Un precampionato sugli scudi

E’ Kwadwo Asamoah, il meno chiacchierato tra gli acquisti nerazzurri, il grande protagonista di questo precampionato nerazzurro. Certo i titoli sono tutti per Lautaro Martinez, visto che sono sempre le punte a rubarsi le prime pagine (e, va detto, ad oggi il n. 10 si sta disimpegnando egregiamente sia da prima punta, sia da seconda), ma è senza dubbio Asamoah il più in palla, già prontissimo per l’esordio in campionato.

Un giocatore universale

La sua enorme esperienza e duttilità tattica lo rendono un elemento preziosissimo per Luciano Spalletti, il quale sin da subito lo ha spostato per tutto il campo, senza che ne risentissero minimamente le prestazioni. Terzino, inizialmente, poi centrocampista centrale a fianco di Gagliardini o Emmers, e persino esterno alto, sulla trequarti.
Grande fisicità ed esplosività sui primi metri, intelligenza tattica da centrocampista e buonissimi mezzi tecnici (personalmente mi ha stupito una giocata che ripete spessissimo nell’arco della partita: una finta di corpo con velo a far scorrere il pallone che manda spesso “lunghi” gli avversari permettendo alla squadra di guadagnare due tempi di gioco). Raramente butta via il pallone e per la sua naturale propensione all’accentramento verso il fulcro del campo ritengo che si troverà a meraviglia con Perisic, che non ama dialogare con il sovrapposto, essendo spesso lui a occupare il lungolinea, ma predilige triangolare con il centro del campo (l’anno scorso numerossisimi gli scambi di questo tipo con Brozovic e Rafinha, che lo hanno portato al cross per Icardi).

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A fari spenti

Potrebbe proprio essere l’ex juventino preso a parametro zero la più dolce scoperta di questo mercato, e sarebbe una vera benedizione, considerando che la fascia sinistra dell’Inter è da sempre una fascia maledetta, capace di bruciare un numero incredibile di calciatori in questi anni.
Così come l’anno scorso un altro terzino sinistro, Kolarov, arrivato alla Roma nel silenzio generale, è risultato decisivo nel corso della stagione, quest’anno potrebbe essere proprio Asamoah a ritagliarsi il ruolo di protagonista inatteso del campionato.
Alla Juve, nel dopo Conte, gli infortuni e la concorrenza con Alex Sandro gli hanno tolto molte opportunità, ma nella passata stagione ha dimostrato di non temere nessuno e di potersela giocare anche con il terzino brasiliano, nonostante si dica e si scriva da più parti che fosse la riserva di Alex Sandro, infatti, i numeri dicono che in quasi tutti gli scontri diretti il titolare è stato Asamoah.

Rischio infortuni?

L’unica preoccupazione attorno al ghanese è la cartella clinica. Negli ultimi anni (ad eccezione dell’ultimo, in cui è sembrato totalmente ristabilito) è stato perseguitato da infortuni di medio-alta gravità.

16/17 Infiammazione del ginocchio 10 giorni
16/17 Infortunio al menisco 30 giorni
15/16 Infortunio muscolare 33 giorni
15/16 Problemi col ginocchio 12 giorni
15/16 Infortunio muscolare 39 giorni
14/15 Condropatia rotulea 324 giorni
12/13 Infortunio al bicipite femorale 4 giorni

(fonte: Transfermarkt)

La sensazione è che Spalletti potrebbe utilizzarlo più spesso di quanto si pensi a centrocampo, con Dalbert basso a sinistra (o, più probabilmente, con il dirottamento di D’Ambrosio su quella corsia e l’utilizzo del nuovo acquisto Vrsaljko a destra), inserendolo nelle rotazioni. Proprio questa sua duttilità lo rende fondamentale anche per il completamento delle liste Uefa, specialmente se negli ultimi giorni di mercato dovesse essere acquistato un centrocampista attraverso un esborso economico, operazione che finirebbe per estromettere uno tra Gagliardini e Vecino dal listone europeo nerazzurro.

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