all’Inter). Un nuovo nome forte potrebbe aver senso in due casi: a) a trovare un sostituto se qualcuno dei migliori se ne dovesse andare (es. Icardi, Skriniar, Perisic) o non venisse confermato (Rafinha, Cancelo) oppure, sperabilmente, caso b) a rafforzare uno dei ruoli già coperti, relegando a riserva l’attuale titolare (ad esempio Candreva o Gagliardini). Avrebbe molto meno senso nel caso c) ovvero l’acquisto di un nuovo elemento come riserva di un attuale titolarissimo. Per dirla tutta: riprendere Kovacic come riserva di Brozovic non avrebbe molto senso. E allora?

Argine, non proposta

Forse siamo un po’ fissati, ma ci piacerebbe che tutti i miglioramenti venissero da un’attenta analisi dell’esistente, con la conferma di quanto di buono è stato fatto negli ultimi tempi, cercando di migliorare le non molte falle evidenziate. Abbiamo ancora vivo il disappunto per la non-prestazione di Vecino nel ruolo di vice-Gagliardini contro la Juve. Se dovessimo spendere due euro sarebbe quindi nel ruolo di centrocampista di argine e non di proposta, da alternare al giovane bergamasco e non è certo quello di Kovacic il primo nome che ci viene in mente. Ma non vogliamo farne altri, altrimenti rischiamo solo di mostrare troppo interesse e di farne salire il prezzo rovinando i piani di Ausilio. Ricordiamo: chi disprezza, compra.

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